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San Marino, Francesca Michelotti (SU) interpella il governo sulla spending review

da Redazione

“L’azione di tagli alla spesa lascia perplessi: le misure di contenimento minacciano le garanzie di qualità ed efficienza dei servizi, mortificano le potenzialità delle competenze professionali coinvolte e urtano con concrete prospettive di redditività economica”.

 

SAN MARINO – Procedono con andamento lento e deludente le azioni di contenimento della spesa pubblica che il Governo sembra aver intrapreso senza troppa convinzione. Preoccupa soprattutto la latitanza sul fronte della lotta agli sprechi che, secondo ogni logica di buon senso, sarebbe stata la prima cosa da fare mobilitando uffici, servizi, dirigenza e dipendenti pubblici in una severa campagna per la tolleranza zero. Ma un altro aspetto della spending review promossa dal Governo lascia perplessi, quando le misure di contenimento minacciano le garanzie di qualità ed efficienza dei servizi, mortificano le potenzialità delle competenze professionali coinvolte e urtano con concrete prospettive di redditività economica.

Sorprendono dunque le iniziative di controllo della spesa adottate dal Governo nel servizio farmaceutico e rivolte principalmente alla riduzione del personale. Non vengono reintegrati ad esempio i posti lasciati vacanti per pensionamento, con il risultato che il ruolo del farmacista e della farmacia, delicato e importante per ogni comunità, corre il rischio di isterilirsi nella pratica spiccia di una mera e anonima dispensazione dei farmaci, dimenticandosi di come invece sia “il paziente” il vero protagonista del servizio.

Quando in farmacia si sta a ranghi ridotti, il farmacista, costretto dalla urgenza della fila, non ha materialmente il tempo per ‘occuparsi’ del paziente, per informarlo sul migliore utilizzo dei farmaci, per consigliare misure e prodotti di ottimizzazione della cura, per monitorare l’appropriatezza dei trattamenti, in una parola per favorire la guarigione del paziente e il successo delle terapie prescritte dai nostri medici.

Non può essere ignorata poi la limitazione che si infligge al ruolo della farmacia come primo presidio socio-sanitario al quale le persone si rivolgono all’insorgere dei loro disturbi, e dove la valutazione dei sintomi da parte del farmacista è determinante per l’automedicazione, l’eventuale ricorso al medico o, nei casi più gravi, al Pronto Soccorso.

Un sistema sanitario e farmaceutico focalizzato sul paziente, la tempestività e l’adeguatezza delle cure, l’azione integrata di farmacista, medico e operatori sanitari, non solo potenziano l’efficacia e la qualità delle prestazioni, ma generano consistenti risparmi economici. Risparmi ampiamente riscontrati e provati nei sistemi sanitari e farmaceutici che praticano questi principi e linee guida.

Resta infine da chiarire perché siano stati ignorati i più che soddisfacenti riscontri economici della vendita, nelle nostre farmacie, di articoli più generalisti come i giochi didattici per l’infanzia, o i prodotti erboristici, di cosmesi e benessere. Lo sviluppo di questa componente commerciale ha assicurato una redditività che ora sembra compromessa dalla mancanza di personale, anche non professionale, in grado di sostenerla.

Per queste ragioni,

interpello il Governo

per conoscere gli intendimenti della sua condotta circa lo sviluppo del servizio farmaceutico e in particolare:

– Se e come intende garantire i principi più aggiornati della cura farmaceutica che includono la dispensazione non solo dei farmaci necessari, ma anche di tutti quei servizi e quelle azioni integrate volte a garantire l’efficacia ottimale della terapia.

– Come intende salvaguardare e valorizzare la professione del farmacista, anche alla luce delle Direttiva Europea 85/432 che ne disegna con chiarezza le competenze e le funzioni di consulenza e servizio, e non solo di mera esecuzione delle direttive del medico curante.

– Se, nell’obiettivo condiviso della razionalizzazione delle spese, le ricadute delle iniziative di contenimento del personale siano state attentamente valutate e calibrate per non danneggiare la qualità dei servizi erogati nell’assoluto rispetto dell’importantissima funzione di presidio socio-sanitario svolta dalle farmacie.

– Infine come intende promuovere la redditività dei risultati economici già assicurata dalle nostre farmacie grazie alla commercializzazione di prodotti diversi dai farmaci.

Si richiede risposta orale.

 

Francesca Michelotti (Sinistra Unita)

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