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San Marino, via ai prepensionamenti nel Pubblico Allargato

da Redazione

Sono stati previsti dall’ultima Finanziaria. Ecco come funzioneranno. Ci sono quelli d’ufficio e quelli facoltativi. Per chi vuole, il tempo stringe.

 

Un primo leggerissimo e alquanto indolore snellimento della pubblica amministrazione sammarinese è pilotato dalla Legge Finanziaria 2013 (la n. 175), che all’art. 39 parla di pensionamenti d’ufficio.

Più in generale, nella Finanziaria una parte sostanziosa, e sostanziale, del Capo II è dedicata alla riduzione della spesa pubblica. Senza scendere nei particolari, le misure principali riguardano la riduzione del 10% delle indennità, compresi i gettoni e i rimborsi per gli organi di amministrazione e controllo, e la riduzione della stessa percentuale della spesa per gli straordinari nel SPA (Settore Pubblico Allargato). Altre misure – le potete leggere qui sotto – riguardano l’ISS, quindi ci sono altre iniziative ancora volte ad “asciugare” gli stipendi superiori ai 1.800 euro.


Pensionamenti d’ufficio

 

Il piano scatterà all’alba del 1 febbraio 2014, data fatidica dalla quale, per tutto l’anno in corso e i due anni a venire, quando gradualmente verranno collocati a riposo tutti i dipendenti del settore pubblico allargato che volta per volta matureranno i requisiti per il riconoscimento della pensione ordinaria. La Fornero (per fortuna) non frequenta il Titano, quindi non ci saranno casi di esodati, lavoratori lasciati a metà del guado senza lavoro e senza pensione da un giorno all’altro.

I pensionamenti d’ufficio previsti dalla finanziaria riguardano tutti i dipendenti che hanno raggiunto il requisito per il riconoscimento della pensione ordinaria e per quelli con una età anagrafica di 59 anni e 40 anni di contributi.

Poi naturalmente sono previste alcune deroghe. In caso di necessità organizzative, e solo per i pensionamenti relativi a figure dirigenziali, è possibile differire di tre mesi la messa a riposo, previa decisione del Congresso di Stato. Per quanto concerne i pensionamenti di personale sanitario dirigente dell’ISS le disposizioni della legge si applicano subordinatamente ad apposita decisione motivata del Comitato Esecutivo dell’I.S.S. e parere conforme del Congresso di Stato; resta fermo comunque il limite massimo anagrafico di 65 anni.

Regole diverse, dettate dal buon senso, riguardano gli insegnanti che secondo la nuova norma maturano i tempi per la pensione in corso d’opera: in nome della continuità didattica termineranno l’anno scolastico sino agli scrutini.

Infine l’ultima peculiarità: i prepensionamenti d’ufficio non riguardano il personale del Corpo della Polizia Civile.

Per tutti questi pensionamenti d’ufficio, specifica il comma 7 dell’art. 39 della Finanziaria, non si applicano ai trattamenti pensionistici i disincentivi e le riduzioni eventualmente previsti dalle vigenti norme in materia.


Pensionamenti facoltativi

 

Quale intervento straordinario previsto per il 2014, la Finanziaria (art. 41) prevede anche uno scivolo d’uscita per pensionamenti facoltativi. Questa chance è prevista per tutti i dipendenti del settore pubblico allargato (compresi gli arruolati nel Corpo della Gendarmeria e nel Nucleo Uniformato delle Guardie di Rocca) che abbiano compiuto o compiano 57 anni di età nell’anno corrente e che abbiano maturato o maturino 40 anni di contribuzione, oppure 35 anni di contribuzione. Nel secondo caso è prevista l’applicazione dei disincentivi contemplati dalla Legge Previdenziale (la L. 157/2005), che prevede la riduzione del 4% del trattamento pensionistico per ogni anno di contribuzione mancante al raggiungimento del requisito contributivo previsto. Nel conteggio, specifica la legge, è contemplato anche il cumulo degli eventuali anni di lavoro in altri Paesi, chiaramente convenzionati con San Marino (a partire naturalmente dall’Italia).

Un passaggio fondamentale è quello che riguarda il termine per la presentazione della domanda di accesso al trattamento previdenziale anticipato e alla pensione ordinaria anticipata, fissato in tempi strettissimi, il 31 gennaio 2014. Tali pensionamenti facoltativi non sono automatici ma dovranno comunque essere accordati, anche in base a determinate esigenze e possibilità organizzative.

Ogni 4 dipendenti pensionati – specifica l’art. 42 – potrà essere assunta una nuova unità lavorativa professionalmente qualificata. Queil modo sto per far fronte al problema, conclamato dalla stessa Finanziaria, di una mancanza di professionalità qualificate all’interno della pubblica amministrazione sammarinese.


Incentivi per chi esce dalla PA

 

È predisposta tutta una serie di incentivi per i lavoratori del settore pubblico allargato che decidano di lasciare il proprio posto di lavoro sotto lo Stato per mettersi in proprio. Questo “esodo” (così è chiamato) facilitato dalla PA è valido per gli anni 2014 e 2015 ed è rivolto ai lavoratori Under 55, in servizio su posizioni che non comportino la copertura mediante nuove assunzioni, che decidano di dimettersi volontariamente ed avviare un’impresa od una attività di lavoro autonomo. Tale incentivo viene erogato per due anni e nella misura del 30% calcolato sul piede retributivo e sugli eventuali scatti di anzianità, percepiti all’atto del dimissionamento. Questo vantaggio non inficia gli altri eventuali contributi o agevolazioni generali per l’attività d’impresa. Anche in questo caso per il via libera all’esodo è necessario il rilascio di nulla osta del Direttore della Funzione Pubblica; il Congresso di Stato è tenuto a dar vita a un Decreto applicativo entro il 31 marzo 2014.


Tagli per 2 milioni a salari e stipendi

 

Fa un po’ sorridere la Finanziaria sammarinese quando preannunciando il taglio delle spese del personale dipendente del SPA per almeno 2 milioni di euro rassicura i lavoratori che saranno comunque tutelati in virtù del confronto con il sindacato. Per favore, abbiamo intenzione di tagliare i vostri stipendi e salari qua e là, non arrabbiatevi. Del resto neanche l’Italia è la Grecia, e qui lo siamo meno ancora, per fortuna di tutti.

Fino all’entrata in vigore del Decreto Delegato in cui si stabilirà come e dove reperire le risorse, da adottarsi tassativamente entro il 30 giugno 2014, è prevista tutta una serie di misure straordinarie, a partire dalla riduzione dell’1,5% su tutte le voci della retribuzione di tutti i dipendenti del Settore Pubblico Allargato, compresi Gendarmeria e Guardia di Rocca. Questo “in via eccezionale per tutto il 2014”. Non è chiaro dunque se all’adottarsi del D.D., attorno a metà anno, questa misura verrà cancellata o meno. La riduzione, specifica il comma successivo, non si applica sugli stipendi lordi inferiori ai 1.800 euro o comunque non può far scendere gli stipendi sotto questa cifra.


Tagli del 10% agli straordinari


è prevista inoltre una riduzione netta del 10% della spesa, per l’esercizio finanziario 2014 rispetto agli importi a consuntivo relativi al 2013, sul complessivo ammontare degli emolumenti corrisposti a titolo di prestazioni lavorative svolte in regime di straordinario e di maggiorazione oraria dai dipendenti del Settore Pubblico Allargato.

 

Cancellati i rimborsi per le cure termali e odontoiatriche

 

L’articolo 37 della Finanziaria (L. 175/2013) prende in esame le prestazioni sanitarie e di sicurezza sociale, introducendo alcune decisioni che alla cittadinanza non possono fare piacere. A decorrere dal 1 gennaio 2014 infatti sono stati cancellati alcuni rimborsi: in particolare le nuove prestazioni non coprono più né le cure odontoiatriche né le cure termali, che in compenso ora rientrano se non altro tra le spese deducibili previste dalla nuova riforma tributaria.

Il medesimo articolo prevede che l’eventuale differenza dell’importo della retta di un anziano in casa di riposo, qualora la pensione non sia sufficiente a coprire tutte le spese, finisca in capo ai familiari fino al secondo grado di parentela, anche se non conviventi, mentre prima in mancanza di eventuali coniuge o figli era integralmente posta a carico dell’ISS. Il Congresso di Stato inoltre si assume l’incombenza di provvedere ad eventuali “ritocchi” annuali alle rette della Casa di Riposo e del Servizio Territoriale domiciliare dell’ISS. Ultimo – significativo – passaggio: sempre a partire dal primo giorno dell’anno le certificazioni sanitarie richieste dagli assistiti a uso privato (compresi i certificati per attività sportiva non agonistica) sono rilasciate dietro pagamento di un contributo, la cui entità è demandata al Comitato Esecutivo dell’ISS che dovrà anche stabilire quali sono le tipologie delle certificazioni a pagamento e quali – eventualmente – no.

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