Home NotizieSan Marino San Marino, le polemiche sul contributo italiano a San Marino RTV

San Marino, le polemiche sul contributo italiano a San Marino RTV

da Redazione

“Quel contributo di 3 milioni di euro all’anno – spiega Fiorini – non è una regalia, come qualcuno vuole dipingerlo, ma uno dei pilastri di una convenzione complessa”.

 

SAN MARINO – Si dice profondamente dispiaciuto il Segretario di Stato alle Telecomunicazioni della Repubblica di San Marino, Matteo Fiorini, che ancora trovino spazio commenti parziali e superficiali sul contributo annuo destinato alla San Marino RTV in virtù di un preciso accordo internazionale che porta indiscutibile beneficio a tutte e due gli Stati contraenti. Il riferimento è alle affermazioni dell’onorevole Dario Nardella, renziano Doc, membro della Commissione Attività produttive della Camera e da qualche giorno fustigatore del Governo Letta, che nel suo sito internet ha criticato una serie di spese contenute nella Legge di Stabilità approvata dal parlamento. A suo parere molte hanno carattere di serietà e hanno respiro strategico, mentre altre costituiscono “prebende” date senza logica. “Così – concludeva Nardella – il governo perde ogni credibilità e il Parlamento lo segue a ruota”. Nell’elenco diffuso in rete figura anche il contributo previsto dall’accordo in materia radiotelevisiva fra Italia e San Marino. “Quel contributo di 3 milioni di euro all’anno – spiega il rappresentante del Governo sammarinese al telegiornale della emittente di servizio pubblico – non è una regalia, come qualcuno vuole dipingerlo, ma uno dei pilastri di una convenzione complessa”. Fiorini ricorda che il primo accordo risale al 1987, rinnovato nel 2008 e ora in attesa di una nuova ratifica; mette in evidenza come l’Italia utilizzi tre delle frequenze assegnate alla Repubblica di San Marino dal piano internazionale di Ginevra, occupate oggi da una serie di canali RAI. “Ci dispiace – aggiunge – si continui sempre e solo a concentrarsi sui doveri che spettano all’Italia e non sui profitti che invece ne derivano. Ci sta – dichiara – che nella dialettica politica ci sia qualcuno che ciclicamente mette in discussione questo accordo, ma noi intendiamo rimarcare, in maniera forte e chiara, le ragioni di questo contributo, per un’azienda che garantisce il servizio pubblico radiotelevisivo e assicura occupazione ad operatori italiani e sammarinesi”.

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