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San Marino, Consiglio Grande e generale: le nomine per l’AASLP e AASS

da Redazione

Per l’Azienda autonoma di Stato per i Lavori pubblici (Aaslp) vengono nominati, a maggioranza, come presidente Federico Bartoletti, indicato dalla lista Pdcs-Ns, e come membri del consiglio di amministrazione Dalibor Riccardi (Psd), Pierluigi Renzi (Ap) e Mattia Guidi, dopo un accordo tra C10, Su e Upr.

 

SAN MARINO – I lavori del Consiglio grande e generale sono ripresi dal dibattito sulle dimissioni del consigliere del Psd, Mirco Tomassoni, respinte dall’Aula con 7 voti favorevoli, 40 contrari e un astenuto.

Si passa così a una serie di nomine. Per l’Azienda autonoma di Stato per i Lavori pubblici (Aaslp) vengono nominati, a maggioranza, come presidente Federico Bartoletti, indicato dalla lista Pdcs-Ns, e come membri del consiglio di amministrazione Dalibor Riccardi (Psd), Pierluigi Renzi (Ap) e Mattia Guidi, dopo un accordo tra C10, Su e Upr. Il Ps annuncia invece che proporrà il suo candidato nella seduta di febbraio. Come membro del consiglio di amministrazione dell’Azienda autonoma di Stato per i Servizi pubblici (Aass), in sostituzione di Antonio Kaulard, indicato dal Psd ma non eleggibile in quanto residente e non in possesso della cittadinanza sammarinese, viene nominato a maggioranza Antonio Valentini. Il consigliere di Su, Francesca Michelotti, si rammarica per la mancata nomina: “Kaulard pur avendo conoscenze importanti, non può essere nominato per una questione giuridica che non estende ai residenti la facoltà di accedere all’incarico. Potrebbe nascere il sospetto che la norma non sia costituzionale. Si tratta di un refuso nella legge. Questo professionista sarebbe stata una risorsa”.

Si apre un dibattito più lungo sulla nomina successiva, quella della Commissione permanente per il monitoraggio della fiscalità. Al Consiglio grande e generale spettano due membri: la maggioranza propone John Mazza mentre la minoranza, come già annunciato, rinuncia al suo rappresentante. Segue il comma 12, per la nomina del consiglio d’amministrazione dell’E.R.A.S., Oscar Mina, Pdcs, propone Marco Semprini; Stefano Macina, Pds, propone Massimiliano Casali. Francesca Michelotti, Su, propone Vanessa D’Ambrosio. Le tre proposte sono accolte.

Ultima nomina è quella relativa al rinnovo dell’incarico di Dirigente dell’Authority per l’autorizzazione, l’accreditamento e la qualità dei servizi sanitari, socio-sanitari e socioedutativi.

Dopo il dibattito consiliare, Andrea Gualtieri viene confermato a maggioranza.

Si apre quini il comma delle istanze d’Arengo: 14 quelle all’ordine del giorno. Per accordo dei capigruppo la n.9 viene rinviata. Il segretario di Stato Matteo Fiorini introduce la prima istanza su cui nel pomeriggio si avvierà il dibattito e l’esame.

 

Di seguito un riassunto dei lavori.

 

Comma 8 Dimissioni consigliere Mirco Tomassoni

 

Francesca Michelotti, Su: “Queste dimissioni ci rattristano. Il suo incarico in questa legislatura è durato poco più di un anno ma è stata confermata la stima di cui gode in Su. Nei partiti di maggioranza la critica dei propri consiglieri viene spesso punita, perché considerata pericolosa per la stabilità del governo. Tomassoni si è distinto affermando la propria indipendenza di giudizio. E’ un peccato che il Consiglio in tempi così tormentati perda un componente di questo spessore. La sua lettera di dimissioni ci tocca profondamente, parla di emozioni. Ora non se la sente di continuare con il giusto entusiasmo e con coerenza rara si dimette. Così un’altra brava persona se ne va dal Consiglio. Sta diventando un esodo dopo Rossi e Arcangeloni. Il consigliere ha ragione quando ricorda la questione morale e i diritti degli ultimi. E io lo invito a rimanere dov’è, a fare la coscienza critica del suo gruppo e della maggioranza”.

 

Franco Santi, C10: “Il consigliere lancia un grido d’allarme che io condivido. Sono molto combattuto sull’appello che in molti interventi è stato fatto per un ripensamento. Tomassoni ci ha pensato molto e ha valutato che fosse una scelta giusta per ribadire il significato profondo del suo fare politica. Probabilmente mi asterrò ma spero che questo gesta non cada nel vuoto ma serva a dare un’opportunità in più”.

 

Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Esprimo sincero rammarico a nome di Ap. Si tratta della terza volta dall’inizio della legislatura. Si priva il Consiglio di specificità e qualità. Il consigliere Tomassoni nella lettera parla di una condizione emotiva che incide negativamente sul suo entusiasmo. Credo che non sia estraneo ciò che è diventato il Consiglio in questa legislatura, una lunga maratona, a volte inutile. La politica attraversa difficoltà, viene accusata quotidianamente. E se qualche politico si trova a disagio lo capisco. Se è vero che come scrive alcune tematiche non sono prioritarie, alcuni passi in avanti sono stati fatti ed è merito suo. Tomassoni è stato un consigliere serio, mite, pacato, non amava particolarmente il microfono, ha parlato quando lo riteneva opportuno. Macina ha invitato a respingere le dimissioni e l’interessato a ripensarci. Qualunque sia l’epilogo, ringrazio la persona per quanto ha dato al Consiglio”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Tomassoni è sempre stato una persona molto serena e con le idee chiare, senza smanie di protagonismo. Mi considero un suo buon amico e quando mi parlò della sua stanchezza per la politica, pensavo a uno sfogo. I problemi invece ci sono. Mi auguro fortemente che ci ripensi. Io voterò contro le sue dimissioni”.

 

Federico Pedini Amati, Ps: “Ringrazio Tomassoni per il suo operato. Mi dispiace che in poco tempo ci siano state tre dimissioni per motivi diversi. E’ un dato significativo. Spero che il consigliere ci ripensi. Si sarebbero dovuto dimettere altri consiglieri per altri motivi. Ma non è mai avvenuto. Ma chi ha innescato certi meccanismi ne pagherà il prezzo. Voterò in maniera contraria. Chi lo sostituirà, Michele Muratori, è una persona degna, ma Tomassoni si è impegnato, forse inascoltato, moltissimo su sensibilità che trascuriamo. E’ una persona mite, ma ha fatto sentire la sua voce in più momenti. Forse lo abbiamo ascoltato poco”.

 

Marco Gatti, Pdcs: “La politica è un grande sacrificio e un grande valore. E’ il confronto delle idee che deve trovare sintesi tra posizioni diverse per mettere insieme la soluzione più giusta per l’intera comunità. La politica è dunque una grande missione. Il valore di Mirco non è diverso da quello di ognuno di noi. Le sue dimissioni, come le precedenti, sono una grande perdita, viene meno una sensibilità. Chiediamo a Mirco di riflettere sul ruolo che ha in Aula, sulle battaglie che fa e che non vince tutte. Ma fa migliorare dei progetti. E’ doveroso chiedergli di ripensarci, ma rispetteremo il suo ultimo volere”.

 

Comma 11 Nomina della Commissione permanente per il monitoraggio della fiscalità.

 

Giovanni Lonfernini, Upr: “Lunedì scorso abbiamo annunciato l’indisponibilità alla nomina. La Commissione è nata da un accordo tra governo, sindacati e Anis ed è stata sbandierata come la grande novità del tavolo di confronto. Fanno sorridere le posizioni prese da Csu e Anis. Ieri c’è stato un incontro tra segreteria di Stato per le Finanze e sindacati sulla deducibilità via Smac e dopo due ore ora si parla di un rinvio su un passaggio così delicato. L’Anis, dopo avere convocato maggioranza e opposizione per sostenere la riforma tributaria, ieri ha detto che siamo indietro su tutto. Siamo a fine mese, gli effetti negativi della stangata fiscale saranno sentiti da tutti. La legge è stata scritta a metà” e la comunicazione sul nuovo sistema è incerta. Si è tirata una volata per una riforma slegata dalle necessità di sviluppo e di trovare nuove risorse”.

 

Mimma Zavoli, C10: “Questo organismo, studiato dal Governo con un colpo da maestro, rappresenta l’ennesimo tentativo per svuotare di contenuti quest’Aula. La legge attribuisce al Consiglio Grande e Generale il potere legislativo che viene indebolito dall’ennesima proposta normativa del governo”.

 

Franco Santi, C10: “Questa norma va a esautorare i poteri del Consiglio Grande e Generale. Il governo si è preoccupato maggiormente dell’accordo con le organizzazioni sindacali che del confronto in Aula. Molti passaggi della legge sono caratterizzati da una forte indeterminatezza perché non siamo davanti a una normativa chiara capace di definire nel dettaglio tutti i percorsi. Ed ora ci troviamo a nominare una commissione che svolgerà attività di monitoraggio e consulenza sulla riforma per la segreteria di Stato alle Finanze. Ed allora a cosa serve aver incaricato un consulente per sostenere la Segreteria nel suo lavoro?”.

 

Nicola Renzi, Ap: “Resto stupito dall’atteggiamento di parte dell’opposizione. Condanna chiunque si confronti con la maggioranza e con il governo per lavorare sulla riforma. Io non credo che l’Aula venga espropriata, semmai si tratta di arrivare alle sedute del Consiglio Grande e Generale non digiuni di un confronto. E’ legittimo non essere d’accordo sulla riforma, ma non si delegittimino le forze sindacali e anche le altre organizzazioni di categoria che hanno lavorato per un confronto. Obiettivo della riforma fiscale era perseguire l’equità tramite l’emersione dei redditi e la lotta all’evasione fiscale. Ci vorrebbe più rispetto per le persone indicate dalle organizzazioni che hanno dato loro disponibilità a partecipare. Ferma restando la scelta di dire ‘Noi non parteciperemo’, occorre avere propensione al dialogo”.

 

Marco Podeschi, Upr: “La nostra assenza dal tavolo è dovuta a una scelta di tipo politico. La commissione va a commissariare l’ufficio tributario nell’applicazione della nuova legge. Quando il governo spiegherà i successi della riforma fiscale dovrà anche spiegare che San Marino va verso un modello di organizzazione fiscale dell”800. Non vogliamo partecipare a un organismo che va a esautorare le funzioni dell’ufficio Tributario. Tra l’altro si vanno a definire soggetti, e mi riferisco alle organizzazioni sindacali, che vanno a controllare la filiera delle riscossioni fiscali. Voglio cercare di capire lo spirito della maggioranza che ci accusa di non essere costruttivi. Presentammo alla riforma fiscale una settantina di emendamenti che però vennero ignorati. Con l’opposizione la maggioranza non si è confrontata, mentre con le organizzazioni sindacali ha definito la Legge”.

 

Andrea Zafferani,C10: “Nella legge di riforma fiscale è assente completamente la comprensibilità. Se i colleghi di maggioranza girassero nel Paese si renderebbero conto che nessuno ha capito come scaricare le spese. Qualcuno dice che questa riforma sta cambiando il volto del Paese, ma secondo me solo perché crea tanta incertezza. Facciamo tavoli che non servono a nulla: è dovere del governo portare in Aula provvedimenti chiari che facciano capire ai cittadini cosa devono fare e come devono comportarsi rispetto a questo decreto. Ci sono 3.500 esercizi commerciali che non hanno la Smac: come devono comportarsi i cittadini? Vige la totale incomprensibilità. Parliamo di cose serie: io spero che non ci sia il rinvio del decreto 180, perché sarebbe un atto irresponsabile. Non parteciperemo al Tavolo per una ragione assolutamente politica. Preferiremmo confrontarci in Aula”.

 

Tony Margiotta, Su: “La riforma fiscale condiziona ogni aspetto sociale. E’ stato irresponsabile il modo di condurla a termine, è stata decisa e votata esclusivamente da una parte di questa Aula, dalla maggioranza. Come responsabile politico di questa Repubblica, vista la situazione di crisi e confusione in cui si trova il Paese, mi aspettavo una condivisione soprattutto su questa riforma che invece era blindata. Come può un esponente della maggioranza darci degli irresponsabili perché non intendiamo partecipare a un tavolo dove, assicura, ci sarà condivisione. Questa è solo una presa in giro. Spero che da questo momento in poi si cambi il passo, si cerchi un vero confronto, se no, a questo governo non resta che andare a casa”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Non è una novità la decisione della minoranza di non voler partecipare alla commissione per il monitoraggio della fiscalità. Con la presentazione di 150 emendamenti alla riforma fiscale, da parte delle forze di opposizione, abbiamo voluto prima in Commissione, poi in seconda lettura consiliare, portare un ulteriore contributo affinché il provvedimento stesso potesse avere a disposizione degli strumenti migliorativi. Oggi, con cognizione di causa, possiamo dire che se la normativa non era condivisibile e comprensibile per le opposizioni, oggi non è comprensibile anche per la cittadinanza. Ribadiamo oggi la nostra posizione politica e la scelta, rispetto questa commissione, su quanto è scaturito nell’alleanza fra governo e organizzazioni sindacali appartenenti alla Csu. Desidero sottolineare l’accordo tacito sulle spalle e sulla testa dei lavoratori iscritti ai sindacati, un accordo imposto attraverso un dictat: possiamo condividere la riforma tributaria anche se non ci piace. Spero che il decreto oggi all’ordine del giorno sia fermato per un’ulteriore riflessione e chiarimenti”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “Ho sentito molte frasi al di fuori della logica. L’opposizione prima grida ai salvatori della patria e poi li critica e dice che c’è commistione. Ci si arrampica sui vetri, ma nei fatti la sostanza arriva. Mi ricordo quando tutti urlavamo contro la patrimoniale e poi il disastro non c’è stato per le famiglie. Così per le addizionali. Anche sulla deducibilità delle spese ci sono molto dubbi e l’opposizione fa ulteriore confusione. Ma la riforma ha modificato gli assetti, è normale che ci siano resistenze. Per la Smac serve una fase di implementazione, stiamo dando i chiarimenti. Fra qualche mese la gente l’avrà capito e forse qualcuno dell’opposizione ancora no. La commissione esautora l’Ufficio tributario, è un elemento di commistione nel Consiglio, dice follemente il consigliere Zavoli. Abbiate pazienza. È un momento di confronto. La commissione era già prevista nell’accordo del 2012, è una conquista che l’opposizione non vuole perché toglie elementi alla demagogia e agli attacchi. E’ assurdo parlare di ingerenza. In commissione è importante il confronto tra politica, economia e sindacati, ma forse per la minoranza è troppo per essere compreso”.

 

Mimma Zavoli, C10, replica: “E’ difficile non rispondere a certe affermazioni. Certo ognuno ha il proprio modo di vedere questa commissione, che per me è un tavolino, non ha le prerogative che le si vogliono dare. Le potrebbe avere, ma non in questo contesto. Occorre dare pienezza di intenti a questa Aula, questi tavoli non aiutano. E’ giusto mettere in campo modalità di confronto, ma contesto il continuo dirottamento su questi organismi di compiti del Consiglio. Il confronto deve essere diretto, aperto e anche aspro se serve, il governo invece continua a reiterare questi atteggiamenti che sfuggono il dialogo. E non è costruttivo. Renzi dice che ho criticato duramente la Csu perché siamo risentiti per quanto avvenuto a fine 2013. Sono tesserata da oltre vent’anni a una delle due Confederazioni e sono sempre stata critica se ce ne era bisogno. Ribadisco che c’è commistione, lo ribadisco nella mia follia politica. Questo è un tavolo tecnico”.

 

Comma 12. Nomina del consiglio d’amministrazione dell’E.R.A.S.

 

Giovanni Lonfernini, Upr: “Nel consiglio d’amministrazione di San Marino Rtv ci sono figure che rivestono incarichi di carattere politico. Abbiamo perciò intenzione di presentare un apposito odg che nasce da una serie di riflessioni: l’E.r.a.s. detiene il 50% della San Marino Rtv (soggetto concessionario pubblico del servizio radio-televisivo di San Marino) e dunque come si può parlare d’equilibrio nel settore radio-televisivo pubblico quando le forze di maggioranza occupano il cda della San Marino Rtv? Come si può parlare d’equilibrio dell’informazione pubblica quando il presidente della San Marino Rtv riveste doppio ruolo: presidente tv e membro della direzione di un partito politico?. Nel nostro ordine del giorno chiediamo di adottare una regolamentazione interna affinché le figure apicali dell’azienda ovvero Presidente, Direttore Generale e Presidente del Collegio Sindacale non rivestano ruoli politici”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Da diversi anni sono state poste in essere incompatibilità sulla questione dei consigli d’amministrazione. Ma in ogni caso ritengo che dobbiamo dotarci ancora di maggiori garanzie e incompatibilità quando queste prevedono funzioni all’interno di consigli di amministrazione. Tutti i gruppi devono essere presenti nelle commissioni e nei consigli d’amministrazione perché solo così potrà essere tutelata anche l’opposizione”.

 

Comma 13. Proposta di rinnovo dell’incarico di Dirigente dell’Authority per l’autorizzazione, l’accreditamento e la qualità dei servizi sanitari, socio-sanitari e socioedutativi.

 

Andrea Gualtieri viene confermato a maggioranza.

 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Per quanto riguarda la proposta di rinnovo dell’incarico di dirigente dell’Authority per l’autorizzazione, l’accreditamento e la qualità dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio educativi proponiamo il rinnovo dell’incarico del dottor Andrea Gualtieri per il prossimo triennio”.

 

Guerrino Zanotti, Psd: “Avremo modo di parlare dell’Authority in via successiva, la sua attività è estremamente legata al ruolo del dottor Gualtieri che andiamo a nominare alla direzione. Abbiamo avuto modo di apprezzare la sua attività, rispetto le sue posizioni nella vicenda Imb per le sue pratiche mediche illegali. Le attività messe in campo dall’Authority nella fase di sviluppo di diverse realtà private sono quindi state importanti, ha poi facilitato i rapporti con l’Italia a livello tecnico per la stipula di accordi. La nomina di Gualtieri è testimonianza del lavoro svolto in questi anni con ottimi risultati”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Le funzioni dell’Authority sono diverse ed elencate della legge n.69 del 2004, tutte attività molto importanti e ultimamente abbiamo avuto modo di apprezzare il ruolo dell’Authority per il recente caso Stamina, ha permesso il nostro Stato di tutelarsi rispetto la propria immagine. Abbiamo anche apprezzato l’ultima parte dell’intervento del segretario Mussoni, su forza dell’Authority, non ha infatti escluso di far valere anche in tribunale la questione. Se c’è qualcosa che ha permesso a San Marino di tutelarsi è proprio il ritiro dell’autorizzazione della società. Ci chiediamo infine se non sia il caso di dare maggiori strumenti per l’efficacia nei controlli a questo organismo”.

 

Franco Santi, C10: “A nome del movimento C10 e di Sinistra unita mi compiaccio della scelta del governo e maggioranza di proporre il rinnovo dell’incarico a Gualtieri, ha dimostrato in questi anni competenza. Sarà argomento del comma 21 l’analisi dell’attività dell’Authority con una relazione dettagliata, ma volevo sottolineare il suo ruolo quale organismo terzo di supporto all’attività della segreteria di Stato e nei controlli per la sanità pubblico e privata. E’ un tassello fondamentale, il settore è molto complesso e in continua evoluzione, è assolutamente necessario questo organismo e il suo sostegno. E’ necessario potenziare il suo organico”.

 

Valeria Ciavatta, Ap: “Quando sento tutti questi encomi bipartisan, ho la reazione di svolgere nel mio piccolo un ruolo che dovrebbe appartenere all’Aula. Voglio prescindere dalla qualità personale e professionale del candidato, ma mi pongo domande legate a posizioni assunte coerentemente dai consiglieri di opposizione quando si parla di dirigenze. Normalmente si chiede ‘quanto prende’ e ci si impiccia delle nomine del governo. Quando la nomina dipende dal Consiglio, le stesse riflessioni dovrebbero essere fatte. Allora chiedo io quale sia la sua retribuzione, e se in periodo di spending review, chiedere di potenziare un’istituzione deve essere messo nell’insieme delle valutazioni, visto che tanti servizi sono invece depotenziati. Si è detto che i concorsi vanno fatti anche per le dirigenze, in questo caso si tratta di una conferma, però anche in commissione Finanze è stato chiesto conto, per le consulenze di fiducia. Qui parliamo di un organismo di Stato, e mi chiedo perché questo problema non venga posto. Anche la coalizione Bene comune ha recentemente adottato una specie di mozione conclusiva in cui viene ribadita l’intenzione di compiere una verifica sulle dirigenze. Significa che le nomine in corso si sottopongono almeno a una valutazione. Chiedo che anche per questo caso si faccia la stessa cosa, in modo ci sia una linea unica e omogenea. Per cui direi che sarebbe più opportuno, per equità, fare una proroga annuale per poi arrivare alla fine delle verifiche a una proroga triennale”.

 

Giovanni Lonfernini, Upr: “Non abbiamo obiezioni da muovere su questa scelta, condividiamo l’apprezzamento, in particolare anche rispetto la questione Stamina, così come riteniamo che il il percorso dell’organismo sia stato compiuto su un terreno nuovo per questo Paese, dando corso ad un’azione di controllo e valutazione dei servizi sanitari, sociosanitari ed educativi. Devo fare però una riflessione. La nostra forza politica ha espresso considerazioni di problematicità quando il governo ci ha proposto la figura di Tassitano quale dirigente della funzione pubblica. Volevamo sapere qual’era il percorso che aveva portato il governo a questa scelta, se si era ragionato su una rosa di nomi e perché non si era dato corso a un criterio di selezione diverso dal rapporto fiduciario tra politica e amministrazione. Prendiamo atto degli indirizzi spiegati da Valeria Ciavatta, del nuovo corso della coalizione di maggioranza, la professionalità di Gualtieri non è messa in discussione, ma se ci fosse stata possibilità di confronto tra più proposte oggi confermeremmo con più forza la sua nomina in Consiglio”.

 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità,replica: “Il dibattito è interessante e, per una volta, posso dire che c’è accordo sulla nomina. Riteniamo che il dottor Gualtieri abbia lavorato molto bene e seriamente. E soprattutto, che sia stato super partes. Mi fa piacere che ci sia gradimento anche da parte dell’opposizione. Garantisce l’autonomia dell’Authority: è un organismo terzo e stiamo portando avanti una nomina che rappresenta un sammarinese impegnato con profitto in settore difficile. Dal 2008 il contratto del dottor Gualtieri, che non svolge libera professione e non percepisce ulteriori compensi per le attività formative che svolge, è inalterato da un punto di vista retributivo. E’ positivo il sostegno a un giovane sammarinese che porta avanti il proprio lavoro”.

 

Comma 14, Istanze d’Arengo.

 

Istanza d’Arengo numero 1 “Per la immediata riapertura e messa in sicurezza del passo a Borgo Maggiore che da Via Garibaldi immette nella Via 28 luglio e perché gli interventi conseguenti siano concordati con la Giunta di Castello”.

 

Matteo Fiorini, segretario di Stato al Territorio:”L’Istanza è attesa dai cittadini di Borgo Maggiore con grande attenzione perché l’intervento messo in atto dagli uffici pubblici ha riscontrato molte contrarietà per le modalità con cui è stato eseguito. Io credo però che l’istanza, al di là di alcuni toni, più o meno condivisibili, dica una serie di inesattezze dal punto di vista oggettivo. Su questo tipo di materie il Consiglio grande e generale deve fare grande attenzione: nel 2008 ha investito un gruppo tecnico per affrontare questioni che non possono essere affrontate, né con la pancia, né ricercando il consenso. Le decisioni in questa materia vanno demandate ad organismi tecnici. Non possiamo tornare indietro come Aula sulla decisione di affidarsi a pareri tecnici in maniera ponderata. Il processo decisionale rispetta sia le leggi, sia le competenze dei singoli organismi”.

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