Home FixingFixing Visti per voi: The Phantom of the Opera a Londra. Ovvero quell’Opera d’arte musicale del Fantasma

Visti per voi: The Phantom of the Opera a Londra. Ovvero quell’Opera d’arte musicale del Fantasma

da Redazione

Visti per voi: The Phantom of the Opera a Londra. La recensione dell’Opera d’arte musicale del Fantasma. Sold out prima di Natale malgrado il titolo sia in programma da oltre 25 anni.

 

di Alessandro Carli                                                              

 

La storia, in parte, rassomiglia a quella del gobbo di Notre Dame: lei bellissima, lui brutto, sfigurato e innamorato. Qui però siamo a Londra, e all’Her Majesty’s Theatre, in cartellone in questi giorni, c’è “The Phantom of the Opera” (in scena Geronimo Rausch, Sofia Escobar e Sean Palmer), che se una persona va nella City e decide di deliziarsi con un musical, in qualche modo deve vedere questo spettacolo firmato da Andrew Lloyd Webber. Venerdì 13 dicembre, ore 19.30 locali. Sold out, nonostante il titolo sia in programma da oltre 25 anni. Si salgono le scale. L’impatto è destabilizzante: il palco è in basso rispetto allo spettatore. Le maschere, molto gentili, invitano la platea a servirsi al bar e a portarsi tranquillamente in poltrona un bicchiere di vino, o una birra. Gli spettatori sono un meltin pot di stili, di abbigliamenti bizzarri e kitsch: c’è la signora con una strana cappelliera, una con una coroncina, qualcuno in tuta da ginnastica, altri molto eleganti, qualcun altro in maglietta a maniche corte, altri con le shopping bag, le borsette degli acquisti. Nessuno ci fa caso. Alle 19.30 in punto si abbassano le luci. I limiti della lingua inglese non si avvertono: pochi ed essenziali “parlati” e molto, molta musica. Teatro dell’Opera di Parigi: la capricciosa primadonna Carlotta abbandona la scena nel bel mezzo di una prova generale dell’ultima produzione della compagnia. Ai direttori del teatro non resta che spingere sulla ribalta la giovane Christine, timida ballerina di fila. La ragazza ha un talento straordinario e un maestro misterioso, che la guida solo attraverso la voce senza farsi mai vedere. Quello che lei chiama “Angelo della Musica” è in realtà il Fantasma.

Al di là delle canzoni, il fantasma è imperdibile per capire che cosa si può realizzare all’interno di un palco: cambi di scene e costumi spettacolari, pezzi meravigliosi e giochi di luci che incantano.  

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