Home NotizieSan Marino San Marino, tutta l’amarezza e la delusione dei giovani infermieri

San Marino, tutta l’amarezza e la delusione dei giovani infermieri

da Redazione

“Dopo anni di studi, fatica e sacrifici (sia nostri che dei nostri genitori), fatti per completare un percorso universitario, intenso e duro, con lo scopo di formarci con competenze altamente specializzanti, da spendere per il nostro paese, ci troviamo oggi disoccupati e senza prospettive di lavoro”.

 

SAN MARINO – “Siamo un gruppo di giovani infermieri sammarinesi delusi e amareggiati dalla situazione lavorativa del nostro paese. Dopo anni di studi, fatica e sacrifici (sia nostri che dei nostri genitori), fatti per completare un percorso universitario, intenso e duro, con lo scopo di formarci con competenze altamente specializzanti, da spendere per il nostro paese, ci troviamo oggi disoccupati e senza prospettive di lavoro.

Questo avviene a causa della non puntuale adozione del fabbisogno del personale dell’I.S.S. (che doveva essere definito entro il 31 dicembre 2013 come prescritto dalla delibera n.40 del Congresso di Stato), che ha portato alla conseguente proroga dei contratti del personale sanitario dell’I.S.S., senza considerarci nelle assunzioni, nonostante la nostra iscrizione presso le graduatorie di avviamento al lavoro sammarinesi. Questo significa che noi cittadini sammarinesi ci si ritrova qualificati in una professione sanitaria altamente spendibile nello scenario lavorativo attuale, ma disoccupati, senza lavoro, mentre vediamo rinnovati contratti agli infermieri frontalieri precludendoci così sia la priorità di assunzione nel mondo del lavoro, sia i nostri diritti di cittadini sammarinesi, del quale dovremmo godere. Potremmo giustificare la presenza di infermieri frontalieri per mancanza di manodopera sammarinese, ma non è questo il caso, visto che sammarinesi qualificati nel campo sanitario-infermieristico ci sono: siamo noi e disponibili al lavoro. Ci hanno promesso che (forse) a giugno 2014 ci sarà la possibilità anche per noi di lavorare partecipando ad bando di concorso pubblico. Ma avremo noi sammarinesi l’esclusività di partecipazione? O dovremo competere per accaparrarci un posto di lavoro lottando contro i cittadini italiani e stranieri? Perché se così fosse assomiglierebbe molto allo scenario italiano dove nei bandi di concorso per un numero di 10 posti di lavoro si presentano 500 e più candidati provenienti da tutto il mondo. Che ci resta da fare? Noi giovani sammarinesi dobbiamo cercare il lavoro in Italia per lasciare il ruolo agli stranieri? Abbiamo ancora dei diritti di priorità? Queste sono le nostre domande e paure. Temiamo per il nostro futuro, a parte tutti i problemi economici, si rimanere così tanto tempo fermi, cancellando le capacità che abbiamo appreso nei tirocini. Stiamo perdendo la fiducia e pensiamo che neanche noi infermieri neolaureati sammarinesi abbiamo un futuro davanti a noi, che purtroppo non é un paese adatto a noi giovani perché abbiamo zero opportunità. Siamo delusi e sfiduciati, stanchi di vederci defraudati del nostro diritto al lavoro, abbattuti dalle promesse non mantenute. Abbiamo voglia di lavorare e mettere a frutto tutte le nostre conoscenze per il nostro paese, all’interno del nostro ospedale di stato, nella nostra terra, per offrire un servizio di qualità al nostro amato paese. Pensiamo che ogni repubblica democratica dovrebbe tutelare i propri cittadini per quanto concerne il diritto al lavoro. Cosa che invece sembra che non avvenga nella piccola Repubblica di San Marino, dove nel caso specifico della professione infermieristica vengono privilegiati i cittadini stranieri in luogo dei cittadini sammarinesi. Anche per migliorare la situazione economica in questo periodo di crisi globale sarebbe una buona cosa che la Repubblica riservasse dei posti per i suoi cittadini come un opportunità per la crescita del paese e per il futuro dei giovani. Alla luce di tutto questo chiediamo delle risposte alla politica sammarinese, risposte che siano concretamente riscontrabili e che vedano l’applicazione dei nostri diritti di cittadini sammarinesi”.

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