Home FixingFixing La ‘mini black list’? Mezza bufala. Regime di vantaggio per i giovani

La ‘mini black list’? Mezza bufala. Regime di vantaggio per i giovani

da Redazione

Tra le agevolazioni l’esonero dell’obbligo di comunicare con i Paesi a fiscalità privilegiata.

 

di Daniele Bartolucci

 

La mezza bufala della “mini black list” per i giovani. L’Agenzia delle Entrate italiana è finita nel mirino di qualche sammarinese per aver specificato nelle sue disposizioni che, per chi si avvalesse del regime Iva ai minimi, è vietato commerciare con San Marino. La scoperta dell’acqua calda, si potrebbe dire, visto che tale disposizione è vigente da quando esiste la cosiddetta Iva ai minimi (Legge Finanziaria 2008), in quanto volta a creare sviluppo in territorio (ovviamente italiano) e favorire l’imprenditoria giovanile, dando quindi a tutti i “piccoli imprenditori” di aprire una loro partita Iva a condizioni particolarmente agevolate. Inzialmente, basti pensare, tale regime obbligava il possessore dei requisiti, ad un versamento forfettario del solo 20% del proprio fatturato a saldo di tutte le tasse previste (compresa la famigerata Irpef), ma con il susseguirsi dei governi (l’ultima modifica è dell’era Monti), tale soglia è stata ridotta al 5%. Ovvero, chi rientra nei parametri (età inferiore ai 35 anni, fatturato inferiore ai 35mila euro, residenza in Italia, spese strumentali inferiori ai 15mila euro nel triennio), paga solo il 5% di tasse all’anno. Ma, come detto, deve sviluppare la sua impresa, essa sia commerciale o professionale, in Italia e nei paesi Ue, esclusi quindi tutti gli altri, a partire da San Marino. Ma con una novità, per cui chi scegliesse il nuovo “Regime di vantaggio”: “Dal 1° gennaio 2012”, si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate, “i giovani imprenditori, i disoccupati e i lavoratori in mobilità che iniziano una nuova attività possono adottare un regime fiscale di vantaggio che prevede un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali pari al 5%. Possono accedere al nuovo regime anche coloro che hanno intrapreso un’attività dopo il 31 dicembre 2007 (articolo 27 del dl n. 98/2011)”. Tra le “agevolazioni”, questo caso, anche una norma che tutela proprio San Marino – almeno in questa lunga fase di travaglio con il MEF – invece che penalizzarlo, ovvero “esonero dall’obbligo di comunicare all’Agenzia delle entrate i dati relativi alle operazioni effettuate nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata (“black list”)”.

Insomma, se per i possessori della vecchia Iva ai minimi qualche paletto ad operare con San Marino c’è sempre stato (e prima della black list stessa, datata 2010), per i nuovi, ovvero per i giovani imprenditori e professionisti italiani, c’è invece un’agevolazione che supera addirittura i paletti imposti a tutti gli altri. San Marino può puntare sui giovani, italiani però.

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