Home FixingFixing Un mondo senza atomica. Anche il Titano è coinvolto

Un mondo senza atomica. Anche il Titano è coinvolto

da Redazione

Si è conclusa la mostra organizzata al Palace dall’istituto buddista Soka Gakkai. Senza giungere al disarmo totale, l’apocalisse è dietro l’angolo. Nessuno si senta al sicuro.


di Marco Grandoni

 

San Marino ha ospitato la mostra “Senza Atomica”, che si è chiusa al Palace Hotel, organizzata dall’istituto buddista italiano Soka Gakkai, con l’Alto Patrocinio dei Capitani Reggenti e sostenuta da diverse aziende sammarinesi. Si tratta di una mostra itinerante che ha toccato anche il Titano e che ci ha spinti a qualche riflessione in più. Anche perché l’obiettivo, per un soggetto privato come appunto il Soka Gakkai è ambizioso: la creazione di un movimento di opinione per l’elaborazione e l’adozione di una Convenzione Internazionale sulle Armi Nucleari.

 

L’ora dell’apocalisse


Molto forte il contenuto di questa iniziativa. Non si parla molto spesso di armi nucleari, eppure, anche senza che ce lo ricordiamo, viviamo sotto il rischio costante di una guerra nucleare. Per definire questo rischio, nel 1947 è stato realizzato un orologio simbolico dell’apocalisse; in tale orologio la mezzanotte sta a significare l’apocalisse attualmente nel 2014 ci troviamo a 5 minuti dalla mezzanotte, ma in diverse occasioni ha raggiunto la soglia dei 2 minuti (durante la guerra fredda con la crisi di cuba, e nel 2002 con l’attacco alle torri gemelle).

Nel mondo ci sono ancora circa 17.225 armi nucleari, un dato inquietante considerando che dalla seconda guerra mondiale le bombe nucleari sono state potenziate a livelli impressionanti. Una bomba moderna infatti sprigiona una energia 900 volte superiore a quella di Hiroshima.

 

Quasi 30 mila Hiroshima


Secondo i test condotti da Greenpeace, fino ad oggi sono testate l’equivalente di 29.200 bombe di Hiroshima, a partire dagli anni Sessanta si sono attuati molti esperimenti principalmente da USA, URSS, Francia, Gran Bretagna e Cina. Mentre negli ultimi anni sono stati attuati prevalentemente dalla Francia da India e Pakistan e recentemente dalla Corea del Nord. Attualmente i test nucleari non sono stati banditi completamente. Sono vietati quelli in acqua e nell’atmosfera, mentre sono permessi quelli sotto terra, perche si ha una minor dispersione di radiazioni.

L’istituto nazionale di ricerche sulla pace a Stoccolma ha stimato intorno a 1.738 miliardi di dollari la cifra per le spese militari mondiali nel solo 2011, ben un 63% in più rispetto al 1998. Basterebbe appena il 7% di questa cifra, ovvero circa 120 miliardi, per raggiungere gli obbiettivi del nuovo millennio, ovvero eliminare la fame e la malnutrizione (5 miliardi), garantire la scolarizzazione a tutti i bambini della terra (9 miliardi). E ne basterebbe anche per fermare la diffusione dell’AIDS e di altre gravi malattie.

 

Obiettivo disarmo totale


Gli stati difendono i propri arsenali ancora seguendo la logica della guerra fredda, la deterrenza nucleare basata sul concetto di distruzione reciproca.

Considerando tutto questo secondo il principio della cosiddetta “sicurezza nazionale”, nella realtà rischia addirittura di compromettere o distruggere la vita umana. E la guerra nucleare non è l’unico pericolo che corriamo, perché sono purtroppo plausibili incidenti o attentati terroristici.

Già a partire del Manifesto Russell-Einstein del 1956, seguito dalla dichiarazione contro le armi nucleari di Josei Toda, il secondo presidente della Soka Gakkai, si è formalmente stabilito che il mondo sarebbe più sicuro senza queste armi, le uniche che in un solo atto potrebbe mettere fine all’umanità.

L’obbiettivo finale è il disarmo totale. Come? Attraverso i trattati di non proliferazione; teoricamente basterebbero 10 anni per smantellare tutte le testate, ma nella realtà servirà molto di più, perché lo smantellamento deve essere equilibrato per tutti gli stati e necessiterà di organi di controllo. In questi anni sono già 2.500 le testate nucleari smantellate, ma questo ancora non basta.

Attraverso la richiesta delle nazioni unite e altri organizzazioni non governative si sta cercando d’imporre la distruzione di tutti gli arsenali nucleari, ma anche così il problema non sarebbe risolto. È una questione di mentalità, perché nel caso scoppiasse un nuovo conflitto, gli Stati coinvolti finirebbero irrimediabilmente per fare di tutto per riarmarsi. Perché la bomba nucleare non può essere “disinventata”.

Nonostante ciò è davvero importante riuscire ad avere un mondo senza bombe nucleari e le pressioni devono arrivare anche dai cittadini non solo dagli organi internazionali. E’ il messaggio che la Soka Gakkai sta cercando di promuovere.

In passato si considerava neutrale la scienza. Era opinione comune che la scienza non si occupasse di valori morali, soltanto della natura. Tuttavia con il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, la torre d’avorio della scienza è miseramente crollata, e gli scienziati che hanno partecipato al progetto Manhattan hanno le loro responsabilità.

Ora si sta pensando d’intrudere un codice etico che comporti, per gli scienziati, un giuramento simile a quello Ippocrate. In modo da impedire che la scienza venga usata nuovamente per seminare morte e distruzione.

 

La soluzione definitiva


La soluzione definitiva? È quella di abolire la guerra e trovare soluzione differenti ai conflitti. Il Manifesto Russell – Einstein dice: “ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto, se riuscirete a farlo si aprirà la strada verso un nuovo paradiso, mentre se non potete, si spalancherà il rischio della morte universale”.

Anche sul territorio italiano sono ospitate diverse bombe nucleari di proprietà degli USA in diverse basi e non sempre sono rispettati gli standard di sicurezza. Nessuno è fuori pericolo, ed è per questo che dobbiamo pretendere il disarmo in qualità di esseri umani.

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