Una passeggiata per riscoprire i volti e l’arte del Centro storico della Repubblica di San Marino.
di Alessandro Carli
Chattano, fotografano con i cellulari e poi postano, sui vari social, le immagini che hanno prodotto. Condividono, attraverso gli smartphone o i pc, sensazioni, colori e visi sorridenti. Un fiume di file e informazioni che volano in Rete, leggeri, e che si moltiplicano, e incontrano lo sguardo degli amici, o dei conoscenti. Ogni tanto, anche di persone sconosciute. Venerdì 10 gennaio, all’interno del secondo corso di giornalismo che San Marino Fixing organizza con gli studenti del Liceo Economico Aziendale della Repubblica di San Marino, abbiamo affrontato la fotografia. Fotografia artistica, certo, ma anche e soprattutto quella legata all’informazione. E’ stato evidenziato come, per un articolo che prevede un’intervista, sia “bene” dare un volto a chi parla o risponde alle domande. Si è poi parlato di come vengono scelte le “copertine” dei giornali (sì, anche quelle di San Marino Fixing), dei punti di contatto e dei richiami che devono esistere tra il titolo e la fotografia scelta alla quale, spesso, viene affidata la “buona riuscita” di un numero.
Dopo la teoria – che ha attraversato anche la storia e le foto dei grandi reporter del Novecento (Robert Capa, Henri Cartier Bresson, Elliot Erwitt) – si è passati sul campo: muniti di telefonini e macchine fotografiche, abbiamo optato per una lezione “peripatetica”: dalla nuova sede di San Marino Fixing ci siamo incamminati verso il Pianello, parlando e “fermando” lo sguardo su alcuni particolari che hanno acceso la fantasia dei ragazzi.
Ne è uscito un autentico reportage, nato tra domande, errori e riflessioni.
