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San Marino, l’unione fa la forza: una rete per crescere

da Redazione

La proposta, nata nel Direttivo ANIS, vuol creare un gruppo nel biomedicale. Luka Simetovic (Hit Medica): “Vogliamo conoscerci meglio e creare sinergie”.

 

di Loris Pironi

 

L’economia di San Marino dovrà necessariamente ripartire dai suoi punti di forza. Ovvero dal suo manifatturiero. Su questo non ci sono dubbi.

Ci sono tante aziende d’eccellenza infatti che possono rappresentare una sorta di nucleo, il fulcro su cui poggiarsi per risollevare il Paese. Aziende d’eccellenza che oggi rappresentano non solo il biglietto da visita di San Marino all’estero ma anche una risorsa da stimolare per far crescere i fatturati (e quindi le ricadute sul territorio) e per contribuire alla creazione di nuova economia.

Questa settimana raccontiamo – più che volentieri – un’iniziativa che è per il momento solo in nuce ma che a prescindere da tutto rappresenta un punto di partenza importante, che può e deve essere ampliato e sviluppato.

L’iniziativa è nata, come si dice in questi casi, dal basso, ed è una sfida che è stata raccolta dal Direttivo dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese. Il Consigliere Luka Simetovic, Managing Director di Hit Medica, impresa sammarinese ad alta innovazione specializzata in ambito protesico e traumatologico, parte integrante della multinazionale Lima Corporate, ha infatti proposto di creare un gruppo di lavoro tra le aziende associate ANIS che operano, direttamente o indirettamente, nel settore biomedicale e farmaceutico. Si tratta di un campo molto vasto in cui operano non molte aziende sammarinesi ma altamente specializzate e, soprattutto, molto apprezzate sui mercati internazionali. L’idea è quella di metterle tutte attorno a un tavolo innanzitutto per conoscersi meglio e poi per verificare possibili sinergie di filiera sui mercati esteri, ma anche esigenze comuni e opportunità di crescita che possono essere sviluppate in rete.

Il primo incontro è programmato per metà mese presso la nuova sede dell’ANIS. A questo ne seguiranno presumibilmente altri, ma l’intenzione è quella di aprire la strada a una sorta di prassi.

“Abbiamo tante eccellenze a San Marino – spiega a Fixing Luka Simetovic – in tanti settori, anche molto diversi tra loro. Solo che spesso queste eccellenze non si conoscono bene tra loro, o non hanno mai avuto modo di creare sinergie. La proposta, raccolta dal Consiglio Direttivo dell’Associazione, riguarda il mio specifico settore di competenza, quello biomedicale appunto, ma in questo modo abbiamo voluto solamente dare il là, far sentire un’esigenza delle imprese che ha bisogno di essere ascoltata”.

 

Ascoltata da chi?


“Personalmente credo che certe iniziative debbano nascere dalle imprese. È positivo che la nostra Associazione dell’industria abbia deciso di fare da sponda: poi è il governo, la politica, che devono assumersi il compito di stabilire se e come valorizzare certi specifici settori. Personalmente penso che nell’ambito medicale ci sia una massa critica di aziende che operano e bene a livello internazionale: per il nostro Paese questo può diventare un settore su cui giocare carte importanti. Penso agli sviluppi delle nuove tecnologie, alla telemedicina, alle opportunità che si possono creare con una sinergia che coinvolga l’ISS come partner di sistema, ma anche l’università”.

 

Quando e dove è nata questa idea?


“È già da tempo che si parla di creare occasioni per far conoscere meglio le aziende dei vari settori, ma l’occasione che ha messo in moto il meccanismo è stata la trasferta a Dubai con la Segreteria all’Industria e con Camera di Commercio. Negli Emirati abbiamo avuto modo di renderci conto che ci sono aziende che operano nello stesso settore, magari hanno gli stessi interlocutori, aspirano a sfondare negli stessi mercati e magari non si conoscono. L’esperienza di Dubai paradossalmente è servita a conoscere il nostro mercato interno tanto quanto quello arabo. Ora abbiamo la conferma che ci sono potenzialità interessanti, sediamoci a un tavolo per vedere se è possibile svilupparle”.

 

Ha detto che il medicale è solo uno dei settori che potrebbero essere sviluppati.


“Certo, ci sono sicuramente altri settori che possono divenire strategici e che possono essere sviluppati. Penso ad esempio alla green economy ma non solo. Dobbiamo capire quali sono quelli che vale la pena sviluppare. A mio avviso in linea generale è facile fare una distinzione precisa: tutti quelli ad alto contenuto innovativo”.

 

Intanto partite con questo primo incontro per costituire un gruppo di aziende associate ANIS che possono avere motivi per far rete insieme.


“Intanto partiamo, vediamo, ci conosciamo, scopriamo se c’è davvero la possibilità di fare qualcosa insieme. Ma soprattutto iniziamo ad agire per fare rete insieme perché, a prescindere da questa iniziativa, per un Paese come il nostro è senza dubbio una scelta vincente”.

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