Home FixingFixing Sergio Nanni: “Negli anni ‘60 c’erano 62 licenze del commercio”. Oggi sono la metà

Sergio Nanni: “Negli anni ‘60 c’erano 62 licenze del commercio”. Oggi sono la metà

da Redazione

A pochi metri dall’entrata, una bella insegna che ricorda l’entrata di Borgo e di Città nel patrimonio mondiale dell’Unesco.

sergio nanni

 

 

 

di Alessandro Carli


In carica dal 2007, il Capitano di Castello Sergio Nanni è il faro degli umori di Borgo Maggiore. Dopo aver raccolto le riflessioni degli esercenti, siamo andati a bussare alla porta della Giusta di Castello. A pochi metri dall’entrata, una bella insegna che ricorda l’entrata di Borgo e di Città nel patrimonio mondiale dell’Unesco.


Capitano, nonostante il riconoscimento che l’Unesco ha conferito al Titano sei anni fa, Borgo non gode di ottima salute…


“Questa che stiamo vivendo è la prima grande crisi dall’avvento dei centri commerciali. E Borgo Maggiore non ne è esente. Ricordo che tra il 1965 e il 1970 c’erano 62 licenze del commercio: alimentari, cantine, calzolai, eccetera. Chi aveva le botteghe è andato via”.


Oggi, camminando tra le viuzze e la piazza, ci si accorge che sono circa la metà. Tutti fuggiti, in cerca di un luogo dove poter fare davvero commercio. Alla crisi si aggiunge anche il problema dei parcheggi…


“Già nel 1975 si parlava di un progetto. Io stesso, tempo fa, avevo avanzato una richiesta per la costruzione di un parcheggio coperto. I borghigiani hanno bisogno di un box auto. Spero che possa essere realizzato. Anche la piazza ha bisogno di qualche lavoro di manutenzione: le toppe di catrame sono antiestetiche. Si sta anche valutando la possibilità di impiegare le luci a led”.


Ai parcheggi si affianca l’offerta artistico-musicale.


“Se si può favorire il Borgo, sono sempre in prima fila. Occorrono però regole precise. Per la musica è stato stabilito che durante la settimana debba finire alle 23.30, nel weekend a mezzanotte”.


Poi il teatro Concordia.


“Il Concordia è un cinema-teatro raccolto ma prezioso per la comunità. C’è un progetto che prevede la costruzione di un auditorium che metterà in connessione il teatro e l’istituto musicale”.


Senza dimenticare la funivia…


“Borgo è l’ingresso della capitale. Sarebbe interesse dello Stato dare vita a questi due luoghi. Il problema è che molti negozi a una certa ora chiudono. Se un turista trova le serrande abbassate, si fa un’idea del Titano, che poi si porta a casa. Gli esercizi devono rimanere aperti. So bene che è un sacrificio per gli esercenti, ma oggi è necessario rimboccarsi le maniche”.

Capitano, le lamentele per la chiusura della strada a raso non si sono del tutto placate.

“Per 10 anni si è parlato della chiusura di quella strada. Tra scegliere la sicurezza o la comodità, si è optato per la prima soluzione”.

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