Home FixingFixing Quale Camera di Commercio vogliamo per San Marino?

Quale Camera di Commercio vogliamo per San Marino?

da Redazione

La bozza di riforma è (finalmente) pronta per l’iter consiliare. Intervista al Presidente Terenzi: “Chiediamo che abbia autonomia economica. Per assistere le imprese e internazionalizzare”.

 

di Loris Pironi

 

La proposta di legge è pronta, già da lungo tempo. L’ultima bozza, riveduta e corretta, è stata presentata nei giorni scorsi dalla Segreteria di Stato competente, quella all’Industria, alle forze politiche di maggioranza. Una volta completato il “giro” politico e delle forze sociali – dunque a breve – sarà pronta per il passaggio in Consiglio Grande e Generale. Potrebbe essere la volta buona per San Marino per la vera svolta verso una Camera di Commercio davvero utile per supportare e valorizzare il sistema economico di San Marino, una ente camerale che sia davvero in linea con quelle di tutti i Paesi occidentali.

“Come Camera di Commercio di San Marino – afferma il Presidente Pier Giovanni Terenzi – abbiamo fornito le nostre indicazioni e le nostre proposte al testo. Auspico che siano state recepite nella bozza che presto inizierà il suo iter per l’approvazione”.

 

La bozza parla di un cambiamento da società per azioni a ente giuridico di natura privata, di cui lo Stato manterrà comunque la maggioranza (51%) e in cui entrerà qualche associazione (l’Aspa e l’Abs, a quanto risulta), mentre uscirà l’Università. Resta da vedere quale sarà la nuova ripartizione delle quote di partecipazione dei singoli soggetti. E questa è la prima novità prevista. A livello di funzioni invece quali saranno i cambiamenti più importanti?


“Ci risulta che alla nuova Camera di Commercio sarà conferito l’incarico di tenere il Registro delle Società, che verrà trasferito dalla Cancelleria Commerciale. Dovrebbe venire realizzato un cruscotto informatico per aggiornare il Congresso di Stato e tutti i soggetti con responsabilità di indirizzare le scelte economiche sulla situazione del mondo imprenditoriale praticamente in tempo reale. Quindi dovrà fungere da supporto all’attività dell’Agenzia per l’Attrazione degli Investimenti”.

 

Oggi Camera di Commercio si finanzia grazie al contributo pubblico, peraltro in perenne e sostanziale decremento, negli ultimi anni, e tramite gli utili prodotti annualmente dalla partecipata Giochi del Titano. In futuro invece come si dovrebbe sostenere?


“L’idea è quella di una Camera di Commercio che si mantenga autonomamente attraverso una quota di iscrizione da parte di tutte le imprese della Repubblica. Vorrei rilevare che il bilancio attuale (siamo attorno ai 600 mila euro annui, ndr) è decisamente insufficiente per sostenere tutte le attività di promozione e internazionalizzazione che sono indispensabili, a maggior ragione per un Paese piccolo come il nostro. È per questo che dico che è giunto il momento di decidere che Camera di Commercio vogliamo per San Marino. Io credo che l’ente dovrà avere un’autonomia economica tale da poter permettere di realizzare programmi e progetti di ampio respiro a favore del processo di promozione dell’economia, che possa essere impegnata in un’opera di promozione metodica e costante”.

 

Presidente Terenzi, a bruciapelo che giudizio dà della nuova Legge sulle Licenze appena approvata?


“Direi un giudizio sostanzialmente positivo. Si è andati nella direzione della sburocratizzazione e della velocità di risposta alle esigenze delle imprese, cambiando in un’ottica di fiducia il rapporto tra PA e cittadino. A proposito della Legge sulle Licenze, il mio auspicio è che l’iscrizione annuale obbligatoria alla Camera di Commercio possa venire ricompresa all’interno della tassa sulla licenza, per non andare a gravare ulteriormente su un tessuto imprenditoriale già provato dalla crisi”.

 

Parliamo di internazionalizzazione? Proprio in questi giorni Camera di Commercio è a Dubai, assieme a otto imprese sammarinesi.


“L’internazionalizzazione oggi è alla base di ogni idea di sviluppo imprenditoriale ed economico. All’interno della nostra Camera di Commercio è strutturato un Club Estero che, al di là del nome, sta portando avanti un’attività importante che dovrà essere molto ampliata nel prossimo futuro. L’internazionalizzazione per San Marino è una sfida importante che va programmata attentamente sulla base di una valutazione selettiva delle direttrici da sviluppare. Dove vogliamo andare, come ci vogliamo presentare? Il nostro territorio ha prodotto alcune medio-grandi aziende che all’estero camminano sulle proprie gambe e sanno andare lontano. Poi c’è un gran numero di piccole imprese che già stanno cercando di guardare oltre al mercato di riferimento tradizionale (quello italiano, ndr). È a loro che ci dobbiamo rivolgere, utilizzando risorse umane e economiche per affiancarle in questo cammino”.

 

Un’ultima domanda: che ruolo può avere Camera di Commercio invece nell’attrazione degli investimenti?


“È nostra intenzione poter essere l’interfaccia per gli investitori esteri, la struttura che li accoglie e li guida nell’approccio al nostro Paese, in un’opera di intelligente promozione del sistema paese. E poiché prima ancora che sul territorio è indispensabile andare all’estero per far conoscere le opportunità del nostro Paese, anche in questa attività la nuova Camera di Commercio dovrà svolgere un ruolo prioritario. Va detto che oggi le economie si muovono molto attraverso le diplomazie, un canale che già da tempo il Segretario all’Industria Marco Arzilli ha iniziato a percorrere, coinvolgendo giustamente la Camera di Commercio”.

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