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Asset Banca, la basilica del Salvatore poi di San Giovanni al Laterano

da Redazione

Il 24 aprile Asset Banca ha presentato a Roma nella mirabile cornice di San Giovanni in Laterano – Cappella Corsini – il volume dedicato alla Basilica che l’Istituto nel 2013 aveva pubblicato come propria strenna natalizia. Il volume, curato dal prof. Eugenio Russo e impreziosito da una sua dotta introduzione, propone l’indagine (che esce postuma) dell’architetto e archeologo italiano Bruno Maria Apollonj Ghetti (1905-1989) con la quale egli intese far luce sul complesso profilo della madre delle chiese del mondo, patrimonio dell’umanità tutta. Il passato riemerge allora per frammenti, per citazioni e relitti: l’autore penetra a fondo gli aspetti fondamentali della basilica; non solo le coordinate salienti del monumento ma anche la stratificazione storica e geografica. La sua fondazione è legata al nome di Costantino: egli tornato a Roma dopo la proclamazione del celebre editto di Milano (di cui nel 2013 ricorreva il diciassettesimo centenario) volle offrire alla chiesa nascente un luogo adatto per svolgere pienamente il proprio ministero spirituale. Quel luogo sorgeva nella zona dei laterani e su di esso insisteva la domus Faustae, la fastosa residenza della seconda moglie di Costantino che l’imperatore farà uccidere insieme al figliastro Crispo nel 326. Nel volume le fonti sono scandagliate e commentate con rigore, senza alcuna concessione alla spezia della fantasia. Ma ciò che emerge dal libro, oltre al rigore e alla perizia nello studio degli aspetti tecnici, è un sorprendente orizzonte di fedeltà appassionata alla storia della Chiesa e degli uomini che lega il lavoro su San Giovanni in Laterano ai valori fondanti che ispirano l’agire della Fondazione Valori Tattili di Asset Banca. Questo aspetto è stato più volte sottolineato nel corso della presentazione sia dai professori (Margherita Cecchelli, Francesco Gandolfo, Augusto Roca De Amicis), che hanno puntualmente illustrato i contenuti del volume, che dal Card. Vallini e da Mons. Ceretto i quali avevano espresso il desiderio che il libro venisse presentato proprio in San Giovanni, suscitando grande interesse tra il molto pubblico presente. Come del resto si è fatto specifico richiamo alla bontà del libro che non coltiva l’ideale della rapidità, ma della ricchezza, della profondità, della durata. Una ricerca fatta di indugi e di ritorni su se stessa, aperta, più che alle scorciatoie, ai cambi di passo che assecondano i ritmi della mente e vi imprimono le emozioni e le acquisizioni.

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