Home NotizieSan Marino San Marino, la CDLS chiede modifiche alla legge sugli incentivi per l’occupazione

San Marino, la CDLS chiede modifiche alla legge sugli incentivi per l’occupazione

da Redazione

Il contratto di “apprendistato professionale”, destinato ai giovani che escono dalla scuola dell’obbligo e fino ai 25 anni, prevede infatti una retribuzione iniziale pari al 50%, si parla di circa 800 euro lordi, per arrivare, al terzo anno, all’80%, seppur a fronte di una assunzione a tempo indeterminato.

 

SAN MARINO – E’ soprattutto il capitolo che riguarda le forme di “contratto di addestramento” a sollevare le contrarietà più forti. Il contratto di “apprendistato professionale”, destinato ai giovani che escono dalla scuola dell’obbligo e fino ai 25 anni, prevede infatti una retribuzione iniziale pari al 50%, si parla di circa 800 euro lordi, per arrivare, al terzo anno, all’80%, seppur a fronte di una assunzione a tempo indeterminato. L’ “apprendistato formativo” è invece riservato ai possessori di diploma o laurea con un limite massimo di età pari a 35 anni prevede una durata di due anni ed una retribuzione fortemente ridotta che parte dal 65% fino all’80% delle tabelle dei vari settori. Anche in questo caso la rilevante penalizzazione economica, a detta del Governo, è controbilanciata dall’assunzione a tempo indeterminato.

La Segreteria della CDLS non intende “demonizzare lo strumento dell’apprendistato”, ma dall’articolato della Legge ” appare purtroppo che lo spirito della norma è più finalizzato a dare un forte incentivo economico alle aziende, intervenendo al di fuori della contrattazione collettiva con un taglio rilevante delle retribuzioni, piuttosto che di creare nuove professionalità. “Non vorremmo che, anche grazie ai forti incentivi economici legati alla parte relativa alla riconversione ed al reinserimento lavorativo, si ripresentino sulla scena sammarinese i tristemente famosi ‘call-center’, attività a caccia di manodopera precaria e a basso costo i cui danni sono ancora sulle spalle di centinaia di lavoratori e della collettività”.

Per la Confederazione Democratica mancano poi certezze riguardo al “divieto tassativo” di reiterare più volte il contratto di “apprendistato formativo” per i lavoratori che ne hanno già pagato la penalizzazione:”Il rischio concreto è che un dipendente si ritrovi più volte in regime di apprendistato e quindi con la retribuzione falcidiata dalle pesanti percentuali previste”.

Quale ulteriore elemento di garanzia a favore dei lavoratori e dello Stato, anche considerando i forti incentivi riservati alle aziende, la CDLS propone di inserire nella normativa la clausola della fidejussione bancaria, “quale elemento qualificante per usufruire degli incentivi previsti dalla a garanzia delle retribuzioni dei lavoratori e dello Stato per gli oneri a carico della collettività: il tutto limitatamente alla durata degli incentivi di Legge”.

Su tutte queste criticità ed elementi di incertezza, la Segreteria della CDLS chiede dunque al Governo di “intervenire in fase di approvazione della Legge prevedendo una percentuale di abbattimento delle retribuzioni più bassa, inserendo degli elementi di certezza che impediscano l’utilizzo improprio degli incentivi previsti, il tutto anche tramite verifiche da parte delle organizzazioni sindacali, come già effettuato con gli “accordi di formazione professionale”.

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