Nel pomeriggio del 16 aprile si è concluso l’esame della Legge quadro sull’istruzione universitaria e dei suoi due allegati. Il report dell’agenzia Della Torre.
SAN MARINO – Nel pomeriggio del 16 aprile si è concluso l’esame della Legge quadro sull’istruzione universitaria e dei suoi due allegati: lo Statuto dell’Università degli Studi di San Marino e il Codice etico. La votazione finale, unica per tutti e tre i testi di legge, è d 24 voti a favore, un contrario e 15 astenuti.
In apertura della sessione pomeridiana, lavori consiliari riprendono dall’esame della riforma universitaria dall’articolo 32 “Coordinatori di dipartimento” della Riforma. Da segnalare che Rete ritira l’emendamento al comma 2 presentato ieri notte, a fronte di una proposta di emendamento concordata con la maggioranza. Nessun altro emendamento della minoranza esaminato viene accolto.
Approvato il provvedimento, con il voto di astensione della minoranza, il Consiglio grande e generale passa al comma 20 “Progetto di legge del notariato” in seconda lettura. Il consigliere Lorella Stefanelli, Pdcs, relatore unico del provvedimento, avvia il dibattito cui sono in 15 gli iscritti ad intervenire. La seduta si conclude con la fine del dibattito sul provvedimento. In seduta notturna si procederà con l’esame dell’articolato.
Di seguito un riassunto degli interventi
Progetto di legge “Legge Quadro sulla istruzione universitaria e le istituzioni di cultura superiore”
Dichiarazioni di voto
Mariella Mularoni, Pdcs: “A nome della maggioranza manifesto l’apprezzamento per i contributi arrivati da tutte le forze politiche, qui e in commissione. Il primo progetto è stato migliorato decisamente. Ringrazio anche il segretario di Stato. E’ un grande passo per l’autonomia dell’università, che punta sulla qualità didattica, dei servizi e del corpo docente tramite servizio pubblico, sull’internazionalizzazione. L’ateneo svilupperà uno stretto rapporto con il mondo dell’impresa e del lavoro attraverso il patto territoriale. E’ un riforma positiva che migliora notevolmente la legge attuale anche se permane qualche incertezza. L’università è strategica per il Paese”.
Giovanni Lonfernini, Upr: “Upr ha partecipato attivamente, recando di portare il nostro contributo. Abbiamo dato atto che Morganti ha preso a cuore la questione università. Il giudizio è positivo sulla necessità del progetto di legge. E’ urgente la strada di un rilancio dell’ateneo. La strada tratteggiata è di un’università integrata e traino del territorio, legata a un progetto di sviluppo che però non emerge chiaramente. Il progetto di legge è un po’ grigio, più preoccupato degli aspetti formali e burocratici, rispetto alla qualità dell’offerta. ci sono quattro punti di debolezza: il fiorire di organi pletorici, una visione sul ruolo del rettore che fa ciò che vuole; l’inserimento nei dipartimenti di figure poco definite; una tentazione di provvedimenti ad personam. Il dibattito ha comunque permesso di ripensare all’identità della nostra sovranità. Rimane la questione della sostenibilità economica, saremo vigili. L’università è un valore aggiunto e legarla al Paese è fondamentale, per questo l’Upr si asterrà”.
Francesca Michelotti, Su: “Il segretario di Stato ha dimostrato grande volontà di dialogo. Ha accettato molti emendamenti dell’opposizione con spirito di apertura. Il quadro normativo è migliorato, anche se ci sono alcune incertezze applicative. Ma possono essere perdonate perché il testo è pieno di suggestioni programmatiche, che delineano un quadro alto. Alcuni intenzioni restano sulla carta, altre sono raggiunte come l’assicurazione della qualità, i principi etici e di trasparenza, la valorizzazione del merito, la lotta ad abusi e discrezionalità, la partecipazione degli studenti. Però l maggioranza non ha espresso una visione coesa e condivisa, sono sopravvissuti dei pregiudizi. Confermiamo il voto di astensione”.
Simone Celli, Ps: “Il gruppo consiliare del Ps ha mantenuto un atteggiamento responsabile e propositivo durante l’iter legislativo, perché abbiamo condiviso dall’inizio la necessità di rilanciare l’università di San Marino dopo un periodo travagliato. Siamo convinti che l’università possa avere un ruolo centrale nella definizione di nuovo modello di sviluppo economico del Paese. Abbiamo apprezzato l’impegno del segretario Morganti che su questo testo ha profuso uno sforzo notevole e che ha permesso un confronto ampio e approfondito, anche nelle fasi preliminari. Non è infatti un argomento di parte. Le criticità emerse nel dibattito le condividiamo, ma è indubbio che questo progetto di legge rappresenti un miglioramento consistente rispetto il quadro normativo vigente. Il percorso di riforma dell’università non si esaurisce con questo progetto, ma inizia domattina. Il governo nel nuovo quadro normativo ha l’opportunità di rilanciare davvero l’ateneo. Su questa sfida sarebbe importante mantenere un canale di collegamento tra governo, maggioranza e opposizione. La sfida della costruzione “dell’università 3.0″ deve riguardare infatti tutta la politica, manterremo alta l’attenzione su come verrà applicata la legge, ma oggi concediamo apertura di credito e anche il Ps, come annunciato da Upr e Su, metterà a disposizione di Aula e governo il proprio voto di astensione”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “La nostra linea è stata chiara, attraverso i nostri emendamenti abbiamo proposto che il Rettore fosse nominato dal Senato accademico per evitare l’ingerenza del Consiglio grande del generale, che i componenti del Consiglio dell’università, fossero esperti in materie amministrative ed economiche, perché crediamo ci debbano essere in tutti gli organismi dello Stato persone con un alto grado di preparazione. Anche sul patto territoriale, non capisco perché non venga previsto l’obbligo della maggioranza, nei nostri emendamenti suggerivamo tpiccoli accorgimenti, tutti cassati dalla maggioranza. Proponevamo che i dipartimenti fossero due invece di tre, perché riteniamo ci sia eccessiva sproporzione nel dare enfasi a materie umanistiche a scapito di quelle tecniche, chiedevamo di non accorparle. L’Ateneo è un asset su cui rilanciare l’economia ma anche la cultura sammarinese. Per tutte queste motivazioni anche il gruppo di Rete si asterrà perché concediamo al segretario di Stato la volontà di partire con questo progetto, nonostante i nostri emendamenti siano stati cassati. Una precisazione: quando chiediamo voto segreto non è per mancare di rispetto all’Aula, ma perché sul voto palese c’è difficoltà a fare conteggio e perchè mancano i consiglieri”.
Franco Santi, C10: “Crediamo molto nell’opportunità che può dare l’università e da domani il segretario e la segreteria e tutto l’organigramma dell’Ateneo avranno una delega importante, gli è stata affidata una normativa moderna, l’istituzione dei nuovi organismi dovrà essere fatta in tempi ragionevoli, seguendo le indicazioni date. Al segretario Morganti chiediamo di tenere aperto il canale di comunicazione con l’opposizione”.
Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione, replica : “Ringrazio tutta la segreteria, il dipartimento, i gruppi politici e chi mi ha seguito passo a passo, i partiti di opposizione per il contributo costruttivo, il personale dell’università, i professori e docenti e il personale del dipartimento che ha lavorato tanto su questo progetto”.
Comma 2o Progetto di legge “L’Ordinamento del notariato” seconda lettura.
Lorella Stefanelli, Pdcs, relatore unico: “Nella seduta della Commissione consiliare del 18 febbraio scorso è stato approvato con 8 voti a favore, 3 astensioni e nessun voto contrario il progetto di legge Ordinamento del notariato. I lavoro in Aula si sono svolti in un clima costruttivo e di grande collaborazione fra tutte le forze politiche presenti. Il progetto è un testo normativo particolarmente complesso, di natura tecnica, che disciplina l’attività notarile svolta nella forma della libera professione e detta le regole per la valida redazione degli atti pubblici a garanzia dello Stato che delega delicate funzioni pubbliche e a garanzia dei privati. Risponde a finalità di organicità della materia, ma contiene anche norme nuove con l’obiettivo di adeguare la nostra legislazione agli standard internazionali di trasparenza e correttezza. Uno dei principali obiettivi è infatti quello di porre le condizioni affinché gli atti pubblici dei nostri notai possano circolare liberamente e validamente negli Stati del mondo, in primo luogo in Italia: questo progetto può consentire il superamento degli attuali limiti di piena circolazione dei nostri atti pubblici nella Repubblica italiana posto che ad oggi sussiste l’obbligo di procedere alla formalità del loro deposito presso un notaio italiano. Questo progetto è atteso da tempo dagli avvocati e notai della Repubblica e risponde alle esigenze del nostro Stato di avere una legislazione organica e moderna, ispirata ai concetti di trasparenza, correttezza e certezza dell’attività notarile e degli atti pubblici. Chiedo quindi con convinzione al Consiglio grande e generale di approvare integralmente il testo”.
Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Va sottolineata la condivisione in Commissione di tutte le forze politiche su questo provvedimento. A tutti i consiglieri va la mia considerazione. Questo progetto è atteso da molti anni, l’esigenza di una normativa organica in materia di notariato riguarda non solo gli addetti ai lavori, ma le istituzioni e tutti i cittadini. E’ un lavoro iniziato dal mio predecessore e portato alla definizione con il contributo dell’ordine degli avvocati e notai e con quello dei funzionari dell’amministrazione. Questa normativa va a porre chiarezza nella professione importante quale quella di avvocati e notai, la allinea agli standard internazionali e pone le condizioni per approfondire il lavoro con l’Italia del riconoscimento degli atti dei nostri avvocati e notai anche nella Repubblica italiana. Questo provvedimento di legge ha l’obiettivo di integrare la normativa interna agli standard del Notariato internazionale”.
Simone Celli, Ps: “In sede di Commissione si è registrata larga condivisione, essendo un provvedimento tecnico e a parere del mio gruppo rappresenta un passo in avanti rispetto al quadro normativo vigente. Va nella direzione della certezza del diritto e della semplificazione normativa, va a regolamentare nei parametri internazionali una professione nevralgica nel tessuto economico, amministrativo e sociale del Paese. E’ un provvedimento positivo su cui il gruppo del Ps esprime una valutazione favorevole”.
Maria Luisa Berti, Ns: “Non ho partecipato ai lavori della Commissione, ma ci tenevo a intervenire per dichiarare la mia condivisione verso questo testo di legge frutto di un confronto con le forze politiche e l’ordine degli avvocati e notai, c’era bisogno di una disciplina della materia per far fronte a delle ‘anomalie’ nell’esercizio della funzione notarile, specificare i limiti e doveri di un pubblico ufficiale. Mi piace sottolineare la scelta attuata di dare la possibilità a chi esercita già di mantenere la libera professione notarile e legale, qualora vogliano farlo. E’ un’opportunità data ai liberi professionisti, è una caratteristica del nostro ordinamento, diversamente dall’Italia in cui si deve scegliere tra le due attività”.
Franco Santi, C10: “Da parte del mio movimento c’è pieno appoggio a questo intervento normativo che va ad introdurre elementi di trasparenza nell’attività dei notai e vanno accolti con favore. Ribadisco il nostro pieno appoggio a questo intervento normativo”.
Andrea Belluzzi, Psd: “E’ per certi versi un compendio di norme precedenti e fa un po’ di ordine, è un passo in avanti verso una certezza e per i fruitori della legge. E’ uno strumento per gli operatori del diritto e le pone condizioni per poter fare ulteriori passi in avanti. E’ una sfida importante, stabilendo i requisiti dell’atto pubblico, vi è la possibilità nelle trattative tra Stati per permettere la libera circolazione degli atti negli altri Stati, in primis nella Repubblica italiana. E’ un obiettivo che il segretario agli Interni saprà cogliere. Come pubblico ufficiale avrei approvato l’emendamento presentato dal collega Fabbri dell’opposizione, perché l’avvocato-notaio avrebbe tutte le facoltà di celebrare i matrimoni civili”.
Marco Podeschi, Upr: “E’ positiva la possibilità di mantenere, per chi le esercita, entrambe le attività, d’altra parte per i nuovi liberi professionisti c’è la possibilità di specializzarsi nel notariato. Con il provvedimento si prevedono garanzie, un codice deontologico, è un testo complesso ma importante per lo sviluppo del Paese. C’è infatti un ruolo di garanzia rispetto all’intero sistema economico e in questo momento il provvedimento è rilevante, tant’è che l’opposizione ha mantenuto un atteggiamento costruttivo”.
Alessandro Cardelli, Pdcs: “Intervengo a conclusione di un dibattito che si è svolto in un’unica direzione. Ringrazio l’opposizione per l’atteggiamento tenuto sul provvedimento. E’ un testo che interviene in maniera specifica per la figura del notaio e che riguarderà 70 articoli di cui la mia lista esprime la volontà di procedere all’approvazione”.