Home FixingFixing San Marino, tagli stipendi ai dipendenti PA. Si arriva sino a una mensilità

San Marino, tagli stipendi ai dipendenti PA. Si arriva sino a una mensilità

da Redazione

La spending review inizia a farsi sentire sulle buste paga: la percentuale però è minima (1,5%). La forbice è attiva sui salari superiori ai 1.800 euro. Peggio va ai precari: 6,5%.

 

di Alessandro Carli

 

A forza di sentire quelle due parole inglesi – spending review –, i dipendenti pubblici (ma nono solo loro) ci avevano fatto l’abitudine. Non è stato quindi un fulmine a ciel sereno il taglio – ma si tratta di briciole – in busta paga che si sono trovati nello stipendio ritirato o accreditato in banca il 27 gennaio.

Il primo mese dell’anno ha visto una decurtazione lineare dell’1’5%, come previsto dalla Finanziaria, sulle retribuzioni del settore pubblico superiori a 1.800 euro mensili. In soldoni, si parla di circa 80 euro per i salari sotto i due mila euro per arrivare sino a poco più di 200 per i compensi che si aggirano attorno ai tre mila euro. Per i livelli 10 e 11 quindi, circa una mensilità in meno all’anno. Da questa manovra il Governo calcola di recuperare circa 2 milioni e 200mila euro.

Certo, un portafogli più leggero non è una bella sensazione. Crediamo però che con un piccolo sforzo e un po’ di apertura (al momento le proteste per queste decurtazioni sono state quasi nulle, nonostante i sindacati abbiano messo in agenda un incontro con l’esecutivo per il 10 febbraio) si possa accettare il provvedimento, specie se si va a guardare lo stato di salute del settore privato, ancora in difficoltà e alle prese con un robusto ricorso agli ammortizzatori sociali.

Abbiamo quindi provato a capire la portata numerica del provvedimento e, grazie alle informazioni che ci ha fornito l’ufficio di statistica, siamo in grado di snocciolare e analizzare, nei dettagli, i dati al 31 dicembre 2013. Ricordiamo, per correttezza di informazioni, che dal 1 gennaio 2014 l’Azienda Filatelica e Numismatica di San Marino è stata trasformata in Ufficio filatelico e numismatico e che le Poste sono diventate una S.p.a. E che l’analisi dell’ufficio di statistica esclude il settore pubblico allargato, l’ISS e parte dell’AASP.

 

I livelli e le retribuzioni nella PA


L’Upeceds suddivide la Pubblica Amministrazione in 8 scaglioni: si va dal quarto all’undicesimo livello. I livelli sono stati raggruppati di due in due: i dirigenti e assimilati, 56 in tutto, abbracciano i livelli 10 e 11. I responsabili ed esperti di settore (636 persone) sono livelli 8 e 9, gli impiegati specializzati e tecnici (656 unità) spaziano tra il livello 6 e il 7, gli impiegati operativi, 318 in tutto, il 4 e il 5. I costi orari, per la precisione, riguardano i dipendenti con 10 anni di anzianità.

Un quarto livello ha una paga base mensile di 1.750 euro. Gli scatti di anzianità biennali sono di 142 euro. Il totale delle paga mensile è di 1.890 euro circa (il costo orario diretto è di 12 euro). Esistono poi una serie di voci indirette (ferie, festività infrasettimanali, assemblee e permessi sindacali o di studio, permessi retribuiti e gratifiche natalizie) che, per un quarto livello, mensilmente arrivano a circa 4 euro. Il totale del costo orario arriva così a 16 euro. A questo punto incontriamo altre tre voci: contributi assicurativi e previdenziali (4 euro), Fondiss (0,08 euro) e Tfr (1,24 euro). Il costo orario totale è di 21,50 euro.

Per un settimo livello (impiegati specializzati e tecnici) la paga base mensile è di 2.200 euro e che si scatti di anzianità biennali sono stati identificati in 200 euro. Il costo orario diretto è di 16 euro (20 euro se si aggiunge quello indiretto) e il totale della paga mensile è di 2.400 euro. I contributi assicurativi e previdenziali sono di 5 euro, 0,10 euro di Fondiss e il Tfr è 1,58 euro. Il totale del costo orario supera di poco i 27 euro.

I responsabili ed esperti di settore, come detto, oscillano tra l’ottavo e il nono livello. Prendiamo quest’ultimo: la paga base mensile è di 2.592 euro, gli scatti di anzianità (biennali) hanno un peso di 250 euro. Il totale della paga mensile è di 2.850 euro (costo orario diretto: 18 euro, a cui si deve assommare quello indiretto, di 6 euro, per un totale di 24 euro). I contributi assicurativi e previdenziali sono di 6 euro, 12 i centesimi per il Fondiss e 1,87 euro per il Tfr. Per un livello nove il totale del costo orario è di 32 euro.

Per i dirigenti e assimilati – 56 persone in tutto – si spazia tra il decimo e l’undicesimo livello. Alle voci già analizzate – paga base mensile, scatto di anzianità, retribuzione indiretta, eccetera – se ne aggiungono due: indennità fissa (381 euro per entrambi i livelli) e indennità progressiva, sempre di 381 euro. La paga base mensile spazia tra i 2.870 euro (decimo livello) e i 3.140 euro (undicesimo livello). Gli scatti di anzianità biennali sono stati identificato rispettivamente in 287 euro e 321 euro. Il totale della paga mensile così arriva a 3.900 euro (10° livello) e 4.200 euro (11° livello). Poca differenza per la voce “retribuzione indiretta”: 3,20 euro e 3,50 euro. Il costo orario complessivo (diretto più indiretto) è di 33,50 euro (10°) e di 36 euro (11° livello).

I contributi assicurativi e previdenziali superano gli 8 euro (8,36 e 9) mentre il Fondiss è pressoché identico: 17 e 18 centesimi.

Il Tfr è lievemente superiore ai 2 euro (2,07 e 2,27).  

 

I precari della Pubblica amministrazione


La forbice si rivela decisamente più affilata per i lavoratori precari della Pubblica amministrazione. I tagli difatti superano il 5%. “Particolarmente dolorose le decurtazioni sui lavoratori precari della PA, con un taglio netto dello stipendio del 6,5% – scrive la Csdl in una nota -. La CSU si è opposta fermamente a questi interventi unilaterali; oltre ad essere iniqui, in quanto effettuati solo sui dipendenti della Pubblica Amministrazione, creano differenze all’interno dello stesso settore del lavoro pubblico”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento