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Ucraina, il disappunto di San Marino per la celebrazione del referendum

da Redazione

Il Titano si è già fatto portavoce, in ambito ONU e Osce, di posizioni di apertura e sostegno al dialogo, quale unica chiave per risolvere il conflitto in atto e recuperare un possibile e duraturo equilibrio internazionale.

 

SAN MARINO – Il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Pasquale Valentini, ha riferito oggi in Congresso di Stato circa l’evolversi della situazione in Ucraina e le azioni intraprese dalle principali Organizzazioni internazionali di cui San Marino è membro.

Le tensioni emerse in Ucraina con la caduta del presidente Yanukovich e il referendum di domenica scorsa, con il quale la Crimea ha espresso la volontà di divenire autonoma dall’Ucraina per poi riunirsi alla Russia, pongono la Comunità internazionale davanti a una crisi che di giorno in giorno si manifesta compiutamente come una delle più complesse degli anni recenti. L’eventuale annessione della Crimea, infatti, potrebbe mettere a rischio i confini tenui del mondo post-sovietico, creando un pericoloso precedente per favorire analoghe spinte separatiste nelle regioni orientali del Paese; potrebbe altresì rimettere in discussione l’entrata nella NATO dell’Ucraina, sempre più agganciata all’Europa e all’Occidente, con una considerevole perdita di influenza del Presidente russo sul Paese, vista anche l’importanza strategica e simbolica che l’Ucraina riveste per Mosca.

Il Governo sammarinese, facendo propria la posizione espressa dalla Segreteria di Stato agli Affari Esteri, ribadisce la propria posizione di disappunto per la celebrazione del referendum, che ha riconosciuto la Crimea come stato indipendente in violazione della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina e degli obblighi internazionali derivanti dalla Carta delle Nazioni Unite, dai Documenti dell’OSCE e dagli accordi bilaterali russo-ucraini. Il referendum, ritenuto del tutto incostituzionale e senza effetti legali per la Comunità internazionale, ha acuito la già grave situazione di tensione fra Est e Ovest, facendo presagire gli scenari più estremi e legittimando, di fatto, l’intervento militare da parte della Russia.

San Marino si è già fatto portavoce, in ambito ONU e Osce, di posizioni di apertura e sostegno al dialogo, quale unica chiave per risolvere il conflitto in atto e recuperare un possibile e duraturo equilibrio internazionale. Per questo, San Marino continuerà ad attivarsi nelle sedi internazionali e diplomatiche affinché la situazione in Ucraina non si aggravi ulteriormente, mettendo seriamente a repentaglio l’intero sistema legale internazionale, astenendosi altresì da tutte quelle azioni che non contribuiscono a ricercare e preservare la pace e la sicurezza sopranazionale.

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