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Leica, 100 candeline per milioni di occhi

da Redazione

La celebre azienda tedesca di macchine fotografiche compie un secolo. Le mitiche “telemetro” che appassionarono anche Cartier Bresson.

 

di Lorenzo Giardi*

 

Correva l’anno 1914 quando Oskar Barnack, direttore dell’azienda tedesca Leitz che al tempo si occupava principalmente di ottiche per binocoli e microscopi, costruì un primo prototipo destinato a rivoluzionare il settore fotografico: la Ur-Leica. Essa, infatti, non era lo sviluppo di qualcosa già esistente, ma un progetto completamente nuovo: creare una macchina fotografica più piccola, più leggera e più affidabile, che potesse essere utilizzata pressoché da chiunque in qualsiasi situazione. Fu introdotta per la prima volta la pellicola 24x36mm, poi prodotta industrialmente da Kodak, che è stata quotidianamente utilizzata fino a pochissimi anni fa. In mezzo a una gravissima crisi economica che aveva colpito la Germania, Ernst Leitz decise di correre il rischio per rilanciare l’azienda: la Leica I, introdotta sul mercato nel 1925, ebbe subito un enorme successo, passando velocemente dai 1.000 pezzi venduti nel primo anno ai 90.000 del 1932. Le principali caratteristiche della macchina fotografica riguardavano l’impostazione dei comandi, mantenuta tuttora, e l’inserimento della pellicola all’interno di un contenitore metallico a prova di luce, che – grazie all’innovativo otturatore autocoprente – poteva essere cambiato anche per strada, senza neppure il bisogno di coprire l’obiettivo. Nel 1930 fu introdotta la prima macchina fotografica in cui l’ottica non era più fissa, ma intercambiabile, attraverso un innesto a vite. Fino al 1953 ci fu un progressivo miglioramento del modello iniziale, con la produzione della serie Leica II nel 1932, che integrò il mirino e il telemetro nel corpo macchina, e della serie Leica III nel 1934, con il modello 250 dotato di ben 10 metri di pellicola, per un totale di 250 scatti senza bisogno di ricarica. Nel corso degli anni furono introdotte numerose nuove ottiche e tante migliorie, senza stravolgere il progetto iniziale, il suo look caratteristico ed inconfondibile.

Un’importante innovazione avvenne nel 1954 con la produzione della nuova Leica M3, dotata del rivoluzionario innesto a baionetta che consentiva un cambio più veloce degli obiettivi, e che è utilizzato ancora oggi, rendendo le ottiche prodotte più di mezzo secolo fa ancora compatibili con le moderne macchine fotografiche. Ad essa seguirono gli esemplari M1 ed M2, più semplici e meno costosi, ma con alcune migliorie, che furono poi riunite nel modello M4 del 1967.

Chi possiede una Leica di quegli anni la custodisce gelosamente. Sono macchine che si amano ancora al tatto, sono piacevoli, arrotondate, hanno una meccanica fluida, lo scatto dolce e silenzioso, funzionano sempre: erano costruite per durare. Sono capolavori di ingegneria ottica e meccanica che, nella stragrande maggioranza dei casi, funzionano ancora oggi, dopo un mezzo secolo e più di storia. Sono tanti i fotografi ed i reporter che le hanno amate ed apprezzate, utilizzandole per catturare gli eventi più belli o più decisivi, per fermare il tempo e metterne a nudo l’anima. Tra questi il francese Henri Cartier-Bresson è sicuramente uno dei più famosi, essendo considerato da molti il più grande fotografo del 900. A fianco della sua fidata Leica ha documentato prima la lotta della resistenza francese nella seconda guerra mondiale e poi tanti angoli del pianeta: Cina, Messico, Canada, Stati Uniti, Cuba, India, Giappone, Unione Sovietica, Italia.

Anche con l’avvento della fotografia digitale la pellicola è stata gradualmente abbandonata, ma non si può dire lo stesso del formato Leica 24x36mm, che è ancora alla base di tutti i sensori fotografici. Quest’anno Leica festeggia il proprio centesimo compleanno: è già passato un secolo da quel lontano 1914 che ha cambiato per sempre la storia della fotografia. Ciò nonostante molti aspetti non sono minimamente cambiati nel corso del tempo: la qualità made in Germany, l’attenzione maniacale per i dettagli, lo svolgimento manuale di numerose fasi della produzione. L’azienda, che ancora oggi è il numero uno nel settore ottico e tra i maggiori produttori di lenti, obiettivi e fotocamere, ha previsto l’emissione di 10 modelli celebrativi per commemorare il proprio anniversario, oltre ad eventi e mostre di varia natura.

 

* 5EB Liceo Economico Aziendale San Marino

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