Home FixingFixing Carisp da nazionalizzare: “Lo Stato controlli i due terzi del CdA”

Carisp da nazionalizzare: “Lo Stato controlli i due terzi del CdA”

da Redazione

“Il Consiglio Grande e Generale e le autorità sammarinesi nel 2013 hanno deciso di capitalizzare ulteriormente Cassa di Risparmio, in virtù della sua importanza sistemica per San Marino”.

 

“Il Consiglio Grande e Generale e le autorità sammarinesi nel 2013 hanno deciso di capitalizzare ulteriormente Cassa di Risparmio, in virtù della sua importanza sistemica per San Marino”.

Per il Fondo Monetario Internazionale, a detta del Capo Missione Jacques Miniane, si è trattato di una “decisione appropriata, ma ora occorre andare oltre. È stato importante anche aver eliminato le disposizioni a favore della Fondazione, e ora si dovrebbe giungere a una diminuzione del numero (e del peso) degli azionisti di Cassa di Risparmio per giungere ad un controllo da parte dello Stato”. Per Miniane, il Governo ha infatti iniettato le maggiori quantità di capitale, quindi la logica conseguenza è che il pacchetto di maggioranza della banca finisca in mani pubbliche. “Lo Stato dovrebbe poter nominare sei dei nove membri del Consiglio di Amministrazione, e sceglierli tra persone con esperienza che possano produrre un adeguato piano di rilancio di Cassa di Risparmio”.

Quello che il FMI si era “dimenticato” di evidenziare, e che è emerso soltanto a seguito di una precisa domanda sollevata da Fixing in conferenza stampa, è che la nazionalizzazione di Cassa di Risparmio non dovrà essere definitiva, bensì si tratta di una misura temporanea, da mantenere soltanto per il tempo necessario a ristrutturare l’istituto e farlo quindi tornare definitivamente in mani private. Anche la politica sammarinese in passato, en passant, aveva sostenuto lo stesso principio: forse valeva la pena sentirselo ricordare dal Fondo Monetario Internazionale.

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