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Unioncamere: nel 2013 le imprese straniere in provincia di Rimini sono state 4.158

da Redazione

Rappresentano il 10,20% sul totale di tutte quelle attive sul territorio, tra i più alti in Emilia Romagna.

 

Al 31 dicembre 2013 sono 4.158 le imprese guidate da stranieri presenti in provincia di Rimini, il 10,20% sul totale di tutte quelle attive sul territorio, tra i più alti in Emilia Romagna e ben al di là della media nazionale. Questi numeri sono tratti dal report ufficiale sulla natalità e mortalità delle imprese guidate da stranieri, risultanti dal Registro delle imprese delle Camere di commercio italiane e diffusi da Unioncamere. Una presenza importante quella di passaporto non italiano nella provincia di Rimini che cresce nel 2013 con un tasso del 4,65%, tra i più alti in Regione, dove l’area riminese si colloca solo dietro a Bologna (dove le imprese di stranieri crescono del 5,02%) e Ferrara (4,98%). Per quanto riguarda invece il peso percentuale delle imprese di stranieri su quelle totali, Rimini è al secondo posto in Regione (10,20%), dietro alla sola Reggio Emilia (12,72%), mentre la media nazionale si assesta all’8,20% . Di queste imprese, in particolare, 3.057 (più 5,16% rispetto l’anno precedente) sono guidate da cittadini extra UE, il 7,50% sul totale.

“I numeri presentati da Unioncamere – commenta Fabio Galli, assessore alle attività produttive della Provincia di Rimini – fotografano il grande dinamismo delle imprese guidate da stranieri nel territorio riminese. Una presenza in costante aumento in grado di incidere positivamente su più fattori: da una parte manifesta della crescente integrazione sociale sul nostro territorio, dall’altra di una forza occupazionale complessiva che fornisce un apporto molto forte alla produzione economica complessiva, creando occupazione. Si tratta di un valore aggiunto che la nostra realtà sembra intercettare in maniera privilegiata, facendo registrare numeri decisamente più alti sia rispetto la media nazionale che a quella regionale, dove ci poniamo in posizione di vertice. In momenti di crisi testimonia anche un dinamismo imprenditoriale che trova nella nostra struttura sociale ed economica, un terreno fertile in grado di creare occupazione e lavoro. Un segnale importante di fiducia nel futuro che coniuga la crescita economica ad una piena integrazione sociale. Va detto altresì come sia probabile che l’incremento sostenuto dell’imprenditoria straniera a Rimini sia figlio di una dinamica più generale, quella cioè che vede l’aumento delle partite IVA a causa della crisi che mette in difficoltà soprattutto le piccole e medie imprese. Se accostiamo questo dato a quello emerso dal report demografico provinciale, e cioè una crescita della ‘immigrazione di ritorno’ (stranieri che, dopo anni passati a Rimini, tornano nel proprio Paese d’origine), abbiamo un quadro solo apparentemente contraddittorio ma nella realtà testimoniante un dinamismo e un desiderio di integrazione che ancora rimangono tra le peculiarità positive del territorio riminese”.

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