Home FixingFixing La danza a New York il teatro a Barcellona: Virginia Ercolani

La danza a New York il teatro a Barcellona: Virginia Ercolani

da Redazione

Fondo per l’Eccellenza, i contributi di Ente Cassa Faetano e Banca di San Marino. Le esperienze all’estero di Virginia Ercolani.


Nei giorni scorsi sono state consegnate, nel corso di una informale cerimonia presso la sede dell’Ente Cassa di Faetano, le buste contenenti i contributi a fondo perduto che l’Ente stesso e la Banca di San Marino hanno deciso di mettere a disposizione di sei giovani “eccellenze” sammarinesi alle prese con percorsi di alta formazione all’estero. I riconoscimenti sono stati consegnati direttamente dalle mani del Presidente dell’Ente, Maurizio Zanotti, e di BSM Giuseppe Guidi. San Marino Fixing sta facendo raccontare direttamente da questi ragazzi, i propri percorsi e i sogni che li hanno portati fin qui. A tutti abbiamo rivolto le medesime domande. Sul precedente numero abbiamo raccolto il racconto di Annalisa Stacchini, alle prese con uno stage in metodologia statistica in Belgio, e della coreografa Martina Conti, che frequenterà un Master alla University of Arts di Londra. Questa settimana lasciamo la parola a Virginia Ercolani, di 19 anni appena, e a Raffaele Angelini, l’unico dei sei ragazzi già all’estero: non a caso alla cerimonia di consegna delle buste era l’unico a non essere presente fisicamente a Faetano, bensì in collegamento video su Skype. Tra sette giorni invece metteremo in vetrina Laura Broccoli e Fabio Pazzini.

 

Potete raccontare in breve chi siete, e la genesi della vostra scelta di vita? Come avete deciso di trasferirvi all’estero, perché proprio il Paese che avete scelto, come vi trovate? Cosa pensate dell’opportunità offerta dal Fondo per l’Eccellenza e dell’opportunità di studiare all’estero?


“Mi chiamo Virginia Ercolani ed ho 19 anni. Sono nata e cresciuta a San Marino, ed ho iniziato proprio qui a studiare danza classica, all’età di 3 anni, con le mie insegnanti Lara e Lisetta Perrucci direttrici del Centro ArteDanza San Marino. Fino agli 11, 12 anni, non avevo mai pensato alla danza come un lavoro, una passione, un vero e proprio stile di vita, poi qualcosa mi ha fatto scattare la scintilla dell’amore che nutro nei confronti di questa disciplina e la mia realtà si è capovolta. Ho iniziato a studiare molto più intensamente e con molta più serietà, perché la danza classica è questo che richiede : sacrificio, impegno, rinunce, rispetto e sudore. Non sono mai stata la bambina nata per fare la ballerina, anzi ho remato contro il mio corpo e la mia natura, che purtroppo tendono ad allontanarmi dai canoni della ballerina classica, ma sapevo che nonostante tutte le difficoltà, la mia esistenza sarebbe comunque stata legata per sempre alla danza. L’opportunità che mi è stata offerta dalla Joffrey Ballet School di New York è il frutto del lavoro di una vita, e non solo la mia, ma anche quella delle persone che mi hanno aiutato nel percorso, ovvero le mie insegnanti e ovviamente i miei genitori; non è altro che il punto di partenza vero e proprio che spero mi porterà dove desidero, e viverlo a New York mi rende ancora più felice. Sono già stata nella “grande mela”, all’età di 14 anni, e penso di non aver mai visto città più adatta a me; dinamica, varia, ricca di culture, aperta, e soprattutto dal punto di vista della danza, la migliore, con milioni di possibilità e milioni di occasioni in più rispetto a qualsiasi altro posto. L’occasione che quindi mi ha dato il Fondo per l’Eccellenza è un’enorme fortuna, una chance importante che mi aiuta a realizzare il famoso sogno nel cassetto ed infine un grande onore”.

 

Potete raccontare il progetto che vi vede protagonisti? Nello specifico l’interesse per la vostra disciplina, le peculiarità della struttura che frequentate/frequenterete, gli obiettivi che vi siete posti?

 

“Il progetto che andrò a vivere mi darà l’opportunità di studiare appunto alla Joffrey Ballet School di New York, una importante scuola di danza che forma ballerini e ballerine alla professione, ovvero al lavoro nelle grandi compagnie di balletto. È una scuola famosa anche per la versatilità dei ballerini che prepara : infatti le materie insegnate vanno dalla danza classica, a quella contemporanea, dal modern-jazz al carattere, ed in più ci sono anche molte materie teoriche come scienze, anatomia, nutrizione, ecc. che forniscono conoscenze basilari per la vita di un ballerino. I miei progetti sono sicuramente quello di affrontare e superare l’anno accademico nel migliore dei modi e con il massimo dei risultati, poi si vedrà cosa succederà giorno dopo giorno perché il lavoro di un artista può cambiare dall’oggi al domani e riservarti brutte come belle sorprese”.

 

Una volta terminata questa vostra esperienza, potete raccontare come intendete valorizzarla a San Marino? Provate a ipotizzare un progetto o un lavoro (anche poco probabile) che vi potrebbe vedere protagonisti qui in Repubblica.

 

“Ciò che per San Marino sarebbe veramente un fiore all’occhiello ed un ricchezza aggiunta alla Repubblica in sé, sarebbe una compagnia professionale di balletto, che possa esibirsi dentro e fuori territorio con appuntamenti stagionali, inseriti nel programma teatrale e vicini anche all’educazione; quindi si potrebbe pensare addirittura ad una vera e propria collaborazione con scuole dell’infanzia, elementari, medie e superiori, dove gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, possano capire ed avvicinarsi all’arte della danza e della musica classica, con persino uno studio delle opere di repertorio, come già si fa con le diverse uscite a teatro che vengono organizzate nel corso dell’anno per approfondire opere di letteratura italiana e straniera. Questo secondo me, sarebbe solo un punto di partenza che spingerebbe le persone ad appassionarsi. Infatti appassionarsi, è secondo me, la parola chiave; ad una persona, ad un animale, ad un lavoro… La passione è il punto di partenza dal quale partono le cose fatte con il cuore, quelle che si distinguono”.

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