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San Marino, il 30 aprile terzo appuntamento del “Mese Dantesco“ 2014

da Redazione

Dopo il grande successo ottenuto da Maurizio Gobbi e da Angelo Chiaretti, proseguono gli appuntamenti per l’edizione 2014 del “Mese Dantesco”, il ciclo di quattro conferenze letterarie promosso dall’Associazione Sammarinese Dante Alighieri e giunto quest’anno alla sua ottava edizione.

Mercoledì 30 aprile alle ore 18.00, nella Sala Alberoni della Biblioteca di Stato e Beni Librari, si svolgerà infatti il terzo incontro dal titolo “Dante e la medicina”- Il morbus del corpo e dell’anima.

Relatore sarà Filippo Raggini, appassionato lettore di Dante, già allievo della nostra Scuola Secondaria Superiore ed ora studente di medicina all'”Alma Mater”.

Raggini intratterrà il pubblico con una interessante conversazione che intende esporre il forte legame che Dante Alighieri aveva con la Medicina. Che il celebre autore della Divina Commedia fosse un vero e proprio saggio del suo tempo era già noto, ma non smette mai di stupirci. Numerose sono le voci, ma anche i riferimenti nei suoi scritti ed i vari documenti storici che testimoniano la conoscenza di Dante per la Medicina ed il suo rapporto con la Malattia.

Egli, come figlio del suo tempo, vive in un mondo dove la medicina non è molto sviluppata, i medici scarseggiano e le terapie non sono sufficientemente efficaci.

Questa scienza era difatti spaccata a metà: da una parte vi era la medicina teorica, profondamente legata alla filosofia, dall’altra la chirurgia che era considerata né più né meno che una mera mansione da tecnici e non da scienziati.

Attraverso l’interessante ricerca di Filippo Raggini, leggeremo e conosceremo meglio l’Alighieri per trarre informazioni storico-mediche, sulle tracce di quella medicina che si evidenzia nei trattati medievali degli uomini dell’arte.

La conversazione vuole rappresentare un umile omaggio al Sommo Poeta, che ancora una volta sa sorprenderci e ci permette di apprezzare, con uno sguardo attento e con profonda stima intellettuale, l’immensa conoscenza, l’infinita ricchezza e la perenne attualità dei suoi scritti.

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