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Andrea Della Balda: Con noi di SMT lo Stato è e resta inadempiente

da Redazione

Ultima “puntata” del nostro ciclo di interventi dedicati alle Tlc sul Titano. Andrea Della Balda (San Marino Telecom, Prima): “La telefonia mobile a San Marino resta di fatto un monopolio”.

 

SAN MARINO – San Marino Fixing ha puntato il dito, nell’ultimo mese, sulle contraddizioni, i problemi ma anche sulle potenzialità del settore delle telecomunicazioni, in Repubblica. Lo ha fatto scattando una fotografia il più accurata possibile della situazione e delle questioni aperte. E poi ha accodato a tutte queste articolate considerazioni una serie di interviste agli addetti ai lavori, ai responsabili dei soggetti autorizzati ad operare nella Repubblica di San Marino. Completiamo il quadro con Andrea Della Balda, CEO di SMT, San Marino Telecom, che è presente sul territorio del Titano con il brand “Prima”.

Le vicissitudini alquanto travagliate di questi anni le facciamo raccontare direttamente da Andrea Della Balda, che le ha vissute in prima persona. Questo perché s’intersecano in maniera diretta con i ragionamenti sugli sviluppi, e sui mancati sviluppi, delle Tlc sammarinesi.

“San Marino Telecom Spa nasce nel 2005 – racconta Andrea Della Balda – a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio Grande e Generale del primo Piano Strategico per le Telecomunicazioni. È importante il fatto che si sia trattato della prima volta di un simile documento scaturito dal Consiglio e non dal Congresso di Stato tramite semplice delibera, ed è forse ancora più importante ricordare che sia passato con ben 52 voti favorevoli su 60, dunque con una condivisione pressoché totale. Lo ricordiamo perché questo Piano prevedeva la creazione, attraverso investimenti in loco, della prima rete autonoma di telefonia tutta residente a San Marino. L’intento finale era quello di dotare il Paese di una rete che lo rendesse indipendente dagli altri Stati, dotando San Marino della sua prima infrastruttura. Non solo. Era prevista l’istituzione di un’Autorità, e il Piano doveva proteggere l’investitore da azioni discriminanti dagli attori precedentemente autorizzati, oltre che tutelare i consumatori da possibili raggiri tariffari”.

 

E poi cosa è successo?


“SMT ha fatto l’investimento messo nero su bianco, ma il Governo, anzi i Governi, hanno disatteso i propri intenti. Con il Decreto 136 del 2006 si è di fatto istituita la legge che doveva fungere da autorità e poi si doveva nominare l’apposita commissione che governasse il settore e desse vita all’Authority, ma la politica non ha mai nominato questa commissione”.

 

Quando ha investito San Marino Telecom per questa sua rete?


“Abbiamo creato una struttura che fino ad oggi è costata ai soci oltre 23 milioni di euro, e che di fatto non può essere utilizzata fino a che non si risolvono alcune questioni di capitale importanza. Quali? Innanzitutto il problema della numerazione, che non può essere una numerazione internazionale, e questa è una scelta politica, o tutti con numerazione italiana o quella sammarinese. Inoltre, fino a quando lo Stato non rende obbligatoria per legge così come avviene in tutti gli altri paesi una interconnessione tra le reti di tutti gli operatori autorizzati, se non vengono sistemate queste questioni allora non sarà data a tutti i soggetti autorizzati la possibilità di competere. In poche parole, SMT non è mai stata messa in grado di assumersi il suo giusto rischio imprenditoriale, quando invece il Piano Strategico prevedeva proprio questo. C’è un’inadempienza del contratto firmato dallo Stato che fermando gli effetti di legge previsti dall’accordo del progetto strategico e ha impedito la nascita di una giusta competizione imprenditoriale”.

 

E in questi anni come siete riusciti a sopravvivere?


“Mentre la nostra rete non ha fruttato, e si è solo deprezzata in questi anni malgrado si tratti di infrastrutture destinate comunque a una vita piuttosto lunga, siamo riusciti a rimanere operativi grazie solo al sostegno dei nostri soci, che non hanno fatto mancare l’appoggio. Inoltre SMT in questi anni ha puntato molto sulle attività internazionali, che abbiamo potuto esportare da San Marino. SMT ha sviluppato ad oggi oltre 400 accordi diretti con altrettanti operatori mobili internazionali di 200 stati nel mondo. SMT ha aperto i propri archi di numerazione facendo conoscere San Marino laddove prima il nostro Paese era noto solo per le truffe telefoniche sulla numerazione”.

 

Parliamo della rete delle antenne. Gli altri operatori lamentano un numero insufficiente di antenne.


“Quello del numero delle antenne è un falso problema, quello vero è il numero di canali. Noi abbiamo espressamente chiesto allo Stato di connettere le reti dei vari operatori, stabilendo il prezzo: in questo modo il numero dei siti potrebbe anche essere ridotto rispetto ad oggi nella sommatoria tra i nostri e quelli di TIM. Ma si tratta di una proposta che giace dal 2010”.

 

E per quel che concerne la banda larga? Cosa pensate dell’iniziativa dell’AASS?


“Io dico ben vengano gli investimenti infrastrutturali dell’Azienda. Come SMT noi abbiamo optato per la tecnologia wireless. Abbiamo costruito una rete molto più performante rispetto all’Adsl, e oggi abbiamo una quota di mercato importante, oltre il 20% del mercato broadband, rivolto ai privati e alle aziende, a cui offriamo un servizio di ultra-broadband, sempre in wireless. Anche San Marino Telecom vuole fare la sua parte. E in una grande sinergia per sviluppare le indispensabili infrastrutture del Paese, noi siamo pronti a mettere a disposizione la nostra rete wireless dove si reputa necessario. L’importante è andare sempre avanti. Le nostre offerte sia per il Broadband residenziale, Ultra Brad Band aziendale insieme alle nostre offerte per la telefonica fissa su rete wireless che operano sulla numerazione 0549, sono ad oggi il core business di SMT sul mercato locale, con incrementi costanti sia di acquisizione della clientela che di traffico generato. Ma la vera opportunità di competere sulla telefonia mobile, di fatto ancora un monopolio, è ancora tutta da giocare e speriamo che presto anche SMT possa competere in questo mercato, dove i nostri investimenti sono stati cospicui. SMT dispone di reti tecnologicamente all’avanguardia con soluzioni innovative che ci offre la possibilità di operare e, con la politica o senza, faremo di tutto per poter iniziare ad operare e ad offrire i nostri servizi alla clientela sammarinese oltre che a quella internazionale che già apprezza la nostra qualità e innovazione”.

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