Home FixingFixing Cesare Pisani: “TISM è pronta a fare la sua parte”

Cesare Pisani: “TISM è pronta a fare la sua parte”

da Redazione

Il CEO di Telecom Italia San Marino sullo sviluppo delle Tlc sul Titano. Potenziamento antenne: “E’ il problema più urgente per il Paese”.

 

di Loris Pironi

 

Telecom Italia San Marino è la prima società sammarinese operante nel settore delle telecomunicazioni. È controllata al 100% da Telecom Italia. Dall’ormai lontano 1995 mette a disposizione degli utenti sammarinesi servizi internet e, dall’ottobre dello scorso anno, ha attivato anche il servizio voce. Sugli scorsi numeri di Fixing abbiamo affrontato le diverse questioni aperte in materia di Tlc, focalizzandoci sulle problematiche normative, sulla difficoltà della politica di prendere decisioni più o meno coraggiose, e ancora sui punti interrogativi che riguardano lo sviluppo della banda larga.

Questa settimana ci confrontiamo con la prospettiva di un altro attore protagonista delle Tlc sammarinesi, Cesare Pisani, CEO di TISM. Il suo punto di vista è importante per comprendere come può essere sviluppato questo settore determinante per lo sviluppo. Soprattutto perché, oltre al know-how, TISM e il gruppo Telecom Italia possiedono infrastrutture strategiche per il Paese. Ma TISM è, prima di tutto, un’azienda orientata al business, come afferma Cesare Pisani. “Come Telecom Italia San Marino – spiega Pisani – puntiamo ad aumentare la nostra quota di mercato facendo leva sui nostri punti di forza che sono innovazione, qualità del servizio, competitività dell’offerta, attenzione alla clientela. Sul Broadband ADSL abbiamo raggiungo l’eccellenza. La velocità di navigazione è tra le più alte d’Europa. Applicativi innovativi accompagnano i servizi voce e Internet. Il TISM Store sta diventando sempre più il rifermento ICT per il bacino sammarinese, non solo per acquistare prodotti, ma per trovare un supporto qualificato all’utilizzazione di una tecnologia sempre in evoluzione. Questa ricetta è vincente e sono i numeri a dirlo: abbiamo un tasso di crescita del 15% annuo per quanto concerne il broadband ADSL (ovvero internet, in banda larga su rame, ndr), mentre per il mercato voce registriamo addirittura un incremento del 10% al mese dall’ottobre 2012, data del avvio del servizio. Ma non ci fermiamo qui. Stiamo avviando un progetto UltraBroadband su fibra, che si svilupperà dove la domanda è più vivace. Ovviamente, se si vuole di più, occorre che, come accade in tutto il mondo, il Governo faccia la sua parte, realizzando infrastrutture dove il ritorno non è immediato.”

 

Quindi è importante cercare di capire dove San Marino vuole e soprattutto dove dovrebbe andare. E poi magari anche inquadrare qual è il contributo che gli operatori possono dare al progetto.


“Infatti. Se l’amministrazione vuole dotare la Repubblica di un’infrastruttura UltraBrodband su fibra accessibile a tutti, dovrà mettere a fattor comune le infrastrutture esistenti completando la copertura con ulteriori reti. Come Telecom Italia siamo pronti a fare la nostra parte”.

 

Quindi vedete positivamente l’iniziativa dell’AASS che di recente ha steso fibra sulle principali dorsali del Paese?


“Certamente. Noi vediamo quest’iniziativa come un’opportunità e non come una minaccia. Ripeto, è una scelta politica che vale per molti settori, oltre che per le Tlc. Il governo in una logica laissez-faire può lasciare che siano le imprese a realizzare con le proprie risorse le infrastrutture di rete. Queste, seguendo la logica del ritorno economico, privilegeranno alcune aree. In alternativa se il Pubblico vuole intervenire per portare il Paese all’eccellenza assoluta servono interventi importanti ma certo non impossibili, soprattutto se si mettono a fattor comune le infrastrutture di proprietà dello Stato e quelle che, ad esempio, abbiamo noi. Non si dimentichi infatti che attraverso le canaline dell’infrastruttura Socrate di proprietà di Telecom Italia c’è la possibilità di portare fibra nella maggior parte delle case dei sammarinesi. Bene, noi siamo pronti a mettere a disposizione queste infrastrutture, ovviamente a titolo oneroso, per un progetto di sviluppo del Paese”.

 

Parliamo piuttosto di telefonia mobile. L’incremento quasi esponenziale che evidenziate non si scontra con le criticità di una rete decisamente deficitaria?


“Io sono convinto che la carenza di copertura della rete di telefonia mobile sia il problema più urgente per il Paese. Oggi la rete GSM, ovvero lo standard di seconda generazione, avrebbe bisogno di qualche miglioramento, ma per l’UMTS (la terza generazione, la cosiddetta 3G, ndr) gli interventi sono significativi e improcrastinabili. Come Telecom siamo pronti a realizzare gli impianti occorrenti che, nel giro di qualche mese, porterebbero la qualità del servizio al livello di eccellenza che questo Paese merita. Da anni abbiamo richiesto le autorizzazioni necessarie. Ma ancora oggi queste richieste giacciono inevase sui tavoli della politica. Nella vicina Italia sono più avanti e molte aree sono già servite dalle reti Lte, di quarta generazione, che consentono un accesso da mobile fino a 100 Mhz, velocità normalmente disponibile in fibra. In parallelo alla soluzione dei problemi sul 3G si potrebbe traguardare rapidamente anche questo obiettivo strategico. Chiuderei con un auspicio: che il 2014 dia concretezza a tutto questo. Noi, appunto siamo pronti a fare la nostra parte”.

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