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San Marino, Consiglio Grande e Generale: un nuovo decreto delegato per lo sviluppo

da Redazione

L’Aula poi ha esaminato il decreto delegato 18 dicembre 2013 n.173 – Emissione di titoli dello Stato ‘Repubblica di San Marino, zero coupon, 29 dicembre 2023’, su cui si apre un dibattito. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARNO – In apertura di seduta, il segretario di Stato per gli Affari interni, Gian Carlo Venturini, riferisce sulla decadenza del decreto n.71 sullo sviluppo, su cui si erano interrotti i lavori e comunica che il congresso di Stato ha adottato un nuovo decreto delegato, che reitera quello scaduto e che sarà pubblicato. Quindi il Consiglio grande e generale riprende dal comma 2 “Ratifica decreti delegati”, dal decreto delegato n.169, “Corso annuale di formazione con valore abilitante per l’accesso all’insegnamento nella Scuola Media Inferiore e nella Scuola secondaria superiore e all’insegnamento della lingua inglese ed educazione fisica nelle scuole di ogni ordine e grado”, che viene approvato a maggioranza.

E’ la volta del decreto delegato n.172, Tasse applicabili dall’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi, su cui Rete presenta un emendamento per aumentare le imposte di rinnovazione quinquiennale del disegno. Il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, esprime parere contrario alla proposta e l’emendamento viene respinto e il decreto approvato.

L’Aula passa ad esaminare il decreto delegato 18 dicembre 2013 n.173 – Emissione di titoli dello Stato ‘Repubblica di San Marino, zero coupon, 29 dicembre 2023’, su cui si apre un dibattito.

Il decreto viene approvato a maggioranza.

Quindi il Decreto scorporato n. 177, “Disposizioni relative alle modalità organizzative, gestionali, economiche, del personale e di funzionamento del Commissariato Generale del governo sammarinese per la partecipazione all’Esposizione universale di Milano 2015”. Rete ha presentato 18 emendamenti mentre Civico 10 ne ha presentanti 2, alcuni sono stati ritirati, in quanto accolti nel testo definitivo, ratificato a maggioranza.

L’Aula ha quindi approvato la ratifica del decreto delegato 30 dicembre 2013 n.178 – Settori merceologici sensibili.

I lavori riprenderanno in seduta notturna dall’analisi del decreto delegato 2 gennaio 2014 n.4 – Modalità di impiego delle risorse di cui all’articolo 49, comma 1 della Legge 21 dicembre 2012 n. 150 “Certificato di Credito Sociale”.

Di seguito una sintesi del dibattito su Decreto delegato 18 dicembre 2013 n.173 – Emissione di titoli dello Stato ‘Repubblica di San Marino, zero coupon, 29 dicembre 2023’:

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Non abbiamo presentato emendamenti, perché è qualcosa che è già passato, volevamo solo fare delle domande al segretario di Stato. E’ vero che tutti i titoli sono stati sottoscritti da Cassa di Risparmio? Se lo fosse, l’operazione sarebbe una semplice partita di giro ed è rischioso per lo Stato. Quando poi si è esaurita la collocazione? Chi ha sottoscritto i titoli? I titoli previsti, a livello di interesse, non sono in linea di mercato, sono molto inferiori per titoli assimilabili. Lo Stato ne beneficia, è dunque avverata la nostra previsione che l’operazione era pianificata a tavolino. A monte di un valore di titoli 85 mln di euro, dopo 10 anni i milioni restituiti saranno 98 e non 105, per un rendimento annuo di appena l’1,84%. In Italia, sono molto più alti i rendimenti zero coupon a 10 mesi, mentre i decennali sono al 4%. Da noi poi è prevista una tassazione?”.

 

Luca Lazzari, Su: “Una prima anomalia è stata la scelta della non partecipazione diretta dei cittadini, per una ragione che mi sfugge, il governo sceglie le soluzioni più complicate. Altra anomalia è rilevata nell’ultima relazione dell’Fmi su San Marino. Nella parte sulla Cassa, si dice che lo Stato dovrebbe esigere una partecipazione di maggioranza. E’ un intervento di carattere socialista, antifondomonetarista, ci si aspettava che il segretario Felici prendesse la palla al balzo e così non è stato. Ma se il segretario seguisse il Fmi, e si rendesse Cassa di Risparmio una banca pubblica di sistema, si creerebbero i presupposti per l’uscita dalla crisi del Paese. Si fa di Cassa non una banca pubblica di sistema, ma governativa, visto che governativa è la nomina del Cda”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Restano diversi punti oscuri sulla scelta dei titoli di Stato, rispetto questo decreto vorrei dei chiarimenti. L’assestamento di bilancio parlava della possibilità di emissione per il governo fino a 105 mln, qui si arriva a 98 mln e mi chiedo il perché, ciò porta infatti a ridurre il rendimento. Mi piacerebbe sapere se, oltre la Cassa di risparmio, sono intervenuti il Fondo pensioni e il Fondo servizi sociali, quanto è stato sottoscritto da altri enti per un investimento così poco remunerativo e a lungo termine. Quindi quali interessi ci saranno per lo Stato e degli 84 mln di fondo patrimoniale fermo alla Cassa di risparmio?”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Sinistra unita ha depositato da tempo un pdl sulla separazione bancaria in cui è inclusa una norma a tutela dei fondi previdenziali. La proposta riguarda il rischio esistente che nella crisi di liquidità i fondi possano finire nel patrimonio delle banche e ciò li renderebbe più fragili. Visto che la legge istitutiva dei titoli di Stato riserva la sottoscrizione, oltre ai soggetti autorizzati e altri enti pubblici, anche ai fondi previdenziali di diritto sammarinese, mi chiedo se questo non li metterà a rischio, qualora i fondi dovessero acquisire parte consistente dei titoli ed entrare nel patrimonio delle banche”.

 

Marco Podeschi, Upr: “Ci sembrava tardivo proporre emendamenti e non l’abbiamo fatto. Data la posta in gioco, mi aspettavo maggiore trasparenza. Si è saputo che l’emissione dovrebbe essere stata sottoscritta dalla banca stessa, mi aspettavo più pubblicità sulla cosa. Segnalo che la segreteria di Stato nel suo sito web ha una sezione ‘debito pubblico’ che da due anni è vuota. Trattandosi di decine di milioni di euro, un po’ più di trasparenza me la sarei aspettata, non si può liquidare tutto con un decreto e informazioni sommarie sul sito di Banca centrale”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Il progetto di ricapitalizzazione fdi Cassa di risparmio per 85 mln di euro parte dal marzo 2013 e da allora ne abbiamo discusso in Aula e al Paese. Dispiace che il consigliere Podeschi non sia presente adesso, ma abbiamo da subito detto che la proposta fu dell’Fmi. Con il prestito di Stato la Cassa poteva aumentare il quoziente di solvibilità all’11%, l’operazione era questa ed è sempre stato detto. Ad ottobre 2013, con l’assestamento di Bilancio siamo passati dalle parole ai fatti e si è definita la forma di finanziamento attraverso i titoli zero coupon. Sull’impiego o meno di sottoscrizioni di fondi di previdenza etc, tutto è stato sottoscritto solo da Cassa di risparmio, tutto è stato trasparente. Ricordo bene che sulla questione di governance e del cda se ne è parlato in Consiglio. Obiettivo è accompagnare la stabilizzazione della Cassa di Risparmio, non nazionalizzarla, in modo che abbia valore di mercato reale. Le indicazioni dell’Fmi sono pienamente raggiunte, questo non è un finanziamento esoso da parte dello Stato verso la Cassa, ma un investimento che lo Stato fa acquisendo azioni della Cassa per rivenderle successivamente, attraverso l’espansione degli attuali soci e la proliferazioni di soggetti che possono costituire una public company per il futuro. Questo percorso è stato fatto con coerenza e approfondimento e grande rigore e trasparenza. E’ ultimo atto di un’operazione che porterà all’amministrazione pubblica il ruolo di stabilizzatore per la sicurezza dei risparmi dei sammarinesi”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Mi risulta che l’Fmi non abbia riconosciuto il raggiungimento del famoso 11% richiesto da Bcsm a tutte le banche e una deroga non sia mai stata richiesta. Quantomeno dovrebbero essere rimossi i vertici dell’istituto che hanno fallito i risultati, ma questo non è stato fatto. Il segretario non ha poi risposto alla tassazione fiscale sugli zero coupon”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “La storia di un’impresa non riconduce le responsabilità all’amministrazione di turno”.

 

Di seguito una sintesi del dibattito su Decreto delegato 30 dicembre 2013 numero 77. “Disposizioni relative alle modalità organizzative, gestionali, economiche, del personale e di funzionamento del Commissariato Generale del Governo Sammarinese per la partecipazione all’Esposizione Universale di Milano 2015”. Rete ha presentato 18 emendamenti, mentre Civico 10 ne ha presentanti 2.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato al Turismo: “Ribadisco l’importanza di partecipare a un avvenimento come è l’Expo Milano 2015 per promuovere intero sistema Paese. Lo si sta organizzando al meglio e il decreto di oggi tende a una migliore organizzazione della nostra partecipazione all’Esposizione Universale di Milano 2015. Il commissario generale è il miglior garante per la nostra partecipazione”. Rete presenta un emendamento modificativo dell’articolo 1 comma 2: in merito alla sede di rappresentanza a Milano che può avere il commissario generale, Rete chiede che spese d’affitto o di altro tipo connesse ad una sede distaccata rientrino nel budget dei 950 mila euro stabilito dall’articolo 61 della Legge 150 del 21 dicembre 2012″.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato al Turismo: “Le spese saranno sicuramente comprese nel budget previsto”. Rete ritira l’emendamento. Rete presenta tre emendamenti modificativi dell’articolo 2. Teodoro Lonfernini, segretario di Stato al Turismo: “Non possiamo accogliere il comma 4 perché la previsione di una gara d’appalto è già prevista nel decreto e non c’è bisogno di ulteriore specificazione. Non possiamo accogliere neppure gli altri due emendamenti”.

 

Gli emendamenti sono respinti.

 

Rete ritira 2 emendamenti, agli articoli 3 comma 5 e 4 comma 5. Rete presenta un emendamento modificativo dell’articolo 5 comma 1 “che prevede nessun rimborso spesa per i componenti del Comitato consuntivo”. Teodoro Lonfernini (Segretario di Stato al Turismo): “E’ a mio avviso un emendamento da accogliere perché in linea con la nostra filosofia: per i componenti del comitato consultivo non è previsto alcun rimborso”. Emendamento accolto a maggioranza. Civico 10 presenta un emendamento modificativo dell’articolo 5. Respinto a maggioranza. Rete presenta 4 emendamenti modificativi dell’articolo 6.

 

Roberto Ciavatta (Rete): “L’emendamento modificativo del comma 3 prevede che il Congresso di Stato può deliberare di avviare un contratto con un eventuale rappresentante fiscale residente a Milano per la gestione del Padiglione e delle attività commerciali svolta in esso o negli spazi aggiuntivi”.

 

Teodoro Lonfernini (Segretario di Stato al Turismo): “Emendamento modificativo del comma 3 può essere accolto solo se è in aggiunta al testo attuale. Sono costretto invece a dire no agli altri tre emendamenti ed anzi rinvio all’articolo 10 dove sostanzialmente sono rintracciabili i medesimi contenuti”.

 

Rete ritira l’emendamento modificativo del comma 3 che viene integrato nel testo della Legge mentre gli altri 3 emendamenti vengono respinti. Rete presenta 3 emendamenti modificativi dell’articolo 7.

 

Teodoro Lonfernini (Segretario di Stato al Turismo): “Se Rete ritira l’emendamento al comma 2 dell’articolo 7 prendo l’impegno di non modificare assolutamente nulla di quanto scritto nel decreto in base al quale è già previsto che il Padiglione si impegna a vendere e promuovere prodotti tipici locali made in San Marino. Accogliamo anche l’emendamento modificativo del comma 3 se viene ritirato aggiungendo alla dicitura “il commissario generale”, la dicitura “sentito il comitato consuntivo”.

 

Rete ritira i 3 emendamenti. Civico 10 presenta un emendamento aggiuntivo dell’articolo 8 che prevede “il rendiconto finale delle spese sostenute ed il bilancio consuntivo della partecipazione sammarinese all’Expo, sono trasmessi dal Congresso di Stato alla commissione di controllo della Finanza Pubblica”.

 

Teodoro Lonfernini (Segretario di Stato al Turismo): “Era implicito ma siamo pronti a specificarlo ulteriormente accogliendo questo emendamento”.

 

Approvato a maggioranza. Rete presenta un emendamento modificativo dell’articolo 9 comma 4. Respinto. Rete presenta due emendamenti modificativi dell’articolo 10 comma 1 e 2. Gli emendamenti sono respinti.

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