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San Marino, Consiglio Grande e Generale: ratifica decreti delegati e Ucraina

da Redazione

In apertura dei lavori, la Reggenza ha reso omaggio alla memoria di Gian Luigi Berti e rinnovato le condoglianze alla sua famiglia. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

In apertura dei lavori, la Reggenza ha reso omaggio alla memoria di Gian Luigi Berti e rinnovato le condoglianze alla sua famiglia. Si è quindi aperto il comma comunicazioni, in cui il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, ha riferito sugli incontro con la delegazione dell’Ue e sulla posizione di San Marino rispetto alle vicende che interessano l’Ucraina.

Sono seguite le risposte dei segretari di Stato alle interpellanze quindi si è aperto il comma 2 “Ratifica decreti delegati”. Approvati quelli non scorporati, si è aperto il dibattito sul decreto delegato n.165, quello sugli interventi a sostegno dello sviluppo economico. E’ iniziato l’esame dell’articolato del decreto che riprenderà lunedì mattina dall’articolo 1.

Di seguito un riassunto degli interventi di venerdì.

 

Comunicazioni.

 

Gian Carlo Venturini, segretario Affari interni: “Per conto segretario del segretario di Stato Valentini, comunico al Consiglio che appena conclude l’incontro con la delegazione dell’Ue voleva fare un breve riferimento in comma Comunicazione. Dovrebbe essere impegnato fino alle 14,30, se il comma comunicazione è ancora aperto, riferirà sull’esito dell’incontro e sulla situazione in Ucraina”.

 

Guerrino Zanotti, Psd: “Prendo parola sulla documentazione avuta ieri dall’Autohority per le pari opportunità, ovvero il rapporto sulla violenza contro le donne e di genere a San Marino. Ringraziamo l’Authority sul lavoro svolto, è importante avere tutti gli elementi utili per prendere iniziative di contrasto a questo tipo di violenza, il rapporto compie un monitoraggio degli ultimi 5 anni, fino al 2013. Dal rapporto emerge che il fenomeno a San Marino è presente e anche con numeri importanti. Si deve pensare che purtroppo, rispetto all’emersione dei dati, molte vittime evitano di fare denuncia e mediamente la percentuale che emerge è appena il 10% dei casi reali reali. E’ importante il lavoro dell’Authority per far emergere il problema che il più delle volte avviene dentro le mura domestiche. Il fenomeno riguarda quasi esclusivamente il genere femminile, una fascia d’età di 30-40 anni, si tratta di violenze fisiche e psicologiche, i molestatori sono per la grande maggioranza sammarinesi e nelle violenze sono coinvolti anche i figli minori. Spesso e volentieri sullo sfondo del problema c’è una situazione economica difficile. Auspichiamo che la sottoscrizione della convenzione di Lisbona arrivi al più presto”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Leggiamo dalla stampa di partecipati incontri sindacali del pubblico impiego in cui si segnala la crescente preoccupazione nel settore scolastico e sanitario per la diminuzione della qualità dei servizi e gli aumenti della disoccupazione quale conseguenza delle politiche di spending review del governo. Attenzione va anche ai prepensionamenti effettuati: meglio sarebbe stato dare l’opportunità di andare in pensione a chi ne avesse avuto voglia. Oggi pare si sopperisca all’assenza delle figure professionali dei pre-pensionati con ricorso a servizi privati, molto più onerosi per lo Stato. Non si registrano poi inversioni di tendenza negli sprechi in riferimento agli appalti. Ad oggi la fotografia della spending review è un nubifragio: sono mancate le azioni pro-attive per sventare gli aspetti negativi”.

 

Marco Podeschi, Upr: “Faccio presente la situazione incresciosa dei precari dell’Iss, l’Upr ha fatto un comunicato stampa ed espresso preoccupazione. Il numero è cospicuo, superano il centinaio. Chiediamo formalmente al governo di intervenire perché queste persone non possono continuare a vivere nel precariato, ci sono già state stabilizzazioni, chiediamo di riproporle. A questo precariato si aggiungono poi nuovi precari: con delibere del congresso di Stato si assume un pediatra per coprire le ore notturne o un ortopedico per surrogarne la mancanza. C’è precariato e si continua a fare precariato. E ancora: c’è un problema reale nelle telecomunicazioni sammarinesi, rinnoviamo la problematica per i gestori della telefonia, siamo un Paese che si vuole aprire agli investitori e non riesce nemmeno a dare copertura alla telefonia mobile. Chiederemmo a governo o ai gestori perché i cellulari a San Marino non funzionano”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Ho interrotto l’incontro con la delegazione Ue. Volevo infatti fare due comunicazioni, la prima riguarda proprio la consultazione guidata dal dottore Gianluca Grippa per addivenire ad un accordo di associazione su cui la Commissione Ue si è già pronunciata. L’incontro di oggi riguardava le modalità con cui l’Ue si sta preparando al negoziato, che è nuovo nella forma. A loro serviva e serve capire come il Paese si sta a tutti i livelli attrezzando a questo negoziato, per verificare la capacità amministrativa e gestionale al percorso. Vi posso dire che il discorso di oggi è stato molto interlocutorio, la comunicazione fatta dalla delegazione è quella delle volontà dell’Ue di accelerare il percorso, non di dilazionare i tempi qindi, ma essere operativi il più velocemente possibile. Questo è uno stimolo ad accelerare i percorsi da fare. A questa consultazione seguirà quindi un’accelerazione dei percorsi che ci siamo dati alla luce indicazioni dell’odg. Prevediamo che la commissione già da metà marzo prenderà in esame la proposta di mandato, il Consiglio europeo avrà un tempo non definito per pronunciarsi, potrà essere brevissimo o un po’ più lungo, ma potrebbe accadere che con l’inizio dell’estate possa partire l’avvio del negoziato. Avremo occasione, sia a livello di forze politiche, economiche e sociali, di prendere in esame il percorso e la definizione di quelli che vogliamo essere i temi che devono far parte dell’accordo. L’altra comunicazione è sulla situazione dell’Ucraina, c’è già proposto un ordine del giorno, mi permetto, alla luce delle evoluzioni, di proporne uno integrativo. La segreteria Affari esteri sta seguendo quanto sta avvenendo. La guerra civile è stata evitata da troika Ue, l’intervento militare della Russia ci ha tenuto con il fiato sospeso e la notizia del referendum sulla separazione della Crimea aumenta la preoccupazione. La rappresentanza permanente di San Marino all’Osce ha seguito fin dall’inizio la situazione, con incontri quasi quotidiani, la nostra Repubblica si è allineata agli interventi dell’Ue, facendo appello alla Russia affinché facesse rientrare le sue truppe. La Repubblica di San Marino ha già incoraggiato e sostenuto gli sforzi della presidenza Svizzera dell’Osce diretta a incrementare il dialogo in Ucraina, nonché l’invio dell’alto Commissario per le minoranze. Il comportamento russo infrange il suo ruolo di garante della sicurezza con l’Ucraina, le azioni russe violano il documento di Vienna e ledono la fiducia internazionale. Una presenza internazionale in Ucraina, anche alla luce delle prossime elezioni, servirebbe a calmare e avvicinare le parti e favorire un processo di normalizzazione. L’Ue e e la nostra Repubblica riconoscono il nuovo governo ucraino e apprezzano gli sforzi fatti per ricostituire l’ordine pubblico. Al momento a Vienna si è in attesa che i negoziati in corso arrivino ad un accordo sull’organizzazione di una missione di monitoraggio in Ucraina. Una riunione del Consiglio dell’Osce è prevista anche oggi pomeriggio. Nella scorsa sessione c’è stata una proposta di Odg in Ucraina a dimostrazione dell’interesse dell’Aula su questo tema, sulla base del mio intervento presento una sua versione integrata. Lo consegno perché possa essere esaminato dai gruppi consiliari”.

 

Matteo Zeppa, Rete: “Approfitto per fare le mie considerazioni sulle ultime sedute consiliari. Devo ammettere che ancora ci penso, rispetto all’ultimo dibattito sui giochi, perché abbiamo avuto visioni anche comuni con la maggioranza, ma mi hanno rammaricato i concetti basati sul vizio. Sto vivendo un po’ con difficoltà questa situazione: in Aula, in tv, sui quotidiani, si tenta sempre di autoconvincersi che la rinascita di una nuova coscienza civile possa essere basata su macro progetti che facciano introiettare allo Stato milioni di euro per raggiungere il pareggio di bilancio, per salvare le banche e per implementare altri settori. Credo che l’Aula sta perdendo la bussola sulla cura dei piccoli particolari, per riuscire a ricreare nella cittadinanza la voglia di partecipare. La cura è il cambiamento della mentalità sammarinese, ma ho assistito alla totale latitanza delle scuole a uno spettacolo teatrale in cui si parlava di mafia. Ho domandato il perché: la drammaticità di tutto è il fatto che la comunicazione è arrivata alle scuole, ma non è girata. Il cambiamento deve essere voluto, la cultura antimafia si costruisce. Abbiamo avuto oggi la risposta a un’interpellanza sulo smaltimento dei rifiuti: la loro gestione è un affare ed è un problema per San Marino. Non sappiamo fare la differenziata, non sappiamo fare un piano statistico, è un peccato che non si sia lungimiranti su questo aspetto”.

 

Nicola Renzi, Ap: “Intervengo per dare il punto di vista di Alleanza popolare su una questione che sta a cuore mio e del partito. Mi riferisco al tema del precariato, sia del trattamento retributivo e normativo dei precari, sia all’opportunità di procedere a ulteriori stabilizzazioni o sanatorie. Mi pare di aver letto interventi che confondono le questioni. Ricordo la grande difficoltà che si è incontrata nella passata legislatura per arrivare a concludere il processo di stabilizzazione che per Ap era giusto. Ci sono stati momenti di stallo, il processo è stato caricato di letture totalmente distorte, nell’ottica di intaccare la credibilità del mio movimento. Si è parlato di clientelismo, di infornate, tutte cose tese a screditare Ap. La persona che ha curato il processo era l’allora segretario di Stato Valeria Ciavatta. E’ stata una situazione pesante ma che si è conclusa positivamente, attraverso regole precise e il confronto con le parti politiche e sociali e stupisce che critiche così false siano state mosse in una precedente legislatura, in campagna elettorale e ancora all’inizio di questa. Chi allora parlava di infornate, oggi è il paladino di interventi che saranno necessari, e mi lascia molto stupito. Parimenti, stessa considerazione può essere fatta agli interventi di carattere retributivo posti in essere dalla finanziaria. Stupisce vedere i sostenitori dell’annullamento della forbice del trattamento pubblico-privato essere paladini di questa idea”.

 

Risposte interpellanze/interrogazioni

 

Interpellanza presentata dal consigliere Elena Tonnini (Rete) per chiarimenti in materia di gestione dei rifiuti con particolare riferimento all’accordo del 14 ottobre 2013 con la Regione Emilia-Romagna, alla delibera di giunta della Regione Emilia-Romagna del 23 dicembre 2013 e alle direttive europee.

 

Teodoro Lonfernini (Rapporti con l’Aass), in sostituzione di Matteo Fiorini, segretario di Stato per il Territorio: “La possibilità di avvalersi di un secondo vettore, oltre Beccari srl, per il trasporto dei rifiuti a Ravenna era previsto da una delibera regionale del 10 ottobre 2013. L’individuazione da parte della Regione della ditta Sogliano ambiente trasporti è avvenuta probabilmente in analogia ai due vettori indicati dalla notifica SM 0256 che autorizzava il trasporto di Rsu verso sogliano prima dell’interruzione di ottobre e che contemplava sia Beccari srl che Sogliano ambiente trasporti. Nella formulazione del dossier necessario all’autorizzazione, però, l’unico vettore indicato è Beccari srl, il solo ad avere effettuato trasporti di rifiuti a Ravenna. I costi di smaltimento per il sottovaglio sono di 110 euro a tonnellata, per il sopravaglio 105. I costi di trasporto sono 19,40 euro alla tonnellata. L’Aass, non disponendo di aree per il stoccaggio di emergenza, ha ritenuto la soluzione migliore compattare in balle il tritovagliato secco, per un costo di 35 euro a tonnellata. La Regione specifica che la frazione tritovagliata da destinare a smaltimento deve essere sottoposta, se possibile, a ulteriore trattamento o selezione per il recupero. Per il secco ciò avviene a Sogliano, dove si recupera il 20%-25% di materiale. Per l’umido all’impianto di Imola. I ritardi nel conferimento del secco di Rsu a Sogliano, circa 15 giorni, sono di natura burocratica e dovuti a richieste della Provincia di Forlì-Cesena in merito all’informativa antimafia. La realtà Akron di Coriano non era presente nei siti di con riferimento indicati dalla Regione, che, in vista del piano di gestione dei rifiuti che sarà pronto tra qualche mese, si è detta disponibile a tenere conto le esigenze di San Marino, tra cui la richiesta di prossimità. Dunque l’impianto di Coriano potrebbe essere preso in considerazione. La scelta della ditta per il macchinario della tritovagliatura degli Rsu è avvenuta tramite licitazione privata con valutazione delle offerte in base a punteggi assegnati su tecnica, economicità, tempi, credenziali, nuovo/usato, tipologia nolo, garanzia/assistenza. Il costo di noleggio è di 10.000 euro al mese più 1.000 per la manutenzione. I costi di posizionamento sono quelli sostenuti dalla San Marino servizi e ammontano a 1.000 euro. I lavori di allacciamento elettrici sono stati effettuati da imprese private (Gipi 11.500 euro), così come quelli edili (Sedi 1.684 euro), (Cemeco 3.200) e quelli relativi a quadristica elettrica e linee (Sae 7.000). La linea di tritovagliatura è gestita dalla ditta Beccari. Vengono trattate al mese circa 1.100 tonnellate di rifiuto urbano indifferenziato. La percentuale media di sopravaglio è risultata del 61%. Il processo di riduzione del sopravaglio è stato fatto dalla Beccari al costo di 35 euro a tonnellata. La raccolta di Rsu è affidata alle ditte Beccari ed Ecolsystem, la raccolta dell’umido da Disanapianta; la raccolta di carta da Beccari. Il porta a porta a Chiesanuova e Fiorentino è affidato alla cooperativa Trasforma. Tutte le ditte sono sammarinesi. L’umido risultante dalla differenziata verrà gestito con il compostaggio in biocelle collocate a Gaviano. Il materiale in uscita necessita di maturare all’aperto per alcuni mesi. Il trituratore che opera a Gaviano è della ditta Disanapianta: il costo del processo di triturazione è di 55 euro alla tonnellata.L’Aass detiene quote di Hera dal 2000. La gestione del catasto rifiuti è carico dell’Upa. L’invio dati online è attivo dal 7 gennaio e terminerà il 30 aprile. La segreteria di Stato per l’Ambiente ha preso contatti con il ministero del’Ambiente e con la Regione per chiedere l’adesione ai consorzi Conai. Il mistero ha dato massima disponibilità a valutare meglio la fattibilità, riconoscendo in ciò una necessità della Repubblica”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Sono contenta delle informazioni ricevute. Il settore necessita di dati visto che si progetta un cambio di gestione con il porta a porta. Dall’interpellanza ne emergono molti che spesso non sono a conoscenza. E alcuni sono preoccupanti. Ci chiedevamo perché i rifiuti fossero trasportati a Ravenna dalla Sogliano trasporti. È collegata con le tante ditte sammarinesi? Non c’è risposta. Il macchinario di tritovaglio è stato noleggiato su decisione presa dall’Aass. Il tritovaglio a nulla serve per portare i rifiuti in discarica e costa 12 mila euro al mese. In discarica a Sogliano, infatti, viene ulteriormente trattato con costi aggiuntivi per San Marino. Perché è stato noleggiato e per quanto tempo? C’è un problema di trasparenza sui contratti e il macchinario è costato 24 mila euro per l’allacciamento. Non si poteva valutare un altro macchinario? Tra l’altro è gestito da privati. Cosa resta in mano pubblica? L’Aass gestisce pochissimo. Il settore dei rifiuti è sensibile ai rischi della criminalità organizzata e preoccupa che la Provincia di Forlì-Cesena ha richiesto documentazione sull’Antimafia sull’Aass. C’è stata un’analoga richiesta per i privati? Trasformo l’interpellanza in mozione. Se l’Aass è azionaria di Hera che spinta dà alla riduzione dei rifiuti?”.

 

Interpellanza presentata dal consigliere Gian Matteo Zeppa (Rete) per chiarimenti in merito all’incarico conferito all’architetto Tadao Ando per la realizzazione di un polo museale nel centro storico di San Marino

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Riteniamo sia inefficace conferire un incarico di progetto senza avere la certezza che tale opera venga realizzata. Una volta chiarito il percorso torneremo in Consiglio grande e generale per informare sullo stato di avanzamento della pratica. Replicando alle domande poste nell’interpellanza. La segreteria di Stato non ha mai incontrato Tadao Ando, anche se è abbiamo avuto più volte contatti con lo studio Equilibri che rappresenta gli interessi dell’architetto Ando in Italia. Sono stati presentati elaborati di uno studio di fattibilità che comprende tra le altre cose: ipotesi lavori, ipotesi di crono-programma, ipotesi di piano finanziario relativo allo stato di avanzamento dei lavori e ipotesi di organizzazione del cantiere. La commissione per la Conservazione dei Monumenti e la Giunta di Castello competente verranno coinvolte nei modi e nei termini previsti dalla normativa vigente. Ribadisco che non è stato conferito alcun incarico all’architetto Ando. Come per qualsiasi altro tipo di incarico occorre una delibera del Congresso di Stato. Non si ritiene di allegare documentazione per garantire la tutela dell’opera dell’autore, fermo restando la disponibilità di farla visionare ai consiglieri”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Mi dispiace per risposta frettolosa e che ricalca la brutta abitudine di non allegare documentazione millantando scelte quali ‘tutelare elementi protetti da diritti d’autore’, poi però si dice ‘fermo restando disponibilità della segreteria di farlo visionare’. I segretari di Stato hanno la pessima abitudine di non allegare documentazione nelle risposte alle interrogazioni dei consiglieri. Ecco perché molte volte le trasformiamo in mozione”.

 

Interpellanza presentata dal consigliere Paride Andreoli (Ps) sugli interventi di manutenzione al Castello di Borgo Maggiore.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Le opere di maggiore entità sono la ripresa dei lavori all’Istituto Musicale , in seguito a variante di progetto ormai in fase di conclusione di iter amministrativo che vedrà la realizzazione di un ulteriore auditorium sottostante il giardino di Don Bosco, la ripavimentazione in pietra di San Marino di piazza Grande e la conseguente valutazione di implementare la possibilità di posti auto disponibili all’interno del P10. Tra le opere minori il consolidamento strutturale del Teatro Concordia, la sistemazione del marciapiede con conseguente individuazione di alcuni posti auto in via Ordelaffi e via Garibaldi, la realizzazione della recinzione della scuola elementare, la sistemazione del muro posto vicino al sottopassaggio di Borgo Maggiore, il completamento delle opere previste alla scuola dell’Infanzia. Sono in fase di realizzazione anche le opere previste per il progetto dell’area a servizi sottomontana. I lavori che partiranno già da quest’anno sono: i lavori all’Istituto Musicale (già finanziati per metà dell’opera e all’occorrenza nel 2015 si effettueranno ulteriori stanziamenti se necessari) appena si concluderà l’iter di approvazione della variante, il consolidamento del Teatro, la realizzazione della recinzione alle elementari (80 mila euro già stanziati), la sistemazione del muro in prossimità del sottopassaggio (80 mila euro già stanziati) e i lavori alla scuola per l’Infanzia (25 mila euro già stanziati) e nella zona a servizi sottomontana mentre la riqualificazione dei marciapiedi in via Ordelaffi e Garibaldi è già in corso. Per la rivalutazione della piazza di Borgo siamo in attesa di una valutazione sulla tempistica d’intervento dell’AASS che deve sostituire i sottoservizi prima che si avviino i lavori per la pavimentazione. L’implementazione dei posti al “P10″ è in fase di studio. Inoltre nel Bilancio AASLP sono presenti voci che individuano residui di stanziamenti: Teatro Concordia (120 mila euro), Pavimentazione di Piazza Grande (276 mila euro), Rifacimento marciapiedi Borgo Maggiore (143 mila euro). Gli interventi indicati rientrano in un piano globale di riqualificazione del centro storico. Il momento economico difficile che il Paese sta attraversando di ripercuote anche sui lavori pubblici: questi, avendo meno possibilità di spesa vanno programmati con tempi più lunghi, compatibilmente con le spese che l’amministrazione può sostenere”.

 

Interrogazione presentata dal consigliere Luca Lazzari (Su) sul Fondo Svalutazione Crediti.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “II Fondo Svalutazione Crediti è stato istituito nel Bilancio Finanziario nel 2001 a seguito della relazione ricognitiva formulata dalla Commissione di Controllo della Finanza Pubblica per depurare il conto Finanziario dell’ammontare dei crediti pregressi valutati di difficile riscossione e ad eccezione dell’anno 2004 non è mai stato depurato di tutti i crediti riferiti ad esercizi molto vecchi. Alla chiusura del Rendiconto Generale dello Stato per l’esercizio 2001 su indicazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica è stata concordato la seguente procedura: ai fini della rilevazione contabile nel Bilancio dello Stato i crediti nascono come “certi” e il primo anno se non incassati in competenza vengono registrati a residuo come “crediti certi”, salvo casi particolari segnalati dall’ufficio a cui compete l’incasso che già in fase di accensione del residuo relativo all’anno in cui sono stati accertati, li valuta di dubbia esigibilità. Negli esercizi successivi gli uffici competenti effettuano una nuova valutazione e per i crediti valutati di dubbia esigibilità, o accertamenti operati ma contestati dagli operatori, o ad accertamenti relativi a procedure concorsuali ancora in corso di definizione, l’Ufficio li suddivide in varie casistiche. A fronte di questi crediti essendo incerta la loro riscossione, ma non ancora inesigibili, viene accantonato al fondo svalutazione crediti l’apposita posta annuale in uscita nel bilancio finanziario, operazione che incide sul risultato d’esercizio di quell’anno. Alla data del 31/12/2012 (data di chiusura del bilancio consuntivo 2012) i crediti valutati dagli Uffici a cui compete l’incasso di dubbia esigibilità ammontavano a € 207.086.075 ed è così composto: Fondo Svalutazione Crediti per imposta monofase 56.296.837 euro, Fondo Svalutazione crediti per rettifica rimborsi imposta sulle merci importate 101.425.302 euro, Fondo Svalutazione Crediti per Igr 30.320.426 euro, Fondo Svalutazione Crediti per ingiunzione varie 9.936.320 euro, Fondo Svalutazione per crediti vari 9.107.190 euro. Un totale che ammonta a 207.086.075 euro. Considerato quanto precedentemente esposto l’importo di 207.086.074 euro del Fondo Svalutazione Crediti dovrebbe essere rapportato al totale dei residui attivi di 573.779.841 euro in quanto tale somma comprende sia crediti di competenza sia crediti in conto residui. La percentuale è pertanto di circa il 36,09% ed è stata ricavata dai due importi così come anche calcolata con gli esperti del Fondo Monetario Internazionale. L’aumento dei residui attivi fra il bilancio 2011 e il 2012 è di 79.712.127 euro (494.067.713 -573.779.841). L’aumento del Fondo Svalutazione Crediti fra il 2011 e il 2012 è di 50.871.072 euro (156.215.001-207.086.074) pertanto il rapporto di aumento del Fondo è del 63,82% rispetto all’aumento dei crediti o residui attivi. E’ da considerare, però, che le somme sopra indicate sono comprensive entrambe di 32.529.817 euro quale “Rettifica delle merci importate” importo già definito di credito dubbio dall’Ufficio Tributario nella competenza 2012. Ciò era già avvenuto nell’esercizio 2007 con un valore di 34.700.106 euro e nell’esercizio 2010 con un valore di 10.631.417 euro. Se si depurassero gli importi di aumento della somma di 32.529.817 euro la percentuale di rapporto scende a 38,87%. L’aumento del Fondo Svalutazione Crediti 2012 è così suddivisa: Fondo per imposta Monofase (4.742472 euro), Fondo per Rettifica Monofase (38.140.183 euro), Fondo per Igr (4.540.026 euro), Fondo per Ingiunzioni (2.416.995 euro), Fondo per Crediti Vari (1.031.395 euro) per un totale di 50.871.072 euro. La voce più rilevante è quella per la “Rettifica Monofase” la quale comprende la contabilizzazione dei saldi dei concordati, “Mod.Q” pervenuti in ritardo, la revoca delle dichiarazione di debito ed i “Mod. T2 ineppurati” ed i crediti accertati nel corso del 2012 derivanti da revoche di rimborsi all’esportazione su richiesta dell’Ufficio Centrale di Collegamento, con conseguente rettifica delle denunce annuali per gli anni precedenti e delle dichiarazioni di debito per l’anno 2012. Il Fondo Svalutazione Crediti è un accantonamento contabile istituito allo scopo di compensare a livello finanziario ed economico i crediti definiti di dubbia e difficile esazione; pertanto non vi sono somme depositate in alcuna Banca che generano rendimenti finanziari. Qualora si voglia depurare il Bilancio Finanziario dei crediti valutati di dubbia e difficile esazione iscritti a fondo da diversi esercizi, così come suggerito anche dagli Organismi Internazionali, e come proposto dalla scrivente Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio nella relazione sull’ordine del giorno del 7 maggio 2013 presentata al Consiglio Grande e Generale, si potrebbe valutare la seguente procedura -ai soli fini contabili -che potrebbe essere adottata, con apposita disposizione normativa, a partire dalla chiusura dell’esercizio finanziario 2013: trascorsi i termini previsti dall’art. 65 della Legge n.30/1998 in base alla quale i residui attivi non oggetto di riscossione entro il terzo esercizio successivo alla loro iscrizione si intendono perenti agli effetti amministrativi, il Congresso di Stato, previa valutazione dell’Ufficio competente, in riferimento all’ultimo comma del suddetto articolo può disporre l’eliminazione dei residui attivi dal bilancio finanziario e l’iscrizione in una apposita voce da istituire nello Stato Patrimoniale. Conseguentemente il fondo svalutazione crediti verrebbe diminuito dell’importo dei residui eliminati; non ci saranno pertanto incidenze sul risultato di bilancio dell’anno in cui avviene l’operazione. Questa procedura non interromperebbe il processo di riscossione messo in atto dal Servizio di Esattoria e in caso di riscossione l’entrata viene imputata sul capitolo di bilancio pertinente in conto competenza dell’anno in cui si verifica e viene registrata come plusvalenza attiva, inoltre viene adeguata la voce del bilancio patrimoniale di cui sopra. Analoga procedura è già stata adottata, non considerando la scadenza temporale, nel caso di archiviazione fascicoli di mano regia a carico dei debitori deceduti, irreperibili o per i quali il pignoramento è avvenuto con esito negativo (Delibera del Congresso di Stato n. 13 del 02/07/2004). In questo modo dal punto di vista contabile i crediti iscritti nel Bilancio Finanziario ed il Fondo Svalutazione Crediti sarebbero adeguati annualmente in base alla scadenza temporale, fermo restando l’operatività del Servizio di Esattoria per le azioni esecutive sui crediti iscritti a ruolo e la titolarità dell’Amministrazione nella riscossione dei crediti stessi fino alla loro prescrizione. I crediti eliminati continuerebbero ad avere evidenza nel Bilancio Economico Patrimoniale in un’apposita voce che verrà aggiornata ogni volta che si verifica la riscossione dei crediti stessi. Sul tema farò un riferimento in Consiglio”.

 

Interrogazione presentata dal consigliere Paride Andreoli (Ps) sulle recenti notizie circa i disservizi all’interno del reparto di gastroenterologia e della casa di riposo.

 

Teodoro Lonfernini per conto di Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Il rinvio degli esami colonscopici si è reso necessario a causa di una malattia acuta del medico e si è trattato quindi di un evento a carattere straordinario. L’UOS Endoscopia è un servizio che, come altri servizi ultra specialistici, è costituito da un solo operatore a tempo pieno insieme ad un operatore convenzionato. Dato il carattere improvviso ed imprevedibile dell’accaduto, non è riuscito a rendersi disponibile il secondo operatore medico convenzionato, il quale non risiede in territorio. Gli esami rinviati, di cui gli utenti sono stati immediatamente avvisati, sono stati solo quelli con prenotazione ordinaria in maggioranza riferiti allo screening del calcinoma colon rettale. L’esecuzione di tali esami costituisce la parte preponderante delle sedute programmate. Nella stessa giornata sono comunque state garantite eventuali urgenze. E’ evidente che la preparazione richiesta per questo tipo di esami ha accresciuto il disagio degli utenti, anche se tempestivamente avvisati, ma è da ribadire che si è trattato di una circostanza del tutto eccezionale. Per quanto concerne il riferimento relativo alla lettera anonima sui presunti disservizi alla Casa di Riposo, i fatti non corrispondono al vero, ed in particolare preme sottolineare:

I prodotti antisettici e disinfettanti presenti nella nostra struttura sono gli stessi che ritroviamo nel prontuario farmaceutico adottato già da un anno dall’Ospedale e pertanto normati, gli stessi non sono mai stati diluiti.

I prodotti per l’igiene intima nello specifico Saugella, deve essere diluita come previsto dalla relativa scheda tecnica.

Gli ospiti hanno, nel corso della giornata, un’ampia scelta di bevande (acqua, succhi di frutta, camomilla, the, frullati, caffè, caffè d’orzo o decaffeinato, bibite, ecc.). Riguardo all’acqua si comunica che si è provveduto ad acquistare bottiglie da un litro e mezzo invece di quella da mezzo litro che oltre ad essere spessissimo parzialmente consumate, generavano una produzione di plastica da smaltire (circa 20.000 bottigliette all’anno). Oggi gli ospiti sono dotati di apposito contenitore sterilizzabile e quotidianamente riempito con acqua fresca. Non è stato acquistato nessun depuratore d’acqua.

Nelle giornate di Natale e Santo Stefano come verificabile dai tabulati di servizio, nella struttura era presente il personale previsto dai turni di lavoro come concordato con il Sindacato.

L’Iss garantisce agli ospiti la fornitura gratuita di farmaci e prodotti da banco inseriti in un apposito elenco; ciò che non è inserito in tale elenco è a carico dell’ospite (es. se il familiare non gradisce l’utilizzo di un collutorio dell’elenco, ma ne vuole uno specifico, deve provvedervi personalmente). Questi medesimi prodotti per gli anziani a domicilio sono a pagamento.

L’Iss tramite strutture convenzionate continuerà a garantire le cure odontoiatriche per gli ospiti della Casa di Riposo, facendosi carico anche del trasporto per le persone gravemente non autosufficienti.

Il servizio di parrucchiere continua ad essere garantito in struttura, ma è parzialmente a carico dell’ospite in quanto i prodotti vengono forniti dall’Iss e viene pagata solo la prestazione.

Questa Segreteria vuole sottolineare che la Casa di Riposo rientra tra i servizi dichiarati essenziali, per questo motivo anche la Direzione prevede, oltre alla formazione continua del personale, tutte le sostituzioni per malattie, maternità, aspettative, ecc. Si fa presente che vengono realizzate con continuità, a spese dell’Iss, attività ludico ricreative e attività esterne di animazione”.

Interrogazione presentata dal consigliere Paride Andreoli (Ps) per chiarimenti sul restauro e la destinazione dell’edificio “ex casa Franciosi” quale presunta nuova sede della segreteria di Stato per il Turismo.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Il fondo Franciosi è conservato alla Biblioteca di Stato e il direttore chiarisce che non esiste una Fondazione Franciosi, costituisce solo una ipotesi del passato. Una parte del fondo è tuttora in possesso degli eredi a Firenze e la Biblioteca ha loro espresso l’interesse all’acquisizione della parte del fondo librario e documentario, ma non sono state definite le condizioni.

La casa Franciosi ospiterà la segreteria di Stato per il Turismo, ma la momento non si prevede il trasferimento dell’Ufficio di Stato per il Turismo. Un ipotetico trasloco verrà valutato dal governo dopo la definizione della relazione sugli spazi pubblici che il congresso di Stato ha commissionato a un gruppo di lavoro della Pa. Il restauro per destinare l’immobile alla segreteria di Stato è stato deciso nel 2008.

La giunta del castello di Città esprimerà il proprio parere nei tempi e modi previsti dalla legge. Il preventivo di spesa per il restauro è di 1.140.000 euro. L’attuale immobile sede della segreteria di Stato verrà ristrutturato”.

 

Interrogazione presentata dal consigliere Roberto Ciavatta (Rete) sul rapporto contrattuale con il Comandante del Corpo della Gendarmeria.

 

Pasquale Valentini, segretario di stato per gli Affari esteri: “Il contratto è a termine e di anni 5, dal 28 novembre 2013. Il trattamento economico: piede retributivo da dirigente di 10° livello, oltre a indennità da 25 euro di status militare, indennità di funzione da 1.100 euro mensili e di comando, 650, per 13 mensilità. Sull’impossibilità dello Stato di mettergli a disposizione un’abitazione, chiarisco che c’è un rimborso forfettario da 1.800 euro al mese per 12 mensilità. Il trattamento economico è decurtato del 10%. Gentili ha un’autovettura a disposizione, non un autista, ma a secondo delle esigenze si può avvalere di personale militare. Sulla questione di un solo gendarme per auto, in attesa di disporre di ulteriori risorse e di una gestione unitaria e razionale delle risorse dei tre corpi, Gentili ha predisposto che i turni 7-13 e 13-19 siano svolti anche da singoli militari, come in alcune regioni italiane. Il servizio a uno è disciplinato e offre maggiore presenza di Gendarmeria sul territorio. Le dimissioni del generale Rosolino Martelli non sono connesse con la nomina di Gentili. I motivi sono strettamente personali. Sulla comunicazione tra vertici del congresso militare e nuovo comandante: sono riservate e scaturite da una esigenza di chiarimento sul grado”.

 

Interpellanza presentata dal consigliere Paride Andreoli (Ps) sulla raccolta e gestione dei rifiuti.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per i Rapporti con l’Aass: “Il 75.47% dei rifiuti raccolti è Rsu mentre il 24.53% è differenziato. Per ciò che attiene la spedizione di rifiuti industriali che non rientrino nel campo di Aass ma debbono essere smaltiti direttamente dai produttori a norma di legge, si rimanda all’articolo 24 del decreto delegato 27/04/2012 numero 44 “Codice Ambientale”. Dei materiali raccolti solo la carta viene recuperata a San Marino e totalmente assorbita da domanda interna. Gli utenti totali che hanno conferito nel 2013 al centro multi raccolta di San Giovanni, effettuando almeno una pesata, sono 979. Gli operatori ecologici che effettuano il servizio nel centro storico di Città oltre alla raccolta porta a porta, riguardanti 149 attività economiche e 27 famiglie residenti, effettuano anche spazzamento stradale e svuotamento cestini, cosa che analogamente avverrà per il centro di Borgo Maggiore. La raccolta dell’organico da cucine e mense è affidata ad una ditta privata. Il progetto di porta a porta esteso a tutto il territorio verrà elaborato nel corso del corrente anno e va sottolineato che è condizionato fortemente dai risultati della progettazione dell’area da destinarsi definitivamente ad area di compostaggio e dalla disponibilità o meno di aree del territorio da riservare a isole ecologiche per il deposito intermedio. Le stime dell’Aass su personale, mezzi ed oneri per l’estensione del porta a porta su tutto il territorio sono ancora in via di definizione e dipenderanno da scelte progettuali di dettaglio che si stanno pianificando in questo momento nonché da variazioni del quadro complessivo che incideranno significativamente sui costi. Si può per il momento indicare le necessità in circa 30 addetti complessivi e un maggior costo variabile tra un milione e 700 mila euro e due milioni di euro. Al momento non esistono elementi circa progetti in merito allo smaltimento dei rifiuti da collocare all’interno del nostro territorio”.

 

Ratifica Decreti delegati

 

RATIFICA DECRETO DELEGATO 10 dicembre 2013 n.165 – Decreto Delegato in applicazione degli articoli 18, 20, 28, 37 della Legge 27 giugno 2013 n. 71 – Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico

 

Andrea Zafferani, C10: “La legge sullo sviluppo conteneva spunti interessanti, anche se non sufficienti. Analizzando il decreto attuativo si nota che mancano alcune cose che potevano essere definite qui. Si parlava ad esempio, di un decreto che definisse cos’è una start-up, le stock option, gli incentivi fiscali per gli investimenti in start-up, i contratti di lavoro applicabili, i permessi di soggiorno e altro. Qui manca tutto. Perché? Manca anche la promozione esterna del sistema, non ci credete più? Mancano poi anche altri temi importanti legati all’autonomia energetica. Di fatto qui andate a regolamentare solo le forme e i requisiti sulla base dei quali si concederanno le residenze in via automatica. L’asticella è molto alta. Servono, anche dopo i vostri emendamenti, almeno 5 dipendenti sammarinesi o residenti assunti, che diventano 8 per le imprese di produzione. Serve una fideiussione di 300 mila euro o l’acquisto di un immobile di pari valore. Serve una polizza assicurativa per 2 anni per pagare la sanità e i servizi. Teoricamente tutto giusto, molto tutelante per il sistema ma il rischio, concreto, è che non venga nessuno. Quanti investimenti abbiamo avuto in questi 3 mesi con queste regole? Chiederemo che accanto a una residenza base, sia prevista la concessione di un diverso tipo di residenza, con parametri di accesso più bassi che non darà mai diritto al welfare gratuito. Vediamo se ci sarà disponibilità e confronto. Così com’è credo che il decreto servirà a poco a generare lavoro e a portare imprese, facciamo uno sforzo maggiore”.

 

Marco Podeschi, Upr: “Restiamo un po’ perplessi sul metodo con cui maggioranza e governo affrontano una tematica così delicata. Gli emendamenti di Upr e Ps sono presentati a freddo, su un testo che il governo ha portato in ratifica all’Aula e mi pare di capire dagli emendamenti della maggioranza che viene cambiato in molti punti. Noi ci impegniamo a esercitare il ruolo di opposizione in maniera seria, ma qui si cambiano le carte in corsa, su temi come lo sviluppo. Il decreto pone aspetti in modo scoordinato che non incentivano lo sviluppo, non capiamo la ratio di certi emendamenti della maggioranza, saranno un centinaio, noi chiediamo un approccio pratico e costruttivo, non si lavora così”.

 

Giovanni Lonfernini, Upr: “Non sono contrario alla fioritura degli emendamenti della maggioranza su questo decreto, ma come nella passata sessione ha fatto qualcuno, forse è bene fare un po’ di cronistoria per capire cosa sta succedendo. Il 2 dicembre scorso, al tavolo per lo sviluppo, il nostro movimento ha presentato delle proposte e da allora non ci sono state risposte. Non so se da allora ci sono stati incontri con le categorie che hanno portato alla rivisitazione del decreto, ma allora, ha ancora senso il tavolo per lo sviluppo? Faccio fatica a non dare ragione a chi dice che è un’occasione persa quella di trovare una forma di lavoro convincente sullo sviluppo e mi pare che il tavolo a questo punto diventi un meccanismo che il governo utilizza per risolvere i suoi problemi e che scompare e riappare a suo piacimento. E’ un meccanismo di debolezza. Il decreto è in ritardo rispetto ciò che avviene all’esterno, se paragoniamo gli strumenti inseriti con quello che hanno messo in campo Svizzera, Austria, Slovenia e Malta. E’ in ritardo sulle certezze preventive per gli imprenditori e condizionato dalla volontà di mantenere alte certe barriere. Per tre mesi l’argomento è stato messo nel dimenticatoio, oggi ci proponete un decreto modificato, allora chiedo di nuovo, a cosa serve il tavolo per lo sviluppo?”.

 

Marco Gatti, Pdcs: “Questo decreto è diventato interessante dal momento in cui siamo usciti dalla black list. Da quel momento infatti molte aziende si stanno avvicinando al nostro territorio. E a chi parla di mancata competitività rispetto al sistema svizzero, dico che ci sono addirittura soggetti economici svizzeri che si trasferiscono a San Marino. E lo so per certo. Io credo che questo decreto non abbassa e non svilisce le opportunità offerte dal nostro sistema economico ma chiede a chi viene investire a San Marino di portare un valore aggiunto, ovvero di portare Lavoro. Dobbiamo favorire gli investimenti che portano lavoro. E non sono quelli del Reddito o del Capitale. Ma solo attività che generano profitto capace di creare valore aggiunto. Lavoriamo tutti per favorire la pubblicità di quello che il sistema San Marino offre. Il Parco Scientifico e Tecnologico potrà d’ora in poi essere un settore di traino e sviluppo per quelle imprese che si avvicineranno al territorio. Prima di fasciarci la testa vediamo cosa succederà nei prossimi mesi perché sono convinto che ci sarà una svolta importante e di crescita in questo Paese senza aver svenduto nulla”.

 

Paride Andreoli, Ps: “La Legge di sviluppo non è da noi condivisa. Il tavolo di confronto è stato abbandonato già dal mese di giugno e non ricordo altri momenti per confrontarci su una legge così importante perché quello del 2 dicembre non può essere inteso come un tavolo di confronto. La prima lamentela dunque è relativa al fatto che non ci sono state abbastanza occasioni di confronto. Con questo decreto legge “l’elefante ha partorito il topolino”. Nove emendamenti su 15 articoli inseriti nel decreto delegato. Avremmo preferito, e mi rivolgo al segretario Felici, che quegli emendamenti fossero oggetto di discussione nel tavolo di confronto. Il punto è che alle parole non seguono i fatti. Si continua ad andare avanti indisturbati per la propria strada. Ben vengano gli investitori stranieri a patto che operino in maniera trasparente e rispettando le regole. Il Paese deve essere in grado di costruire un nuovo sistema economico perché è finita un’epoca e occorre aprirne un’altra. Dopo 20 anni sento ancora parlare di Parco Scientifico ma io non credo che possa essere ancora rappresentativo di un’economia: se il governo però davvero ci crede ancora penso sia giunto il momento di smetterne di parlarne ma di mettere in campo azioni concrete”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Ci sarebbe piaciuto conoscere prima gli emendamenti ed invece anche in questa occasione è mancato il confronto. Non si parli né di confronto, né di condivisione, ma il segretario si prenda la responsabilità delle proprie scelte. Anche se questa cosa molto spesso non viene fatta. Il consigliere Gatti parla di ‘valore aggiunto per creare occupazione’ ma all’articolo 11 la maggioranza va in deroga alla propria Legge e ‘stabilisce che gli stessi benefici si possono ottenere anche senza avere un incremento occupazionale’. Manca prospettiva a questa maggioranza, rispetto sia su chi vuole portare a San Marino, sia su quali sono i settori strategici su cui investire. Il governo non ha individuato settori prioritari precisi, ma apre la porta a qualsiasi tipo di investitore. La logica è quella secondo cui non viene data importanza ai settori già presenti sul territorio ma si segue la speranza del potere salvifico degli investitori esteri”.

 

Stefano Macina, Psd: “Posso cogliere le osservazioni sul tavolo dello sviluppo, uno strumento che va attivato con più frequenza e deve rimanere luogo di confronto, le sollecitazioni ci stanno. Non condivido però il fatto di sentire i soliti interventi, dove sembra che qui sia tutto da rifare. E’ un atteggiamento esagerato. Mi riferisco a tutte le ore spese nelle commissioni e in Consiglio per portare avanti iniziative utili allo sviluppo, su questo le scelte le abbiamo già compiute e siamo perfettamente in linea e d’accordo. In questi mesi abbiamo dato un quadro normativo importante per chi vuole venire ad investire in questo Paese, mi riferisco alla legge sullo sviluppo, a quella sugli incentivi occupazione, sulle energie rinnovabili, alla riforma delle licenze e tutti i provvedimenti in itinere che seguiranno agli ordini del giorno approvati. Il quadro normativo odierno rispetto a due o tre anni fa è completamente differente”.

 

Toni Margiotta, Su: “Dopo una lunga attesa ci ritroviamo a discutere il decreto sullo sviluppo che va ad aggiornare la legge presentata e votata alla fine di giugno. Dobbiamo dare la possibilità di creare lavoro, sburocratizzando l’iter di apertura di un’impresa, dobbiamo dare uno stato di diritto ed eliminare la discrezionalità politica. L’industria audiovisiva è un settore che può creare economia ma non con un articolo buttato lì, senza idee”.

 

Simone Celli, Ps: “La politica si è concentrata su una sfida essenziale, quella di fissare parametri e condizioni precise per investitori e imprenditori che vengono a insediare capitali e attività a San Marino. E’ una nota positiva, mi pare stia emergendo la consapevolezza della necessità di superare la discrezionalità che in maniera drastica mette in dubbio gli investimenti. La certezza del diritto è un prerequisito fondamentale per proteggere gli investimenti. Detto questo non siamo soddisfatti del decreto delegato, è sì una base di partenza interessante, ma serviva più coraggio e abbassare i parametri contenuti. Ci sono impegni occupazionali gravosi, metrature eccessive, fideiussioni bancarie preventive e piuttosto corpose. Esprimo quindi l’auspicio che il dibattito sul decreto e l’analisi dell’articolato possano sviluppare un confronto sereno e che si possa tenere conto delle proposte dell’opposizione che vogliono renderlo più accattivante, non chiudetevi a riccio”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Ringrazio i consiglieri che hanno interpretato nel modo giusto questo dibattito. Alla luce della sequenza degli eventi, il decreto è un tassello di un discorso più ampio affinché lo sviluppo diventi una cosa concreta. Sorvolerò sulle critiche sul metodo e i tempi, si può sempre agire meglio. Ricordo che questo decreto è coerente alle tematiche discusse al tavolo sviluppo e al dibattito consiliare sullo sviluppo. E’ un petalo di un fiore più grande che è quello della ripartenza di San Marino. Il lavoro della maggioranza è stato complesso, ritengo che questo governo le cose le ha fatte. Il decreto sullo sviluppo è il passo di un percorso più ampio che nasce dal confronto sulla legge per lo sviluppo e al tavolo e che continuerà con altri decreti e con normative che stanno andando avanti, per esempio la riforma delle licenze. Il tavolo sviluppo è stato convocato tutte le volte che ce n’è stato bisogno, il tavolo sulle politiche commerciali, su quelle finanziarie e il tavolo sull’evoluzione imposte indirette che dovrà esserci. Quando i risultati daranno posti di lavoro e nuove imprese vedremo chi avrà ragione. Io credo che la ragione sarà di tutta l’Aula perché tutti qui tengono allo sviluppo del Paese”.

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