Un capitolo a parte lo dedichiamo al sistema bancario della Provincia di Rimini, quello cioè che dovrebbe (utilizziamo volutamente il condizionale) aiutare, attraverso l’accesso al credito, le imprese e le famiglie.
Un capitolo a parte lo dedichiamo al sistema bancario della Provincia di Rimini, quello cioè che dovrebbe (utilizziamo volutamente il condizionale) aiutare, attraverso l’accesso al credito, le imprese e le famiglie.
Il trend iniziato nel 2011 è proseguito, ampliandosi, anche nel 2013. E i diktat di Basilea 2 e del successivo Basilea 3 – che sottolinea, in estrema sintesi, che le banche devono mantenere un equilibrio costante tra gli impieghi dell’attivo, ovvero i crediti verso le imprese e famiglie, investimenti mobiliari, e il capitale accantonato a presidio dei rischi assunti – hanno ulteriormente influito sui già complicati accessi ai finanziamenti.
La valutazione rigida imposta dalle nuove norme al sistema bancario quindi, a Rimini come in altre città d’Italia, si è inevitabilmente riflessa sull’intero sistema dell’economia reale.
Il capitolo riservato al sistema bancario e contenuto nel corposo e dettagliato “Rapporto sull’Economia della provincia di Rimini 2013-2014” voluto dalla Camera di Commercio è ampio. In questa pagina ci focalizziamo solamente su alcuni aspetti, come ad esempio gli impieghi e i finanziamenti. Al 31 dicembre 2013 i primi ammontavano a circa 11.400 milioni e mezzo, -3% rispetto al 2012 (11.800 milioni).
Una contrazione che si è abbondantemente riversata sul tessuto imprenditoriale: da 8.020 milioni di euro a dicembre 2012 si è scesi a 7.685 milioni di euro a dicembre 2013
Altri dati che confermano la ristrettezza del credito, al 30 settembre 2013, riguardano i finanziamenti bancari, nello specifico alla consistenza dei finanziamenti per cassa, oltre il breve termine e agevolati. Nel primo caso si è registrata una variazione negativa di quasi 10 punti – 10.038 milioni di euro rispetto a 11.091 milioni di euro di 12 mesi prima – mentre la discesa dei secondi è stata di 4 punti percentuali (7.727 milioni di euro nel 3° trimestre 2012, 7.403 milioni di euro nel 3° trimestre 2013. La consistenza dei finanziamenti agevolati è invece passata da 79 milioni di euro del 3° trimestre 2012 a 78 milioni di euro del 3° trimestre 2013, con una diminuzione dell’1,3%.
Ad incidere sulle concessione dei crediti, le sofferenze bancarie, ovvero le difficoltà che hanno le imprese (e i privati) a restituite i finanziamenti. Difficoltà che, tra il 2012 e il 2013, sono aumentate vertiginosamente: +41%. A fine settembre 2013 le sofferenze hanno toccato la somma complessiva di 1.177 milioni di euro: solo un anno prima erano 834 milioni. In questo scenario drammatico, l’intervento dei Confidi è stato molto importante per le imprese. Nel 2013 le imprese della Provincia che nel corso della propria attività hanno fatto ricorso ad un Confidi per accedere al credito bancario rappresentano il 23,9% del sistema imprenditoriale riminese. Un dato in aumento rispetto al 2012, quando si era registrata una percentuale di 21,3 punti.