Home FixingFixing San Marino è la patria dell’AntiPrincipe. Ma ci vorrebbe qualche ‘duca’ a governare…

San Marino è la patria dell’AntiPrincipe. Ma ci vorrebbe qualche ‘duca’ a governare…

da Redazione

C’è tuttavia da riflettere sull’attualità del machiavellico messaggio se posto in correlazione alla antistorica struttura istituzionale con cui San Marino oggi si affaccia al mondo.

 

di Loris Pironi


Non c’è mestiere più bello (a parte quello del giornalista, s’intende ma qui siamo di parte) di quello di educatore. La parola ha un suo fascino antico, con quella ‘e’ che porta fuori e quel verbo latino, ‘ducere’, condurre, la cui nobiltà intrinseca non è stata scalfita dagli alti e bassi della storia. E Niccolò di Bernardo dei Machiavelli, tra le mille etichette che gli si possono affrancare – storico, politico, filosofo – è stato, a nostro avviso, soprattutto un e-ducatore. Un e-ducatore che trascende le epoche, che ha ben donde di non curarsi dei giudizi morali che potrebbero, invece, condannare la sua spregiudicatezza, la sua sfrontata virtù di guardare troppo avanti. Perché il Machiavelli, nel suo Principe, non insegna a un bambino. Insegna a un duca – appunto – al suo Duca, il Duca Valentino, al secolo Cesare Borgia, oltre che a Lorenzo de’ Medici a cui è dedicato il libello, a condurre la res publica nella direzione più consona, là dove la Nazione, che si può leggere come un sinonimo di Stato ma anche di Popolo, può trovare garantita la propria possibilità di sopravvivenza. E possibilmente prosperare. La Repubblica di San Marino per la propria storia millenaria, per le proprie tradizioni politiche, è quanto più lontana sia possibile dalla figura del Principe. San Marino è anzi la patria dell’AntiPrincipe per eccellenza, con una struttura politica in cui il potere è stato ad arte suddiviso e frazionato il più possibile, affinché nessuno possa sopraffare le istituzioni e i principi ultimi di libertà e democrazia e uguaglianza. C’è tuttavia da riflettere sull’attualità del machiavellico messaggio se posto in correlazione alla antistorica struttura istituzionale con cui San Marino oggi si affaccia al mondo. Perché, qui lanciamo la nostra provocazione, ora che il pericolo di rigurgiti autoritaristici è quanto mai lontano, è di un Principe che sia intelligente ed energico e che sappia prendere quelle decisioni che dieci persone chiuse in una stanza possono solo rimandare o nella migliore delle ipotesi mediare, non per propria imperizia ma perché è la natura umana che lo comanda. Machiavelli con le sue audaci metafore afferma che il suo ideale Principe deve avere le caratteristiche di un leone e di una volpe; ovvero la forza e l’astuzia, peraltro – passaggio spesso questo dimenticato – non per offendere ma per difendersi, rispettivamente dai lacci e dai lupi. Ecco, San Marino, durante la propria storia politica recentissima, ha visto muoversi nella radura di Palazzo Pubblico sia volpi sia leoni. E non si offenda nessuno, ma anche qualche altro animale. Ma qualcuno che sia stato volpe e leone insieme, e che abbia agito realmente ed esclusivamente per il bene della Repubblica, ci dispiace, ma se ci fosse stato ce lo ricorderemmo.

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