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San Marino, Dragster: nome yankee ma il cuore è MV Agusta

da Redazione

Progettata nel Centro Ricerche Castiglioni di San Marino, è una naked. Il responsabile del CRC, Paolo Bianchi: “E’ nata da un’intuizione”.

 

di Alessandro Carli

 

A qualche centinaio di chilometri da San Marino, esattamente nel circuito francese di Le Castellet, sta girando un’idea. O meglio: un progetto, pensato e costruito all’interno del Centro Ricerche Castiglioni. Motore già conosciuto ma linee nuovissime: si presenta così la bellissima Dragster, una naked che, ne siamo certi, attirerà le attenzioni dei motociclisti di tutto il mondo. Paolo Bianchi, responsabile del CRC, entra nelle pieghe del progetto. “Dragster nasce dal progetto Brutale. E’ un’evoluzione. Parliamo sempre di una tre cilindri con motore 800 cc. e 125/130 cavalli. Con questa versione abbiamo una moto più grintosa, e ancora più sportiva, con contenuti tecnici che la rendono ancora più accattivante e affascinante”. Molte, moltissime le novità. “Il cerchio posteriore è da 16 pollici e abbiamo optato per i pneumatici 200/50 della Pirelli: un modello esclusivo. Dragster poi uscirà solo nella versione con l’ABS: il mercato sta andando in questa direzione. Le prove dicono che l’ABS migliora le prestazioni delle moto. Due le colorazioni: bianco e rosso e grigio opaco. Grandi attenzioni sono state date anche al manubrio, che adesso è regolabile di cinque gradi sia in chiusura che in apertura. Troviamo il controllo di trazione e tanti altri particolari, molto curati”.

MV Agusta Dragster è già in produzione. “Per la prima volta dopo molti anni – prosegue – viene presentata la moto in concomitanza con l’uscita in concessionaria”.

Bianchi poi spiega com’è nata la nuova MV Agusta. La risposta è molto chiara: “Da un’intuizione, mentre veniva industrializzata la Brutale. Assemblando la moto, è stato capito che poteva nascere un modello con una storia a sé. Il codino estremamente corto lascia ‘libera’ la ruota posteriore, sul cui parafanghi è montato il portatarga. Triplo scarico per il tre cilindri da 800cc che si sta rivelando estremamente versatile e polivalente all’interno della gamma MV Agusta”.

Il responsabile del Centro Ricerche Castiglioni poi parla di mercato: “Siamo davanti a una moto di nicchia, quasi una seconda moto. Ne verranno immesse nel mercato qualche centinaio di modelli all’anno. Al momento sono già stati prodotti 400 esemplari. Il 2013 è stato un anno particolarmente interessante: MV Agusta ha venduto circa 7.300 moto. E’ un traguardo molto importante: la crescita, rispetto al 2012, è stata a due cifre. Oggi MV Agusta è presente in quasi tutte le parti del mondo: Stati Uniti d’America, Europa, Brasile, Africa e Giappone. Siamo ancora un po’ scoperti in estremo oriente”.

Il centro di ricerca e sviluppo delle casa di Schiranna non si ferma qui: “Al salone di Milano, Eicma, che si svolgerà in autunno, porteremo altre novità, sempre della famiglia tre cilindri”.

Tanto lavoro significa anche domanda di professionisti. “Abbiamo inoltrato tre richieste di assunzione all’Ufficio del lavoro: un progettista meccanico senior, un modellatore delle superfici e una figura per il reparto di progettazione prototipi. Lo scorso anno abbiamo assunto uno stylist spagnolo”.

Ma andiamo a spogliare questa bellissima nuda.

Elettronica al top: MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System), il sistema integrato di gestione del veicolo, che comprende innanzitutto il Full Ride by Wire multimappa integrato al controllo di trazione. Il risultato è erogazione ottimizzata a tutti i regimi, massima efficienza del motore anche sul fronte dei consumi di carburante.

Il controllo di trazione, poi, garantisce sicurezza e prestazioni su qualsiasi fondo stradale, permettendo al pilota di concentrarsi esclusivamente sulla guida. Il propulsore tre cilindri, che ha esordito sulla supersportiva F3 675, costituisce il riferimento per evoluzione tecnologica nella sua categoria, grazie a soluzioni tecniche esclusive come l’albero motore controrotante, utilizzato in MotoGP, ma inedito nella produzione di serie. Il telaio è una garanzia, grazie alla struttura mista, un’altra esclusiva di MV Agusta: la sezione anteriore a traliccio in tubi di acciaio è completata da due leggere piastre in lega di alluminio, a cui è vincolato il monobraccio della sospensione posteriore.


Il motore

 

Il nuovo motore 800 tre cilindri ha la corsa di 54.3 mm ed eroga una potenza e coppia di 125 CV a 11.600 giri/min con limitatore a 13.000 rpm; significativa anche la coppia massima, che tocca gli 81 Nm a 8.600 rpm, nell’ambito di un rafforzamento esteso all’intera curva d’erogazione, in modo da garantire una risposta al gas pronta e generosa a tutti i regimi d’utilizzo.


Il telaio

 

Maneggevolezza, trazione, facilità di guida e prestazioni: gli obiettivi di progetto sono stati raggiunti incentrando la ciclistica sul telaio a struttura mista, un inconfondibile marchio di fabbrica MV Agusta, composto dalla sezione anteriore a traliccio in tubi di acciaio e da due piastre in lega di alluminio, punto di fulcro del lungo monobraccio, progettato per garantire la più efficace trasmissione della potenza all’asfalto.


Le sospensioni

 

A prestazioni superiori corrispondono maggiori possibilità di regolazione delle sospensioni: per questo MV Agusta Dragster monta forcella a steli rovesciati e monoammortizzatore personalizzabili nella risposta idraulica ed elastica. La forcella a steli rovesciati da 43 mm di diametro, caratterizzata dall’ottima scorrevolezza, conferma l’escursione di 125 mm ed è regolabile in compressione, estensione e precarico della molla; corsa di 119 mm per la ruota posteriore, vincolata al monobraccio e all’ammortizzatore, anch’esso regolabile in compressione, estensione e precarico della molla. Anche su Dragster, Marzocchi e Brembo.


ABS sul 3 cilindri MY14

 

I modelli 3 cilindri 2014: Brutale 675 e 800, F3 675 e 800 e Rivale 800, sono ora disponibili anche nelle versioni ABS, con doppia modalità: Normal e Race Mode.

All’interno della centralina Bosch 9MP, riferimento assoluto per dimensioni e peso, si trova un sensore di pressione, mentre su ciascun asse è disposta una ruota fonica. L’ABS è stato sviluppato con l’obiettivo preciso di rendere le decelerazioni più sicure ed efficaci in ogni condizione di fondo stradale, senza rinunciare alla progressività e alla potenza dell’impianto frenante e con la chiara determinazione di ottenere i migliori spazi d’arresto.

Su tutti i modelli, per garantire al pilota la massima libertà di scelta, l’ABS è disattivabile attraverso il software di gestione del veicolo, accedendo all’apposito menu di configurazione. Sui modelli F3 675 e F3 800, inoltre, il dispositivo può essere impostato alternativamente su due modalità: Normal per la guida stradale; Race Mode per l’utilizzo specifico in pista o per l’impiego stradale estremamente sportivo.

 

CLICCA QUI per vedere il video di MV Agusta Dragster 800 cc.

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