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San Marino, Commissione sanità: rifiuti e viabilità al centro dei lavori

da Redazione

I lavori proseguono infatti al comma 4, con la mozione successiva alla trasformazione di un interpellanza di Rete sulla possibilità di rivedere gli accordi con l’Italia per importare rifiuti a San Marino, ipotesi poi smentita nella sua risposta dal segretario di Stato. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Nel pomeriggio del 22 aprile rifiuti e viabilità sono i temi al centro dei lavori della commissione, cui partecipa il segretario di Stato per l’Ambiente, Antonella Mularoni. I lavori proseguono infatti al comma 4, con la mozione successiva alla trasformazione di un interpellanza di Rete sulla possibilità di rivedere gli accordi con l’Italia per importare rifiuti a San Marino, ipotesi poi smentita nella sua risposta dal segretario di Stato. La Commissione passa quindi all’ultimo comma all’ordine del giorno, il riferimento sui provvedimenti in attuazione di cinque istanze d’Arengo.

 

Di seguito una sintesi dei lavori pomeridiani:

 

Comma 4. Mozione conseguentemente alla trasformazione dell’interpellanza presentata dal consigliere Elena Tonnini in merito alla possibilità di cambiare gli accordi con le regioni italiane allo scopo di importare rifiuti in Repubblica.

 

Elena Tonnini, Rete: “L’interpellanza chiedeva chiarimenti sull’eventualità di cambiare accordi con l’Italia per aprire alla possibilità di importare rifiuti, paventata a seguito di un documento della segreteria di Stato in cui si apprendeva la sua volontà di rivedere accordi per cambiare l’impostazione dei rifiuti e sono emersi così alcuni dubbi da cui è nata l’interpellanza. La risposta all’interpellanza parla di avviare ulteriori verifiche, in contrasto a un documento della segreteria in cui si parla invece non di semplice verifica, ma dell’intento di innestare la possibilità di importare rifiuti a San Marino. Sottolineo invece l’impegno per la strategia a rifiuti zero sollecitata da due ordini del giorno, che è ben diversa dalla possibilità di importare rifiuti, c’è quindi un paradosso: San Marino non è indipendente per la gestione dei suoi rifiuti e poi vuole cambiare accordi per introdurre rifiuti di altri. Ultima cosa: il rilascio di autorizzazioni, da un lato si dice che non viene contemplata la possibilità di introdurre rifiuti da parte di aziende sammarinesi, dall’altra ci sono eccezioni finalizzate al loro recupero. Rispetto alla risposta all’interpellanza non è vero che non è prevista dalla normativa attuale la possibilità dell’incenerimento, non risultano chiare neppure le autorizzazioni di alcune ditte, alla luce di queste contraddizioni, riteniamo importante che San Marino non si muova, nemmeno se si parla di recupero, verso l’importazione di rifiuti”.

 

Franco Santi, C10: “Una cosa è la gestione del rifiuto, la filiera del riciclo fino all’effettivo recupero della materia, che può aprire a una serie di prospettive a livello di sviluppo economico di impresa a San Marino, un conto invece è ragionare in maniera slegata attorno alle iniziative che alcune aziende hanno già intrapreso. La problematica del rifiuto non è solo legata all’ambiente, ma a una serie di attività economiche, legali e non. La prudenza è sempre ben accetta, avendo ben in mente l’aspetto positivo della politica condotta da qualche tempo dalla segreteria, che è quella del rifiuto zero, che ha anche aspetti economici”.

 

Stefano Canti, Pdcs: “Condivido che l’argomento dei rifiuti sia delicato, già la normativa attuale prevede la possibilità per San marino di importare ed esportare rifiuti. Detto questo se li importiamo, dobbiamo capire il perché, visto che non abbiamo alcun impianto di smaltimento finale, serve quindi cautela. La risposta all’interpellanza dice che il governo non ha preso alcuna decisione finale, ma qui va fatta comunque chiarezza. Se c’è un’azienda che importa rifiuti, bisogna capire cosa intende farne. Prima di prendere alcuna decisione in merito credo vada spiegato bene”.

 

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Mi sembra che la risposta del governo contenga una verità, si dice che San Marino in base agli accordi con l’Italia può solamente esportare e importare rifiuti non è contemplato. Bisogna capire se parliamo di importazioni di materiale che andiamo a trattare per rimettere in una catena di valore, parlare di rifiuti allora non è corretto”.

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per l’Ambiente: “Come voi sapete, le risposte erano state preparate dal segretario Fiorini. Vorrei sgombrare il terreno dalla preoccupazione che San Marino intenda rinegoziare gli accordi con l’Italia per importare rifiuti. Rispetto alla società che ha maggiormente creato problematiche, capisco che possano insorgere preoccupazioni, sono condivisibili in primis da parte mia. Sono già state fatte verifiche, le sanzioni non hanno riguardato questo tipo di irregolarità. Da parte mia ci sarà attenzione e la mia massima determinazione affinché la questione della gestione rifiuti possa essere monitorata nella massima trasparenza e garanzia per tutti, nessuno deve pensare ci siano spazi di immunità. Se il terreno potesse lasciare maglie aperte e dubbi interpretativi ci sarà piena disponibilità a intervenire per evitare rischi alla collettività”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Ringrazio il segretario per il chiarimento e sono contenta del suo ribadire in maniera netta la volontà di non favorire la possibilità di importare rifiuti. Resta aperto l’interrogativo su chi ha ottenuto già la possibilità di farli entrare per il loro recupero. Non presenterò l’ordine del giorno e do disponibilità per l’elaborazione di proposte sulla strategia rifiuti zero, mi auguro siano fatti controlli più specifici alle aziende in questione”.

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per l’Ambiente: “Sono certo che il Consiglio grande e generale su questi argomenti troverà l’unanimità”.

Comma 5. Riferimento su istanze d’Arengo.

 

Istanza d’Arengo n.7 – Cittadini Sammarinesi per la costruzione di una rotonda che decongestioni il traffico nella zona di Murata.

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per l’Ambiente: “Risultano accantonati 60 mila euro a fronte di preventivo più elevato, di 700 mila euro, al momento nei fondi le disponibilità non ci sono, mi riservo di fare con la commissione competente un’ulteriore valutazione, i cittadini da un lato chiedono rotonde dall’altro di non spendere molto, è necessario trovare equilibrio”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Quell’incrocio è micidiale, chiedo se si conosce una tempistica per la realizzazione della rotonda”

 

Filippo Tamagnini, Pdcs: “L’incrocio è in progettazione dal 1988, quella attuale è la sesta versione, non è solo un problema di traffico e di costi, è problema di tipo progettuale. Il quadro dei costi è verosimile, bisogna chiedersi se è il momento di affrontare una spesa simile e il problema tecnico, è uno svincolo indispensabile. Bisogna chiedersi se vale la pena continuare o lasciar riposare il progetto”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Forse sarebbe il caso di rivedere le priorità di tutte le rotonde inserite nel Prg ultimo, quelle di Domagnano, ad esempio, o di Acquaviva, che è ferma e i cui lavori sono iniziati nel 2012. Sono favorevole alle rotonde, uno dei metodi migliori di sicurezza, ma se c’è problema di bilancio, forse occorre vedere quali sono quelle prioritarie”.

 

Stefano Canti, Pdcs: “Da membro della commissione per le politiche territoriali, ricordo che la questione era stata posta nei termini di costi. Dello svincolo di Murata se ne parla da anni, la proposta definitiva riguarda una rotatoria molto costosa, anche io mi ero posto la questione economica”.

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per l’Ambiente: “Potremmo valutare la possibilità di spalmare interventi delle rotonde su più esercizi e decidere le priorità”.

 

Istanza d’Arengo n. 4 – Cittadini Sammarinesi perché nel cimitero di Montegiardino siano costruiti ulteriori nuovi siti per ospitare loculi murati.

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “L’iter è stato avviato. In primo luogo attraverso la realizzazione del progetto preliminare, e poi con una lettera del segretario di Stato per procedere nella realizzazione. Nella prossima commissione Politiche territoriale partirà l’iter per la realizzazione e si è in attesa dei pareri delle commissioni Monumenti e Politiche territoriali”.

 

Istanza d’Arengo n.14 – Cittadini sammarinesi affinché sia regolamentata e resa obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti urbani ordinari (non speciali) presso le attività di ristorazione – sia pubbliche che private – operanti in Repubblica.

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Sulla base dei dati dell’Azienda di Stato per i Servizi, le finalità dell’istanza sono state superate dall’estensione del porta a porta su tutto il territorio entro la metà del 2015. Tra le azioni già messe in campo ricordo l’adozione del codice ambientale, che prevede norme di gestione dei rifiuti di ispirazione comunitaria. L’Aass ha adottato il regolamento di gestione dei rifiuti, in cui sono definite le utenze non domestiche. C’è stata l’istituzione dell’Osservatorio a novembre 2013; l’adozione del regolamento per il porta a porta che prevede l’obbligatorietà, il trattamento delle utenze non domestiche e le sanzioni. Il 10 aprile c’è stata poi la prima lettura della variante del Piano regolatore che prevede un’area di centro compostaggio per conferire la frazione urbana da 3.500 tonnellate. Sul piano delle attività, l’Azienda dei servizi ha scelto di indurre a differenziare tutti i soggetti dove è stata avviata la raccolta porta a porta, a Chiesanuova, Città, da poco a Fiorentino e dal 5 maggio a Borgo maggiore. Nel 2013 sono state raccolte 225 tonnellate di organico, 13-14 quintali al giorno. L’umido viene trattato in 4 biocelle a San Giovanni, compresi sfalci e potature. Ogni biocella gestisce 150 tonnellate all’anno. Da settembre è stata implementata la raccolta organica nelle mense scolastiche e Camst. Da tempo sono stati adottati i cassonetti per la differenziata. L’Aass vuole estendere la raccolta differenziata di umido a 100 grandi produttori, che saranno contattati a partire da questa settimana. Sono anche previsti incentivi economici per chi consegna rifiuti differenziati. Infine è in corso di definizione l’area polifunzionale per il centro di compostaggio della frazione umida”.

 

Elena Tonnini, Rete: “E’ molto importante ciò che si sta facendo per la raccolta degli scarti alimentari a livello pubblico e privato. Il porta a porta è fondamentale, così come inserirlo in un contesto completo. Sull’umido a monte occorre lavorare per ridurre la produzione di scarti alimentari, in mezzo c’è la raccolta e a valle occorre ribadire in maniera chiara due aspetti: una distinzione esatta dei ruoli e delle responsabilità da parte pubblica e privata; la destinazione finale di quanto raccolto. Si propone un’area a Gaviano ad elevato costo, 800mila euro oltre a 150mila per la gestione che non è chiaro se sarà privata o pubblica. Occorre chiarire i compiti. E’ previsto un aumento delle biocelle per coprire le 3.500 tonnellate di umido. Ognuna costa 35mila euro. Perché non valutare il compostaggio domestico? Molti Comuni lo preferiscono. Così si potrebbero comprare meno biocelle. E’ importante stabilire ruoli e rivedere certe scelte”.

 

Franco Santi, C10: “La sostanza dell’istanza è già stata inglobata nei vari provvedimenti. La modalità di attuazione del piano porta a porta è per step successivi, un errore di fondo. Non tiene in considerazione i costi aggiuntivi. La fase più importante è quella informativa e di educazione del cittadino. Occorre partire subito con una politica di partnership con le giunte di Castello e le associazioni. Sono previste azioni finalizzate all’accordo con il Consorzio di filiera per la gestione dell’indifferenziato per valorizzare il nostro materiale? Sul compostaggio domestico, che attività porta avanti l’Azienda di Stato dei servizi?”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Il porta a porta viene affrontato in maniera atipica. Velocizzando si abbasserebbero i costi. Comunque ci sarà un risparmio economico. L’umido è la chiave di volta per i rifiuti zero”.

 

Nicola Renzi, Ap: “Non sono mai fioriti tanti esperti in gestione rifiuti come in questo periodo. E le posizioni sono molto varie. Io non sono tra questi. Questa maggioranza ha intrapreso una strada precisa, di affrontare in modo convincente e risolutivo la questione. E’ un dato politico ineludibile. Questa strada, con scadenze precise, potrà essere valutata quando sarà stata portata fino in fondo. Ben venga il clima che si è instaurato e la decisione presa di affrontare e risolvere il problema dei rifiuti in un modo al passo con i tempi”.

 

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Dopo anni di cui si parlava dell’argomento, siamo entrati nel concreto. La strada è tracciata e potrà anche accelerare. Un aspetto fondamentale è la raccomandazione di seguire il percorso della differenziata anche dopo. Occorre ridurre i rifiuti, diminuire le spese e se possibile utilizzare gli accordi per vedere il rifiuto come una risorsa. Finora è stata scelta una cooperativa. Tutta la Repubblica deve ricorrere a una sola struttura? Conferire monopoli di fatto va ben ponderato”.

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio, replica: “Dal punto di vista culturale va fatto un lavoro nelle case e lo Stato non può fare più di tanto. Dove può incidere è nell’incentivazione all’educazione ambientale. Sulla valorizzazione del rifiuto, da tempo abbiamo contatti con il ministero italiano dell’Ambiente. La problematica è stata segnalata anche al presidente della Regione, Vasco Errani. C’è uno squilibrio tra oneri e vantaggi al momento, occorre attivare rapporti stretti per un confronto con il Conai. La linea è stata tracciata: entro un anno e pochi mesi il porta a porta sarà esteso a tutta la Repubblica. Se faremo prima meglio ancora. Stiamo lavorando molto, occorre valutare costi e benefici. A volte nei cassonetti si trova di tutto, ci sono persone che vengono a lavorare a San Marino e lasciano qui i loro rifiuti. Il porta a porta sarà anche un’occasione di lavoro: il monopolio non va bene, lo Stato deve favorire la concorrenza. Partire per zone è stata la scelta presa. Sono fiduciosa e i tempi sono veloci”.

 

Istanza d’Arengo n 21 – Cittadini sammarinesi perché sia ripristinata la rampa di skateboard presso il Parco Ausa di Dogana

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “L’iter per la ricollocazione della rampa è stato avviato. L’azienda di Stato è in attesa di ricevere i preventivi di spesa per l’attrezzatura da parte di due imprese, non esistono ditte sammarinesi in grado di effettuare l’intervento necessario”.

 

Istanza d’Arengo n 5 – Cittadini sammarinesi perché sia prevista la defiscalizzazione degli interventi di ristrutturazione edilizia

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Il governo è consapevole delle difficoltà del sistema immobiliare sammarinese, specchio della crisi economica del Paese e dall’altra, di una gestione poco lungimirante della politica edificatoria. La politica invece di sviluppare piani di sviluppo decennali ha esaurito in poco tempo una risorsa limitata, saturato il mercato ed completata la capacità edificatoria del Prg. Orsa la sfida della politica è quella di riqualificare immobili esistenti, che è anche la nuova frontiera del settore. Dal numero di pratiche è evidente che l’aumento di ristrutturazioni edilizie è comunque in atto, meglio riqualificare la vecchia casa di famiglia invece di acquistare un appartamento nuovo. E’ appena entrata in vigore la legge n. 48 del 2014, che ha introdotto aggiornamenti importanti sul risparmio energetico e prevede l’emanazione del decreto delegato in fase di stesura, che applicherà e accorperà diversi ambiti normativi che prevedevano incentivi per il miglioramento della riqualificazione energetica edifici. Chi desidera può usufruire di incentivi per gli isolamenti esterni, sostituzioni di infissi, tetti ventilati e per ogni intervento che porta a migliore affrescamento estivo e minore dispersione di calore in inverno”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Il nuovo Prg non si è esaurito, si è fermato. Si parlava di un 25-30% ancora di potenzialità ancora edificabili, il problema è che questo Prg è scaduto e il testo unico è diventato un colabrodo, tanto che se oggi vado a costruire su un’area con delle regole, oggi posso costruire quasi il doppio. Perché l’interpretazione del testo unico e del Prg sono diventati giurisprudenza in maniera permissiva e lassista. Gli interventi di supporto all’edilizia ben vengano, non solo per il risparmio energetico, sarebbe opportuno impostare le cose sul piano generale di miglioramento della qualità dell’edificato. Se si agisce per decreti gli aiuti devono essere temporanei non con valore all’infinito. Occorre iniziare a lavorare su un nuovo Prg, quello attuale è scaduto e fuori legge da 12 anni”.

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per l’Ambiente, replica: “Ha ragione il consigliere Michelotti nel dire che il Prg è scaduto, ma lei sa che non si è messo mano perché in un momento di spinta edificatoria massima avremmo rischiato di aver ulteriore spinte edificatori. Gli incentivi non risolveranno il problema della crisi del settore, negli anni è stata alimentata una cultura che non risponde alle reali esigenze del Paese e oggi ci troviamo un patrimonio immobiliare di lunga superiore alla domanda. Si era già preso in maggioranza l’impegno di cambiare il Testo unico dell’edilizia, non escludo di poter andare a valutare cosa sia meglio fare per il Paese in questo contesto. Dobbiamo insieme lavorare tutti insieme perché l’amore del Paese si dimostri anche su come costruiamo”.

 

Comunicazioni conclusive:

 

Oscar Mina, Pdcs: Per la prossima convocazione della commissione, si era pensato l’8 maggio, essendo il tema quello della quota capitaria, chiedo se i commissari sono d’accordo, come pervenuto, di chiedere che non venga erogato il gettone di presenza”.

 

Paolo Crescentini, Ps: “E’ una decisione non condivisibile perché qui non si viene a perdere tempo, ma ad esercitare un dovere istituzionale. Chi non lavora nel pubblico rischia di perdere lo stipendio del giorno, siamo contrari”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Sono d’accordo nel lasciare il gettone, proprio perché il tema è lo stesso che si sarebbe dovuto affrontare oggi”.

 

Stefano Canti, Pdcs: “La convocazione della seduta odierna non si è potuta completare per la sospensione per ulteriori approfondimenti del progetto sulla quota capitaria e pensiamo la proposta fatta sia condivisibile”.

 

Massimo Cenci, Ns: “Sono d’accordo con quanto detto dal collega Crescentini, chi lavora come dipendente da privati ai datori di lavoro non interessa di cosa parliamo. Ragioniamo pensando a tutti i componenti della commissione”.

 

Guerrino Zanotti, Psd: “Mi rendo conto della soggettività della scelta, mi rendo conto che ci sono commissari lavorano nel privato o sono liberi professionisti, ognuno farà la sua scelta. Per quanto mi riguarda rinuncerò al mio gettone”.

 

Oscar Mina, Pdcs, presidente: “Lasciamo quindi che sia una decisione personale se rinunciare al gettone”.

 

Paolo Crescentini, Ps: “Il mio intervento accalorato ma non era riferito al presidente”.

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