Home FixingFixing San Marino, sviluppo: 8 assunzioni valgono una residenza

San Marino, sviluppo: 8 assunzioni valgono una residenza

da Redazione

Attrazione investimenti, ecco cosa prevede il (nuovo) Decreto Delegato. Novità anche per l’incentivazione dei comparti turistico e audiovisivo.

 

È datato 25 aprile il Decreto Delegato che, una volta per tutte, “accende” la Legge Sviluppo. Tale D.D., che ricorderemo come il n. 63/2014, a sua volta ratifica il n. 29 dell’11 marzo 2014. E giunge in applicazione degli articoli 18, 20, 28, 37 della legge 27 giugno 2013 n. 71, “Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico”.

Tale decreto si compone di tre Titoli (Attrazione degli investimenti esteri, Sostegno del comparto turistico, Sviluppo dell’industria audiovisiva) e 16 articoli. Vediamo le prerogative principali.

 

Attrazione investimenti


Il D.D. 63/2014 evidenzia (all’art. 1) quali sono i settori di investimento da privilegiare. E specifica: quelli di produzione di beni o di servizi tecnologicamente avanzati; nel settore dell’economia verde; nel settore della ricettività e del turismo; nel settore dell’intrattenimento e del divertimento tesi alla valorizzazione del territorio e dell’offerta turistica; nel settore del commercio; nel settore delle arti e della cultura; quelli che insediano in territorio attività di direzione, di sviluppo, di marketing, di relazioni internazionali, di formazione, di ricerca; nei settori produttivi tradizionali con basso impatto ambientale; nei settori sanitario e farmaceutico.

I progetti imprenditoriali per ricevere le agevolazioni previste dalla Legge e dal Decreto devono però rispettare precisi parametri occupazionali. Nello specifico (art. 2) un impegno occupazionale di almeno 8 unità per progetti di attività industriale di produzione e di 5 unità per i progetti di tutti gli altri ambiti: tale impegno occupazionale, tuttavia, nei primi due anni può essere realizzato per almeno il 60% anche se il Decreto poi specifica che questi vincoli occupazionali sono relativi alle sole persone inserite nelle liste di collocamento (no i frontalieri, dunque) e non riguardano l’eventuale assunzione di soci e familiari.

Nel caso di progetti imprenditoriali con specializzazione particolarmente elevata, all’atto della presentazione del progetto imprenditoriale, è possibile fare richiesta per assumere un numero maggiore di personale non residente, qualora sia in possesso di particolari qualifiche, determinanti per l’avvio del progetto imprenditoriale. Chi decide quanto sono determinanti tali qualifiche? Il Comitato Tecnico Valutatore, che può esprimere indicazione favorevole affinché la Direzione dell’Ufficio del Lavoro rilasci il permesso di lavoro per personale non residente.

Nel caso in cui si rilevi un’attività esistente, qualora questa non abbia i minimi occupazionali richiesti dalla Legge Sviluppo (art. 16 L. 71/2013) questi devono essere integrati nei tempi indicati dallo stesso. Qualora l’attività esistente rilevata li abbia, i minimi occupazionali richiesti devono essere mantenuti per almeno 5 anni.

Poi c’è l’accesso al regime semplificato per l’imprenditore e i suoi collaboratori relativo all’assunzione della residenza nella Repubblica di San Marino. Qui è l’art. 3 del Decreto Delegato che stabilisce le modalità di applicazione riferito all’art. 18 comma 5 della Legge. Bene: la residenza è concessa all’imprenditore o a un altro soggetto qualora siano soddisfatti i minimi occupazionali di cui sopra. All’imprenditore e a un altro soggetto se il progetto imprenditoriale prevede un piano occupazionale di oltre 20 dipendenti. All’imprenditore e a altri due soggetti se il piano occupazionale riguarda oltre tre dipendenti. Il regime semplificato, su specifica richiesta, viene applicato anche ai nuclei familiari dell’imprenditore e degli eventuali collaboratori (coniuge, i figli minorenni, i figli maggiorenni non coniugati e conviventi, risultanti da idonea documentazione. Assolti gli impegni previsti dal progetto imprenditoriale, la residenza semplificata si intende consolidata dopo 10 anni.

L’art. 4 del Decreto prevede le garanzie patrimoniali a favore dello Stato sammarinese (previste dall’art. 18 comma 5 della L. 71/2013). L’imprenditore che ha presentato il progetto al Comitato Tecnico Valutatore ha 60 giorni per stipulare fidejussione bancaria o assicurativa in favore dell’Ecc.ma Camera pari a 300 mila euro. In alternativa, l’acquisto di un immobile di almeno pari valore.

Poiché i soggetti investitori devono autonomamente essere in possesso dei mezzi necessari per garantire il proprio sostentamento e le proprie esigenze di assistenza sanitaria, per i primi 24 mesi di residenza in territorio è richiesta la stipula di apposita polizza assicurativa per il rischio di malattia, infortunio e maternità e assistenza sanitaria) con copertura annua minima di 30 mila euro (art. 5).

Questi sono gli aspetti principali del decreto relativi all’attrazione degli investimenti: per tutto il resto naturalmente rimandiamo alla consultazione del testo di legge.

 

Comparto turistico


Il Capo del D.D. relativo agli incentivi a sostegno del comparto turistico comprende gli articoli dal 10 al 13, e in Consiglio Grande e Generale è stato al centro di un acceso dibattito.

Incentivi fiscali sono previsti (art. 10) per le imprese di intermediazione turistica con sede in Repubblica che promuovono arrivi nelle strutture ricettive e dell’ospitalità sammarinesi. I corrispettivi derivanti dalla vendita di servizi di pernottamento, anche se inclusi in pacchetti turistici, sono non imponibili nella misura del 50%. Condizioni richieste: nell’esercizio fiscale di riferimento devono essere venduti servizi corrispondenti ad almeno 200 pernottamenti in territorio e i servizi devono essere venduti in conto proprio oppure per il tramite di mandatario con rappresentanza il cui contratto sia stato sottoscritto anteriormente ad ogni esercizio fiscale di riferimento. Tale beneficio è fruibile solo nell’esercizio fiscale in cui tali pernottamenti sono stati venduti.

L’abbattimento di imponibile sale dal 50% al 65% nel caso in cui il servizio di pernottamento venduto sia ricompreso nell’ambito di pacchetti turistici che abbiano per oggetto viaggi, vacanze, circuiti “tutto compreso” risultanti dalla combinazione di almeno 2 servizi in territorio fra trasporto, alloggio e servizi turistici non accessori al trasporto o all’alloggio, e il pacchetto preveda almeno due pernottamenti consecutivi per persona.

L’art. 11 prende in esame invece gli incentivi per la riqualificazione e l’ampliamento delle strutture alberghiere e dell’ospitalità. L’aliquota di abbattimento dell’imponibile (prevista dalla riforma tributaria, L. 169/2013) in questo caso specifico è aumentata dal 40% al 70% degli utili annuali di esercizio se la riqualificazione è finalizzata a incrementare i posti letto destinati al pubblico oppure che prevedano interventi per lo sviluppo del turismo accessibile. Se il progetto aziendale non prevede incrementi occupazionali l’aliquota è diminuita al 25%. In ogni caso le opere di riqualificazione devono ottenere la fine lavori entro il 31 dicembre 2018.

È inoltre previsto uno sconto sui consumi energetici per le strutture ricettive alberghiere e dell’ospitalità che effettuano l’apertura annuale al pubblico: per loro, su richiesta, è possibile beneficiare di un contributo sotto forma di credito d’imposta del valore massimo del 5% dei costi annui di impresa relativi al consumo di energia elettrica e gas naturale, da utilizzare nel periodo d’imposta nel corso del quale tale beneficio è maturato, e indicato in dichiarazione dei redditi. Tale sconto vale per gli anni 2014 e 2015, ma può essere prorogato tramite D.D..

Sono stabiliti inoltre sgravi contributivi per le strutture aperte tutto l’anno che assumono: lo sgravio contributivo è del 10% su un massimo di 3 lavoratori utilizzati nei mesi da gennaio a marzo assunti dalle liste di avviamento con qualunque tipologia di contratto subordinato. Per le attività commerciali del centro storico soggette all’apertura serale in presenza di eventi e manifestazioni turistiche è previsto uno sgravio contributivo del 10% per i mesi di giugno, luglio e agosto per una singola unità lavorativa assunta dalle liste di Avviamento al lavoro.

 

Industria audiovisiva


Le imprese, nazionali o estere con stabile organizzazione in territorio, che realizzano a San Marino in tutto o in parte progetti cinematografici, audiovisivi o teatrali, godono di un abbattimento del reddito imponibile pari al 50% dei costi sostenuti in territorio riconducibili ad ogni singola produzione e la riduzione dell’aliquota monofase ordinaria pari al 50%, fatta salva l’applicazione delle aliquote vigenti sui beni strumentali.

È previsto inoltre uno sgravio contributivo sino a un massimo del 20% (per 24 mesi) per ogni lavoratore assunto in relazione a piani occupazionali approvati dalla Segreteria al Lavoro.

Le donazioni, da parte di privati, imprese, enti, banche, fondazioni o associazioni, sono interamente deducibili, ma solo se rientrano (mediante delibera del Congresso di Stato) tra le produzioni cinematografiche che portano valore aggiunto per la promozione della cultura, dei luoghi e del turismo o dello Stato.

 

 

Soggiorni: urge risposta alle difficoltà delle imprese per i propri collaboratori


La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri sta predisponendo un apposito disegno di legge in materia di residenze e permessi di soggiorno. L’attuale disciplina, regolata dalla Legge 118/2010, crea non poche difficoltà oggi alle imprese nel far soggiornare sul territorio di San Marino il personale dirigente, i tecnici, ma anche i propri soci.

Il problema riguarda verosimilmente svariate decine di persone. Persone che oggettivamente, se soggiornassero sul Titano, porterebbero un seppur piccolo valore aggiunto al territorio in fatto di spese e acquisti.

L’ANIS con una lettera protocollata ha ribadito alla Segreteria agli Esteri l’esigenza di superare la legge in questione con le sue limitazioni.

In tale lettera è stata rinnovata la proposta di dare possibilità di soggiornare nelle strutture ricettive sammarinesi che già oggi hanno l’obbligo di segnalazione alla Gendarmeria dei loro clienti, senza che tutto ciò comporti costi.

Un’altra proposta avanzata riguarda il prolungamento dei tempi di soggiorno turistico, sempre nell’ottica della massima trasparenza e dell’assenza di costi per lo Stato.

Infine l’Associazione dell’Industria ha evidenziato un altro problema particolarmente sentito, relativo alle domande di residenza. I tempi di risposta infatti sono troppo dilatati, in particolare per soggetti noti o che svolgono da tempo attività in territorio. In questi casi ANIS ha avanzato l’ipotesi di concedere tempestivamente la residenza con riserva da sciogliersi nel momento in cui tutte le verifiche saranno state compiute.

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