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San Marino, Consiglio Grande e Generale: ratifica dei decreti delegati e decreti legge

da Redazione

I lavori consiliari della mattina si concentrano prevalentemente sull’esame dell’articolato del decreto delegato della legge sullo Sviluppo che reitera il decreto omologo, già presentato in Consiglio grande e generale, ma decaduto per mancata ratifica. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

I lavori consiliari della mattina si concentrano prevalentemente sull’esame dell’articolato del decreto delegato della legge sullo Sviluppo che reitera il decreto omologo, già presentato in Consiglio grande e generale, ma decaduto per mancata ratifica.

La seduta si apre dal comma 21, “Ratifica dei decreti delegati e decreti legge”. I decreti cui non è stato chiesto lo scorporo sono quindi stati approvati a maggioranza.

L’Aula è così passata ad esaminare l’articolato del “Decreto delegato 11/03/2014 n.29, in applicazione degli articoli 18,20, 28 e 37 della Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico”, cui sono stati presentati diversi emendamenti da Rete e uno dai consiglieri del Psd, Marino Riccardi e Andrea Belluzzi.

Tutti gli emendamenti sono stati respinti, ad eccezione di quello di Rete, all’articolo 10 “Incentivi fiscali per la vendita di quota minima di singoli pernottamenti in Repubblica”, di carattere linguistico, in cui la terminologia “sviluppano arrivi” viene sostituita con “promuovono arrivi”.

In particolare, all’articolo 7, “Modalità applicative di cui all’articolo 20, comma 1, della Legge 27 giugno 2013 n. 71” viene respinto l’emendamento presentato da due consiglieri di maggioranza, Riccardi e Belluzzi, volto a dare opportunità a chi lavora già a San Marino da 10 anni, come operatore commerciali al dettaglio, di poter avere la maggioranza di quote in deroga ai requisiti di metratura e del numero di dipendenti richiesti. Il capogruppo del Pdcs-Ns, Luigi Mazza, spiega che l’aspetto sollevato dai due consiglieri del Psd è da approfondire, ma “così come formulato l’emendamento non può essere accolto”.

L’opposizione riaccende la polemica agli articoli 11- 12-13 che prevedono sgravi e incentivi per il settore turistico. Rete presenta emendamenti abrogativi di ciascun articolo, tutti respinti.

All’articolo 11 “Incentivi per la riqualificazione e l’ampliamento delle strutture alberghiere e dell’ospitalità di cui all’articolo 28, comma 1, della Legge del 27 giugno 2013 n.71” , non si condivide ciò che viene interpretato come privilegio concesso al settore turistico. In sintesi, consiglieri di Rete, ma anche quelli di C10, Upr e Ps intervenuti, non condividono che la politica di riqualificazione del settore turistico passi attraverso l’incremento di incentivi fiscali e politiche “disorganiche e assistenziali”, senza effettivi riscontri per l’occupazione, diversamente da quanto richiesto in altri settori, commercio in primis, per cui i requisiti per accedere ai benefici sono più stringenti. Il segretario di Stato per il Turismo, Teodoro Lonfernini, difende gli interventi, motivando la necessità di intervenire a sostegno della riqualificazione del comparto, identificato come strategico per lo sviluppo del Paese.

All’articolo 12,”Sconto sui consumi energetici delle strutture ricettive con operatività annuale di cui all’articolo 28, comma 1, della Legge 27 giugno 2013 n.71″, in subordine all’emendamento abrogativo dell’intero testo, Rete propone di estendere i benefici previsti alle strutture ricettive di tutti i centri storici di San Marino e non solo quelle di Città, “per non creare- spiega il capogruppo Roberto Ciavatta- strutture di serie A e di serie B”. Il segretario Lonfernini chiarisce le “inesattezze”: il provvedimento riguarda tutte le attività ricettive, “dall’hotel a bed & breakfast, dentro e fuori il centro storico di Città”. Entrambi gli emendamenti di Rete sono respinti.

All’articolo 13, “Sgravi contributivi di cui all’articolo 28, comma 1, della Legge 27 giugno 2013 n.71”, Rete propone l’emendamento abrogativo e uno in subordine, per escludere dagli incentivi gli operatori che non aderiscono alle aperture notturne durante gli eventi, così da annullare l’obbligo di restare con le attività aperte. Entrambi respinti.

La seduta si interrompe al penultimo articolo del decreto, il n.15, “Regime fiscale dei finanziamenti dei privati alla produzione cinematografica di cui all’articolo 37, comma 1, della Legge 27 giugno 2013 n. 71”, da cui riprenderanno i lavori nel pomeriggio.

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