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Il Natale è passato: ecco come smaltire (correttamente) gli alberi e le palline

da Redazione

Le festività natalizie sono ormai passate. Ora è arrivato il momento di mettere via gli alberi e i presepi. Spesso però succede che il Natale lasci anche qualche rifiuto. Come dobbiamo comportarci? Ecco qualche esempio. A partire proprio dall’albero.

di Samantha Beccari

 

Le festività natalizie sono ormai passate. Ora è arrivato il momento di mettere via gli alberi e i presepi. Spesso però succede che il Natale lasci anche qualche rifiuto. Come dobbiamo comportarci? Ecco qualche esempio. A partire proprio dall’albero.

Sul mercato si trovano alberi in legno ed altri in plastica. Nel caso durante le feste i bambini avessero rotto le palline o i rami, come dobbiamo comportarci per lo smaltimento? Quelli in legno? E quelli in plastica?

““Gli alberi di Natale ‘veri’ e senza radici, quindi non trapiantabili, possono essere trasformati in compost, ottimo fertilizzante per l’agricoltura. Occorre quindi evitare che finiscano nei contenitori per la raccolta dei rifiuti indifferenziati. Per quanto riguarda il classico abete sintetico invece valgono le regole del corretto smaltimento poiché non si tratta di plastica ma di materiale di smaltimento che, non essendo recuperabile, va smaltito negli appositi centri di raccolta”.

Ad abbellire gli alberi di Natale si usano, oltre alle palline, anche i fili con le luci. Se si dovessero essere rotti, come vanno smaltiti?

“Le palline dell’albero che immancabilmente si romperanno si gettano insieme al vetro solo se sono effettivamente di vetro. Controllare sulla confezione, altrimenti vanno nell’indifferenziato non essendo materiale recuperabile. Le luci dell’albero, se guaste, sono da considerare rifiuti elettronici (RAEE) a tutti gli effetti e vanno portate alle isole ecologiche oppure direttamente al centro di raccolta”.

Natale significa anche pranzi. A tavola succede che i piatti, i bicchieri e le bottiglie vadano in frantumi. Come vanno smaltiti? Si possono portare nei cassonetti?

““Per quanto riguarda i piatti posso essere catalogati con codice CER 20.02.03. Gli oggetti in ceramica sono probabilmente quelli che comportano maggiori dubbi in merito al loro riciclaggio perché, in effetti, non sono riciclabili, per cui, se avete dei piatti in ceramica e volete disfarvene, è opportuno recarsi direttamente presso le classiche isole ecologiche per un loro opportuno smaltimento”.

Altro problema, i “botti” di Capodanno. Spesso il primo giorno di gennaio capita di imbattersi in petardi e “fontane” esplose o non esplose. Che codice CER hanno i “fuochi”? Come dobbiamo comportarci per smaltirli? E’ meglio chiamare un esperto oppure ci si può arrangiare autonomamente?

““I botti di capodanno non esplosi contengono del materiale chiamato ‘Esplosivo’: sostanze e preparati che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili agli urti. E’ dunque possibile affermare che a tutte le sostanze includibili in tale definizione è necessario attribuire la caratteristica di pericolo H1. Quindi vengono classificati con codice CER 16.04.02 ed non essendo esplosi e pericolosi dovrebbero essere bagnati con acqua, tagliarli in due e far uscire tutta la polvere da sparo. I botti esplosi di cui rimane quindi solo l’involucro estraneo senza piè pericolo è possibile raccoglierli e buttarli nel RSU comune”.

 

Rubrica a cura di Beccari – Servizi per l’ecologia e l’ambiente, San Marino

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