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San Marino, Finanze: ratificato il decreto sullo sviluppo economico

da Redazione

Uno strumento indispensabile per offrire il quadro normativo completo di riferimento ai fini dell’attrazione degli investitori esteri che decidano di spostare a San Marino il centro dei propri interessi.

 

SAN MARINO – Il Consiglio Grande e Generale licenzia il decreto sviluppo che dà piena attuazione alla Legge n.71/2013 per l’attrazione degli investimenti esteri. Uno strumento indispensabile per offrire il quadro normativo completo di riferimento ai fini dell’attrazione degli investitori esteri che decidano di spostare a San Marino il centro dei propri interessi.

Il testo del decreto è composto di 16 articoli che danno attuazione agli articoli 18,20,28 e 37 della legge n.71/2013 ovvero i parametri da soddisfare ai fini dell’attivazione delle procedure automatiche di avvio delle attività economiche e del regime semplificato.

I progetti imprenditoriali aventi le caratteristiche di legge, saranno autorizzati dal Comitato Tecnico Valutatore, composto da 3 dirigenti della Pubblica Amministrazione e monitorati per un periodo di cinque anni, secondo quanto previsto dalla Legge 71. L’Ufficio di riferimento per gli investitori che intendano presentare domanda è L’Ufficio Industria Artigiano e Commercio che istruisce la pratica e funge da sportello unico per tutti gli adempimenti avendo fatto il legislatore la scelta di concentrare in un unico interlocutore il contatto con la Pubblica Amministrazione nell’ottica della semplificazione di relazione.

Con il decreto ratificato in particolare vengono definiti i settori economici da privilegiare ovvero quelli di produzione di beni o di servizi tecnologicamente avanzati; dell’economia verde; della ricettività e del turismo; dell’intrattenimento e del divertimento tesi alla valorizzazione del territorio e dell’offerta turistica; del commercio; delle arti e della cultura; che insediano in territorio attività di direzione, di sviluppo, di marketing, di relazioni internazionali, di formazione, di ricerca; produttivi tradizionali con basso impatto ambientale; sanitario e farmaceutico.

Vengono poi indicati i parametri occupazionali da rispettare, distinti tra attività economiche produttive e non produttive, identificate le modalità di applicazione del regime semplificato ai fini della residenza dell’imprenditore e del suo nucleo familiare.

Inoltre per il settore del commercio sono stati individuati in maniera precisa i parametri per l’apertura di attività commerciali al dettaglio da parte di investitori esteri. La Legge 71/2013 “Sviluppo”, infatti ha sancito la possibilità di ingresso, nel settore del commercio al dettaglio, di investimenti da parte di imprenditori non residenti, demandando al decreto, appunto, la definizione dei requisiti da soddisfare.

Il decreto delegato negli ultimi articoli, inoltre, individua gli incentivi a favore del settore turistico (per la promozione dell’incoming ed il sostegno alla destagionalizzazione delle strutture ricettive) e per quello audiovisivo.

La Segreteria di Stato per Le Finanze e il Bilancio esprime soddisfazione per il completamento del percorso legislativo, pienamente sostenuto dal governo e dalla maggioranza, offrendo così una norma certa sul piano della trattazione degli investimenti esteri in Repubblica e un segnale concreto di direzione di internazionalizzazione del nostro sistema economico. La Legge 71/2013 e il decreto attuativo appena ratificato, verranno a breve tradotti in lingua inglese per la promozione del sistema paese.

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