Home NotizieSan Marino Associazione del coordinamento sammarinese dei frontalieri: dalla Svizzera uno schiaffo all’Europa

Associazione del coordinamento sammarinese dei frontalieri: dalla Svizzera uno schiaffo all’Europa

da Redazione

Di fronte alle crescenti preoccupazioni per l’aumento del nazionalismo, per i rigurgiti di razzismo, per la nascita di movimenti populisti, il movimento sindacale deve mantenere alte l’attenzione e la mobilitazione.

 

Con il referendum svizzero contro la presenza degli immigrati si è aperto uno scenario molto preoccupante per tutti i lavoratori e le persone che vivono o lavorano in Svizzera.

Un vero e proprio schiaffo agli accordi bilaterali esistenti e ai valori fondanti della Unione Europea che ha il suo cardine nella libera circolazione delle persone.

Certo questo referendum non sposta nulla oggi, per i lavoratori transfrontalieri che quotidianamente operano a San Marino, ma non è un bel segnale: apre scenari e aumenta il clima di preoccupazione sul futuro, alla luce di una crisi economica che continua a taglieggiare posti di lavoro.

Il risultato del referendum è frutto del risentimento e delle difficoltà che la crisi impone e non vi è dubbio che l’Europa con le sue azioni è chiamata a fare di più e a proteggere meglio i lavoratori e meno i banchieri.

Quello che vogliamo e per cui ci battiamo ogni giorno è un’altra politica europea, per un’Europa sociale. Un’Europa della piena occupazione, che si preoccupa per le generazioni future.

Un’Europa dove sia eliminata ogni differenza legata al luogo in cui si risiede, in cui vi siano uguali diritti e uguali salari nei posti di lavoro. Un’Europa che garantisca più previdenza e protezioni sociali, più diritti.

Di fronte alle crescenti preoccupazioni per l’aumento del nazionalismo, per i rigurgiti di razzismo, per la nascita di movimenti populisti, il movimento sindacale deve mantenere alte l’attenzione e la mobilitazione.

In questo scenario, le elezioni di maggio divengono un momento di grande rilevanza per tutti i cittadini.

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