Home NotizieSan Marino San Marino, gendarmeria: lite familiare violenta a Serravalle. Utilizzato anche il TASER

San Marino, gendarmeria: lite familiare violenta a Serravalle. Utilizzato anche il TASER

da Redazione

Il ragazzo ora è al “Carcere dei Cappuccini” per restare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

Alle ore 14.50 di ieri, un residente del Castello di Serravalle, richiedeva l’intervento della Gendarmeria conseguentemente ad una lite famigliare in corso. La pattuglia giunta sul posto, prendeva contatto con il richiedente, che attendeva all’esterno dell’abitazione. Sul luogo intervenivano anche i militari della Brigata di Serravalle. Dalle prime dichiarazioni, emergeva che il figlio della convivente del predetto, lo aveva aggredito e malmenato per poi rinchiudersi nella propria stanza da letto.

Il richiedente, accompagnando i gendarmi verso la stanza del ragazzo, li informava del comportamento molto aggressivo che il giovane, diciannovenne, era solito assumere senza alcun motivo né preavviso.

I militari, dopo aver bussato alla porta ed essersi qualificati, si accingevano a colloquiare con il ragazzo per sincerarsi delle proprie condizioni, ma questi, affacciandosi sul corridoio, iniziava ad aggredirli; dapprima verbalmente e immediatamente dopo si scagliava repentinamente contro uno dei gendarmi presenti, cominciando a sferrare pugni con inaudita violenza, colpendolo ripetutamente al volto. Il gendarme tentava inutilmente di allontanarlo e fermarlo, ma a causa del comportamento violento e rabbioso dell’aggressore, e del poco spazio a disposizione, non riusciva nel suo intento. Nel frangente, veniva intimato più volte al giovane di fermarsi, ma lo stesso non obbediva, anzi reiterava l’azione violenta. Considerata la situazione, non avendo alternative, e dopo aver intimato ancora una volta al giovane di fermarsi, anche al fine di garantire l’incolumità di tutti i presenti, evitando ulteriori pericoli, uno dei militari estraeva ed utilizzava lo strumento TASER in dotazione alla Gendarmeria, indirizzando gli elettrodi all’altezza del torace dell’aggressore. Raggiunto dalla scarica elettrica dello strumento TASER, l’aggressore interrompeva immediatamente la propria azione violenta e iniziava a collaborare adempiendo alle disposizioni dei gendarmi. Poco dopo, veniva accompagnato presso il Comando Brigata Gendarmeria di Serravalle per la redazione degli atti istruttori, formalizzati con le garanzia di legge, al termine dei quali veniva tradotto presso il locale “Carcere dei Cappuccini”, per restare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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