Home FixingFixing “Meglio un Convention & Visitors Bureau a gestione solo pubblica”

“Meglio un Convention & Visitors Bureau a gestione solo pubblica”

da Redazione

Sulla spada di Damocle che pende sulla testa del C&VB ne parliamo con il Presidente, Marcella Michelotti.


di Alessandro Carli

 

Sulla spada di Damocle che pende sulla testa del C&VB ne parliamo con il Presidente, Marcella Michelotti. “Il rapporto tra pubblico e privato è difficile da gestire. Cancellare una società mista pubblico e privato per un’altra società che ha lo stesso ‘peso’… L’idea è di far entrare l’Ufficio del Turismo e il Consorzio San Marino 2000, che già partecipa all’attuale società. Il problema è che lo Stato non va sempre d’accordo con i privati. Mi auguro che tengano il marchio Convention & Visitors Bureau”.


I C&VB nel mondo funzionano. Perché non è così a San Marino?


“San Marino è una realtà piccola ma complessa in cui il pubblico e privato non riescono a lavorare efficacemente in sinergia. La promozione congressuale richiede risorse e organizzazione, e il modello ‘misto’ non ha dato i risultati attesi: le istituzioni hanno creato il bureau con una strategia di rilancio, ma poi non ci hanno creduto fino in fondo. A questo punto mi auguro che la nuova struttura che sostituirà il Convention & Visitors Bureau nella gestione del Kursaal e nella commercializzazione sia interamente pubblica”.


Verrebbe da dire che manca un orizzonte…


“Manca di certo un piano strategico per il Convention. Vorrei però ricordare che è la Segreteria di Stato per il turismo che dà l’indirizzo alla società. Il C&VB rappresenta una grande risorsa per il Paese. I pilastri su cui il Titano ha costruito parte della propria economia sono crollati e già molti Stati del mondo hanno puntato sul turismo”.


Poi c’è la mostra di Leonardo.


“Per un evento simile ci vuole il sostegno di tutti. Così non è stato. La politica – eccezion fatta per la Segreteria alla Cultura – è stata, per utilizzare un eufemismo, un po’ distratta. La mostra si chiuderà con 12 o 13 mila presenze: numeri nettamente inferiori a quelli che ci aspettavamo (era stato preventivata, sulla carta, un’affluenza di almeno 50 mila persone). Superare le 10 mila visite è comunque un buon risultato: sono numeri comunque importanti. Si tratta di una mostra che richiede tempo. Abbiamo avuto picchi di 500-600 visite in un giorno, sotto le feste di Natale. Purtroppo il test non ha funzionato sotto il profilo dell’unità d’intenti. Ci siamo anche affidati a Groupon. Per la stessa mostra ospita tata a Milano il portale ha registrato 18 mila biglietti venduti. A San Marino solo due mila. Lo stesso prodotto, venduto in un contesto geografico diverso, è avuto risultati molto distanti”.


Se la politica è stata un po’ “distratta”, la risposta delle scuole è stata soddisfacente?


“Con le scuole direi di sì. Non altrettanto si può dire con l’Università, sia per il corso di design industriale che per ingegneria. Strano: Leonardo era un ottimo ingegnere e un raffinato designer”.


Il battage pubblicitario forse non è stato così ficcante…


“C’è stata certamente una carenza sotto questo punto di vista. Contavamo molto sulla televisione di Stato. Abbiamo avuto un incontro con il direttore Carlo Romeo, in estate. Si era discusso sulla messa in onda di alcuni vecchi prodotti su Leonardo, di rapporti con la RAI. Pensavo che attraverso la tv di Stato si riuscisse ad allacciare qualche contatto con le televisioni italiane. Abbiamo provato ad attirare l’attenzione di RAI3, in maniera privata, ma non è stato sufficiente. Ci è mancato l’appoggio politico. Alla fine, da SMTV, ci è arrivata solamente una proposta pubblicitaria di 20 mila euro, un po’ troppo alta per noi. In budget avevamo messo 100 mila euro per la comunicazione. Per un evento del genere, ci sarebbero voluti 300-400 mila euro”.


Qualche aspetto positivo però c’è stato.


“Abbiamo fatto lavorare 12 persone. Le abbiamo formate e abbiamo dato loro un’occupazione. Hanno imparato un mestiere: hanno svolto il delicato compito di guide della mostra, ma anche il lavoro di biglietteria”.

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