Al Salone del Mobile grande attenzione ai prodotti ma anche ai servizi. Tutte le collezioni del Gruppo anche sul touch wall e touch table.
di Alessandro Carli
Qualità e innovazione tecnologica si sono incontrati nei tre stand del Gruppo Colombini – 1.500 metri quadrati complessivi di superficie espositiva, presente al prestigioso Salone del Mobile di Milano, che si è concluso il 13 aprile. I prodotti Colombini Casa, Rossana e Febal difatti sono stati lanciati anche attraverso i pixel, come conferma l’amministratore delegato del gruppo, Emanuel Colombini. “Oltre ai prodotti, abbiamo investito anche sui servizi, un modello di business. Con touch wall e touch table i rivenditori e i clienti hanno avuto la possibilità di accedere alle collezioni del Gruppo. Con il primo, un pannello lungo 4 metri e alto un metro e mezzo, si possono osservare nei dettagli dei prodotti e l’intera gamma delle collezioni, che spaziano dalle cucine alle camerette, in un clima giocoso. E’ una soluzione piuttosto all’avanguardia, che permette anche a tre persone contemporaneamente di lavorare sullo stesso touch: il software difatti riesce ad aprire anche 40 sessioni insieme. Questa soluzione verrà portata anche nella nostra azienda”.
I numeri del Salone sono in crescita. Cosa avete presentato?
“La manifestazione è andata molto bene: abbiamo registrato, anche visivamente, un innalzamento dei visitatori. Ci siamo presentati con tre stand. Con Febal abbiamo esposto tutte le linee complete per la casa. Con Rossana e Colombini Casa le nostre soluzioni consolidate e alcune novità. Abbiamo ricreato, nei tre stand, i concept store: tre proposte diverse che incontrano le diverse segmentazioni dei mercati mondiali. E le risposte sono state piuttosto incoraggianti”.
L’aumento dei visitatori è andato di pari passo con i contatti?
“Sono cresciute le presenze e i contatti, piuttosto concreti e interessanti. I mercati che hanno vissuto la crisi in maniera robusta – Italia, Spagna e Grecia su tutti – hanno dimostrato una voglia di rilancio e di riscatto. Sono i territori che hanno sofferto di più: la crisi ha fatto una selezione rigida e tra le imprese che sono riuscite a rimanere sui mercati, anche grazie alla qualità, alla solidità, alla presenza e all’innovazione, ci siamo anche noi. Complessivamente abbiamo firmato molte aperture di negozi monomarca e nuovi, interessanti accordi di distribuzione in tutto il mondo”.
Quali sono i mercati emergenti?
“Sicuramente l’area del Pacifico, quindi Malesia e Indonesia. Interessante la risposta della Cina mentre stanno crescendo i Paesi africani, quelli che si affacciano sul Mediterraneo. Stiamo assistendo anche al risveglio della costa Ovest”.