Home FixingFixing Banca di San Marino, il Direttore saluta e se ne va a fine mese

Banca di San Marino, il Direttore saluta e se ne va a fine mese

da Redazione

Vincenzo Tagliaferro però non ha dubbi: “Lascio una banca che potrà crescere molto in futuro”.

 

di Loris Pironi


Il Direttore Generale di Banca di San Marino Vincenzo Tagliaferro ha annunciato all’assemblea di domenica scorsa che a fine mese scadrà il proprio mandato. E terminerà così un’avventura durata sei anni al vertice di BSM.

“Malgrado la collocazione geografica del Titano mi consento un paragone marino – racconta a Fixing Tagliaferro – Abbiamo condotto la nostra barca in un mare tempestoso. La tempesta è stata aggravata dalla situazione particolare della Repubblica, ma abbiamo tenuto la barra più dritta possibile. Oggi la tempesta si sta finalmente placando, abbiamo qualche velaccio rotto ma lo scafo resta solido. E questo mare tempestoso è stato una scuola importantissima per il management e per tutti gli uomini di Banca di San Marino. Oggi possiamo dire che il peggio è passato e che situazioni pericolose come quelle vissute in questi anni difficilmente si ripeteranno”.


E qual è il suo bilancio personale, Direttore?


“Lascio una banca con una struttura e con metodi di gestione buoni. Sono convinto che la dirigenza potrà fare bene in futuro, e che non ci sia più un bisogno impellente di importare professionalità. Se mi consentite, è merito di chi è venuto a San Marino non per questioni di mero potere bensì di servizio”.


A livello di sistema oggi come giudica le potenzialità del sistema finanziario sammarinese?


“Io penso che ci siano potenzialità molto interessanti che potrebbero essere sfruttate. Tuttavia personalmente non sono convinto che pensare a trasformare San Marino in una piazza finanziaria sia il futuro: un piccolo Stato come questo deve concentrarsi non su quello che divide ma su ciò che unisce. E qui c’è un tessuto imprenditoriale molto forte e radicato a cui il sistema finanziario può fornire un supporto importante”.


Lei adesso cosa farà?


“A 67 anni vorrei concentrarmi su qualcosa che mi interessa e che non preveda molto stress. Scriverò sicuramente un libro, che parta dall’esperienza sammarinese. E poi se arriverà qualche proposta a livello istituzionale che mi possa far rendere utile al sistema, senza confliggere con gli interessi di Banca di San Marino, a cui sono legato affettivamente, beh, sicuramente la valuterò con attenzione”.

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