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22 aprile: anche a San Marino si celebra la giornata mondiale della Terra

da Redazione

Il 22 aprile si è celebrata la Giornata mondiale della Terra, dedicata dalle Nazioni Unite alla salvaguardia dell’ambiente e del nostro pianeta. La prima edizione risale al 1970, da allora purtroppo la situazione è peggiorata notevolmente.

Ogni anno si consumano più risorse di quelle che la Terra è in grado di rigenerare così il pianeta si sta progressivamente impoverendo e continuano a diminuire le disponibilità per le generazioni future.

A San Marino purtroppo la ricorrenza è passata in sordina senza iniziative di rilievo, eppure in un momento difficile come quello che sta attraversano il Paese di motivi di riflessione ne avremmo diversi:

• da una stima effettuata dell’impronta ecologica degli stili di vita dei sammarinesi emerge che il territorio di cui disponiamo è in grado di far fronte solo al 4% delle risorse consumate, quindi dipendiamo per il 96% da altre nazioni;

• pur disponendo di pochissime risorse interne ne sprechiamo molte, infatti produciamo ben 600 Kg/ab/anno di rifiuti di cui ne recuperiamo solo il 23%, quindi ogni hanno generiamo un considerevole inquinamento per il loro smaltimento in discarica od incenerimento con oneri che superano 2.500.000€;

• disponiamo di modeste risorse idriche interne approvvigionandoci in prevalenza da bacini ubicati in Italia, eppure consumiamo mediamente 260 l/ab/giorno di acqua potabile contro una media dei comuni capoluogo italiani di 175 l/ab/g;

• non disponiamo di fonti energetiche proprie salvo una minima produzione di energia elettrica generata da fotovoltaico, eppure facciamo registrare uno degli indici dei consumi energetici pro-capite più alti d’Europa(quasi 5 tep/ab/anno), siamo secondi solo al Lussemburgo, mentre l’indice di efficienza con la quale utilizziamo l’energia sta progressivamente peggiorando;

• di conseguenza abbiamo anche un indice di produzione di emissioni di CO2 pro-capite che rasenta le 12 tonnellate/anno/abitante, anche in questo caso siamo secondi in Europa.

L’aumento delle emissioni di CO2 sta accelerando l’innalzamento della temperatura media. L’ultimo rapporto dell’IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change , tra l’altro afferma che : il riscaldamento globale è inequivocabile, si prevede un aumento delle temperature globali da 2 a 4 gradi entro il secolo e questo potrebbe causare un aumento da 50 ad 80 cm del livello del mare, fenomeni di migrazione di popoli dovuti alla desertificazione, estremizzazione del clima, ecc.

A questo punto cercare di preservare la Terra non è più una questione di rispetto e di affetto per la nostra casa, ma è una necessità per limitare i danni ai nostri figli .

Il problema è cosi grande da farci sentire impotenti e rimanere passivi ad aspettare che chi ha il potere pensi di risolverlo. Purtroppo concretamente le istituzioni stanno facendo molto poco, solo qualche Stato ha intrapreso azioni significative e San Marino purtroppo non è certo fra questi.

Il Consiglio Grande e Generale ha approvato, anni fa, una istanza promossa dal Coordinamento Agenda 21 affinché anche a San Marino venisse adottato il pacchetto europeo 20/20/20, ma questo non ha dato seguito ad interventi coordinati e significativi per attuarlo.

Lo stesso CGG ha approvato un OdG per adottare la strategia rifiuti zero nella raccolta dei rsu, ma ad oggi non è stato redatto un progetto organico per implementarla, di conseguenza la raccolta differenziata porta a porta è ancora molto parziale, si sta perdendo tempo e sprecando risorse ambientali ed economiche, il risultato non è per niente garantito.

Gli edifici pubblici e privati nel nostro paese hanno un basso livello di efficienza energetica questo causa uno spreco considerevole di risorse. Investimenti intelligenti nella loro riqualificazione energetica permetterebbero di risparmiare energia, essere convenienti economicamente e creare opportunità di lavoro. Ma ancora non sono state messe in campo progetti concreti per avviarli.

A questo punto dobbiamo cominciare a prenderci carico di questo problema, ognuno deve fare la sua parte perché ognuno ha la sua parte di responsabilità.

Bisogna pensare in termini di sostenibilità che non è una qualche forma di attenzione per l’ambiente, ma esprime qualcosa di molto più completo e implica l’equilibrio tra gli aspetti: ambientale, economico e sociale. Questo equilibrio, per non essere solo un desiderio , deve essere verificabile tramite appropriati indicatori misurabili.

Questi concetti sono alla base dell’azione del CA21 che, in questo periodo, sta per pubblicare un libro” Coltivare il futuro: un osservatorio della sostenibilità a San Marino”. Questa pubblicazione è l’azione più organica che il CA21 ha ritenuto opportuno mettere in atto per promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulla necessità di pensare in quest’ottica.

Il CA21 sta anche organizzando per il 18 maggio l’edizione 2014 di “lasciamo l’impronta” una camminata, un momento di incontro, di sensibilizzazione e di riflessione sulla necessità di diminuire il traffico automobilistico, ampliare i percorsi pedonali/ciclabili e diminuire l’inquinamento dei corsi d’acqua.

San Marino è un piccolo Stato che non ha certo il peso delle altre nazioni, ma ha comunque una dimensione internazionale dove può esprimersi e noi cittadini abbiamo molta più possibilità di influire sulle scelte politiche dei nostri vicini Italiani.

Ciò rappresenta una grande responsabilità per ciascuno di noi. Abbiamo l’opportunità e la possibilità di progettare il futuro che vogliamo per noi e per i nostri figli, oppure disinteressarci del problema e pagare in un futuro, che non è poi così lontano, un prezzo intollerabile. Sta a noi scegliere.

 

La Segreteria del Coordinamento per l’Agenda21 a San Marino

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