Attorno agli oneri deducibili si gioca una delle partite più importanti della riforma tributaria di San Marino, appena varata. Ecco cosa prevede il D.D. 180/2013, documento chiave per la riforma stessa.
SAN MARINO – Attorno agli oneri deducibili si gioca una delle partite più importanti della riforma tributaria (Legge n. 166 del 16 dicembre 2013), approvata sul rush finale dello scorso anno. Il D.D. 180, varato dal Congresso di Stato proprio il 30 dicembre, va a disciplinare, appunto, quali sono le deducibilità previste dalla riforma e la cui regolamentazione era richiesta dall’art. 14. Tale articolo dell’articolo 14 prevede quali oneri deducibili le spese effettuate nel territorio sammarinese per l’acquisto di beni o servizi effettuate mediante strumenti elettronici di pagamento, definiti con decreto delegato, appunto il D.D. 180/2013.
La deducibilità massima è di 9 mila euro e spetta a tutti i soggetti fiscalmente residenti sul Titano e ai lavoratori transfrontalieri. Per quest’ultimi tuttavia resta da chiarire l’effettivo vantaggio – scontistica SMaC a parte – di acquistare a San Marino se poi le deduzioni si “portano” a cumulo anche in Italia.
Detto questo, il D.D. 180/2013 stabilisce non quali sono le spese deducibili bensì quelle non deducibili.
E sono esattamente: a) carburanti in misura superiore ad € 750,00 annui; b) iscrizione a corsi sportivi non agonistici e di attività fisica in misura superiore ad € 800,00 annui; c) le spese e gli acquisti rientranti negli allegati A (elenco passività deducibili) e B (elenco passività deducibili legate alle politiche di sostegno ambientale e di sicurezza sisimica); d) le utenze domestiche e telefoniche compreso i costi degli allacciamenti; e) assicurazioni ramo danni a cose e persone; f) acquisto di autoveicoli, motocicli e ciclomotori; g) servizi bancari e finanziari.
