Home FixingFixing Questione di num3ri di venerdì 14 marzo 2014

Questione di num3ri di venerdì 14 marzo 2014

da Redazione

Chi invece si coccola il 14 (per cento) è la Brembo, che ha chiuso il 2013 con un utile netto di 89 milioni di euro (+14%).

 

di Alessandro Carli

 

Anche il Dragone inizia a zoppicare e il suo fuoco (economico) assomiglia a quello del draghetto di nome Grisù. I segnali di compressione dell’economia cinese sono tutti nei numeri: i prezzi alla produzione sono scesi per il secondo anno di seguito al 2% e l’export è andato giù di quasi 20 punti mentre l’import è salito del 10%. Gli analisti stimavano una crescita delle esportazioni del 7% e un attivo commerciale di 14,5 miliardi di dollari. Vuoi vedere che hanno deciso di comprare da fuori e di vendere di meno?

Chi invece si coccola il 14 (per cento) è la Brembo, che ha chiuso il 2013 con un utile netto di 89 milioni di euro (+14%). Sempre in tema di automobili e di freni, come non ricordare Renault 14? C’è chi la descrisse così: “Il frontale, caratterizzato da una calandra completamente nera e da grandi fari rettangolari, peccava in personalità rimanendo quindi un po’ troppo anonimo”. Oggi invece ha molti fan, specie tra gli appassionati di modernariato.

Sta meditando attorno al 14 la Banca europea per gli investimenti (BEI), che ha erogato finanziamenti per 75,1 miliardi di euro, in aumento del 37% rispetto al 2012. All’Italia sono stati destinati 10,4 miliardi, pari al 14,5% del totale. Anche la Spagna gongola su questo numero: per gli iberici la percentuale è del 14,9%.

Nel dubbio, meglio festeggiare chi oggi compie gli anni: il compositore austriaco Johann Strauss (1804), la straordinaria fotografa statunitense Diane Arbus (1923), il disegnatore italiano Giorgio Forattini (1931). E Albert Einstein (1879), che oggi vogliamo ricordare non tanto per i suoi straordinari studi sulla relatività (e su altre cose), ma per un aforisma, che doniamo volentieri a chi non è esattamente maniaco dell’ordine: “Se una scrivania in disordine è segno di una mente disordinata, di cosa sarà segno allora una scrivania vuota?”.

Sempre oggi, ma nel 1861, il tricolore divenne la bandiera del Regno d’Italia.

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