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San Marino, Consiglio Grande e Generale: fondo di solidarietà

da Redazione

Contributi per la disabilità, gettoni di presenza sono alcuni dei temi affrontati nella seduta pomeridiana. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Fondo di solidarietà, contributi per la disabilità, gettoni di presenza sono alcuni dei temi affrontati nella seduta pomeridiana.

 

Nel pomeriggio l’esame del Bilancio 2014 riprende dall’emendamento aggiuntivo Articolo 30 bis “Fondo di solidarietà” di Intesa per il Paese. L’emendamento chiede di “istituire un apposito fondo per le categorie più deboli della società, giovani, donne, single, anziani e tutti gli individui in difficoltà. Tale fondo sarà istituito con Decreto Delegato, entro il 31 marzo 2014, attraverso il confronto con tutte le forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale e con il coinvolgimento ed il fattivo contributo delle Organizzazioni Sindacali, delle Imprese e del Fondo Servizi Sociali”.

 

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Mantenendo fede agli impegni assunti dalla maggioranza, dal governo e dalle forze politiche, si è elaborata un bozza di progetto di legge. A novembre abbiamo convocato i sindacati per presentarlo. Nel momento in cui si va a toccare temi così delicati, quello di interventi solidali per chi vive l’emergenza, credo sia che la norma debba essere condivisa per tutta la collettività. E’ intenzione del governo far partecipi tutti i partiti politici in maniera partecipata e condivisa. Sarà cura del governo e mia, dalla ripresa del nuovo anno saranno convocate le forze politiche attorno a un tavolo per costruire uno strumento non della segreteria, non del governo, ma di tutta la cittadinanza. E spero con il Ps possa recepire come in realtà l’attenzione ci sia e che tante stimolazioni forse non erano necessarie”.

 

Appoggiano l’emendamento Su, Rete, C10. Dalla maggioranza alcuni consiglieri, Denise Bronzetti, indipendente e Marino Riccardi, Psd, intervengono per riconoscere come legittima la richiesta di Cittadinanza attiva, ma anche a sostegno del percorso avviato dal segretario di Stato per il Lavoro. Più critica Antonella Mularoni, Ap: “Questo emendamento non mi sembra una cosa molto seria, bisogna intervenire in modo diverso. Non si può dire poi che tutti i single siano disagiati”. Paride Andreoli, Ps replica duramente alla collega di maggioranza: “Ringrazio tutti tranne la collega Mularoni e le dico che ha urtato molto la mia sensibilità. Non ho mai scherzato sulla pelle degli altri. Lei arriva a dire che non si è seri e che questo è un emendamento demagogico, ma vorrei ricordarle che in prossimità del natale 1500 persone non hanno lavoro. Se non le è piaciuta la formulazione mi spiace, se l’ha irritata le chiedo venia, ognuno ha il suo italiano. Do atto al segretario Belluzzi di aver dato la sua disponibilità al dialogo e al confronto con tutte le forze politiche. Sarei portato a non ritirarlo, dopo l’intervento di Mularoni ma, nello stesso tempo, la mia esperienza mi porta a riflettere diversamente, visto che il tema proposto sta a cuore non solo al sottoscritto ma a tanti, ai consiglieri che sono intervenuti, e non voglio deludere tutti quei cittadini che sono in difficoltà e vanno aiutati”. L’emendamento viene ritirato.

All’Articolo 31 “Interventi a sostegno della disabilità”, respinti i quattro emendamenti presentati dalla minoranza, uno per Cittadinanza attiva, uno per Intesa Paese e due per Rete. In sostanza, tutti propongono l’aumento del contributo per il “Fondo per interventi sulla disabilità”, sottolineando al contrario come sia stato ridotto nell’ultimo anno, passando da 100 mila euro a 98.500 euro. In più, il secondo emendamento di Rete indica che possono attingervi famiglie con disabili per spese per ristrutturazioni e lavori edili realizzati per rendere l’abitazione più idonea alle disabilità familiari.

Nel corso del dibattito, interviene anche il consigliere di maggioranza, del Psd, Mirko Tomassoni, per avanzare critiche al governo: “Piuttosto che intervenire sul contributo, servirebbe chiarire meglio le modalità attraverso le quali le somme sono erogate. Devo essere critico con il governo. L’articolo è in bilancio dal 2007, l’anno delle pari opportunità e in cui San Marino ha firmato la relativa convenzione Onu. La ragione di questo articolo sta nell’implementare quanto previsto dalla convenzione. Ma questi soldi non sono mai stati utilizzati. Eppure con delibera, qualche tempo fa, il governo ha finalmente liberato queste somme per distribuirle ad associazioni, ma crea un problema di non poco conto. Lo spirito di beneficenza in sé è positivo, ma se lo si applica in questo contesto si va fuori strada. Per questo sulle modalità di assegnazione delle risorse esprimo perplessità. L’articolo demanda a un piano redatto dalla segreteria competente. Oggi, anche se non esiste alcun piano, si liberano questi fondi. Prendo atto si siano liberate risorse, ma il modo di assegnazione mi pare più legato ai rapporti tra beneficiari ed esecutivo. La beneficenza poi, seppur apprezzabile, non risolve i problemi legati alla disabilità”.

Il segretario di Stato per la Sanità replica: “Riconosco che c’è una mancanza di sensibilità è vero, la riduzione anche di 1.500 euro in un fondo da 100 mila si nota. Ma quest’anno non abbiamo ritenuto necessario implementare il fondo, alla luce delle richieste ricevute. Questo non significa che di fronte a chi matura esigenze e richieste particolari non possa essere rivisto. E’ un articolato ragionevole rispetto alle richieste formulate negli anni, perciò si ritiene che gli emendamenti non siano accoglibili. Sicuramente va colto l’invito, da parte di chi l’ha formulato, di seguire con maggiore attenzione le attività sul territorio”.

Articolo 32 “Fondo di solidarietà per prestazioni socio assistenziali e finanziamento disavanzo gestione ammortizzatori sociali”. E’ stato presentato un emendamento da Rete soppressivo del comma 1 dell’articolo 32. Roberto Ciavatta, Rete: “Si vanno a prelevare dei soldi alla Cassa di compensazione per finanziare attività socio-assistenziale. Questa cassa è un fondo dei lavoratori alimentato dai contributi dei lavoratori ed utilizzarlo per attività socio-assistenziali non è coerente. Ecco perché proponiamo l’abrogazione del comma 1”. Andrea Zafferani, C10: “La Cassa compensazione guadagni serve ad altro. Un modo di fare il bilancio che non condividiamo anche se è molto semplice farlo così” . L’emendamento è respinto.

Articolo 34 “Modifica ed integrazione alla Legge 20 maggio 1985 n.63 “Riforma del processo in materia di lavoro subordinato privato”. E’ stato presentato un emendamento aggiuntivo dell’articolo 34 bis da Cittadinanza Attiva. “A partire dal 1° febbraio 2014, dovrà essere reso concreto il principio, già sancito dalla normativa vigente, per il quale la documentazione già in possesso della Pubblica Amministrazione non potrà essere nuovamente richiesta al cittadino per l’effettuazione di atti, pratiche o altri documenti. Il cittadino inoltre avrà la possibilità di autocertificare, in ogni documento o atto amministrativo che lo riguardi, che la Pubblica Amministrazione già possiede la documentazione necessaria. In caso di falsa dichiarazione, sarà punito con una sanzione amministrativa. Le forme e le modalità applicative di tale articolo saranno disciplinate con circolare della Direzione Generale della Funzione Pubblica entro il termine di cui al 1° comma”. Luca Santolini, C10: “Chiediamo che venga reso operativo a partire dal primo febbraio il principio per il quale la documentazione già in possesso della P.A. non potrà essere richiesta ai cittadini per l’effettuazione di atti, pratiche o altri documenti”. Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “La legge n.159 del 2011 è già in essere e la stiamo attuando e la commissione per l’innovazione nel maggio scorso ha approvato un protocollo informatico per dare piena attuazione”. L’emendamento è ritirato.

Si passa al Titolo II, “Disposizioni sul contenimento della spesa” con l’articolo 35, “Disposizioni relative alle indennità, compensi, gettoni e rimborsi”. Nove gli emendamenti presentati dalla minoranza: uno parzialmente soppressivo del comma 4 di Intesa per il Paese, quattro di Cittadinanza attiva e altrettanti di Rete.

Michelotti Francesca, Su: “I nostri emendamenti hanno l’obiettivo di collegare effettivamente le indennità all’incarico di una determinate funzione, quindi se dal lavoro sulla strada, un dipendente della Pa è spostato in ufficio, l’indennità non è più dovuta. Chiediamo di indicare nel comma che quando si è in ferie, in malattia, in riposo compensativo la funzione non si eserciti”.

Franco Santi, C10: “Gli altri emendamento sono proposti per decurtare l’indennità di funzione dei dipendenti Iss che scelgono di esercitare le attività libero professionali effettuate in strutture esterne del 30% o per un massimo del 30%”.,

Quattro emendamenti anche per Rete. Matteo Zeppa, Rete: “Avanziamo questi emendamenti perché non si è voluto affrontare fino in fondo problema indennità di funzione”. In sostanza, si propone di estendere la riduzione straordinaria del 20% a ogni voce aggiuntiva rispetto al piede retributivo e agli scatti di anzianità del personale dirigente del settore pubblico allargato, di corrispondere le indennità di funzione solo nei periodi di svolgimento del lavoro, quindi non durante l’assenza. Il terzo emendamento prevede la soppressione di ogni indennità aggiuntiva per il personale Iss autorizzato all’attività libero professionale intramuraria, in subordine, che “siano ridotte del 50%”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Era indubbio l’articolo 35 fosse uno di quelli più di interesse. Quando a luglio ci siamo impegnati sulla spending review ci siamo impegnati a dare risposte che non possono essere soddisfatte tutte in questo articolo. Che le indennità di funzione siano limitati all’esercizio della funzione è un principio su cui ci troviamo d’accordo, ci siamo presi l’impegno di rivedere tutto l’impianto retributivo. Sulle indennità dei medici ricordo che dobbiamo assicurare certe professionalità sanitarie e ciò va a vantaggio dei pazienti stessi. Bisogna stare dentro certe logiche”.

Vladimiro Selva, Psd: “E’ interesse Iss che medici vadano ad operare in strutture esterne, per conseguire una maggiore professionalità. Vorrei leggere, nella formulazione Cittadinanza attiva in subordine, una vicinanza, proporremmo di estrarre ultimo periodo emendamento al comma 6 in subordine e aggiungerlo a quello del governo. Per aggiungere elemento di trasparenza, per verificare corretta applicazione di certe logiche con pubblicazione su sito Iss di rapporti consulenza esterna dei medici”. Pasquale Valentini, segreteria di Stato per gli Affari esteri: “Andando nel particolare stiamo perdendo il senso degli interventi. Nel contenimento spesa, si è fatto scelta anche difficile di dire non si può dare per scontato che retribuzione nel pubblico non può essere discussa. Tassare le indennità è stata scelta perché si riconosceva quel tipo di intervento era più sopportabile”. Roberto Venturini (Pdcs Ns): “Prendo atto della forte ostilità dell’opposizione contro i medici e contro chi, tra di loro, esercita la libera professione. Gli emendamenti di Rete hanno dunque valenza esclusivamente punitiva. La libera professione medica invece è una risorsa per il paese perché aumenta la professionalità e l’esperienza dei nostri medici. Altrimenti come faremmo ad avere professionalità d’eccellenza? Applicare le trattenute più punitive previste negli emendamenti di Rete la libera professione non la farà più nessuno”. Tony Margiotta (Sinistra Unita): “Certe categorie devono avere la loro responsabilità e devono essere riconosciute per queste responsabilità. Però certi privilegi devono finire perché non è più tempo”. Giuseppe Maria Morganti (Segretario di Stato alla Cultura): “Articolo che affronta la questione delle indennità estive per gli insegnati e quelle dei medici che affrontano la libera professione: situazioni mai affrontate prima. Articolo coraggioso che determina interessanti risparmi. Polemiche inopportune”: Guerrino Zanotti (Psd): “Richiedo correzione tecnica su comma 8 dell’articolo in discussione: si modifichi la parola “compenso” con “gettone””. Giancarlo Venturini (Segretario di Stato Affari Interni): “Non si può parlare di atti clientelari perché andiamo a togliere a certe categorie e non ad aggiungere: questo intervento non evidenzia elementi di particolare novità. Taglio del 10% sulle indennità”. Francesco Mussoni (Segretario di Stato alla Sanità): Al di là delle polemiche e di alcune parole inqualificabili mi si permetta di dire che inqualificabili sono altri. Qui l’anello al naso non ce l’ha nessuno. Il consigliere Selva ha presentato un emendamento della maggioranza con l’appoggio di Civico 10 e credo sia un momento positivo: da gennaio/febbraio partiremo con libera professione e questo è provvedimento che eleva qualità sanità, mantenendola gratuita e portando professionisti a San Marino. Creerà risorse per l’istituto e questi sono i valori positivi di questa legge. Noi porteremo i medici che vorranno venire a San Marino a esercitare la libera professione nella massima trasparenza tanto che sarà messo tutto su internet. Non facciamo demagogia e la vergogna se la tenga l’opposizione. Emendamento di Intesa per il Paese è respinto. Emendamento Cittadinanza Attiva soppressivo comma 2 è respinto. Emendamento di Cittadinanza Attiva modificativo del comma è respinto. L’emendamento in subordine modificativo del comma 6 è stato ritirato. L’emendamento concordato tra maggioranza e Cittadinanza Attiva è approvato a maggioranza. I 4 emendamenti di Rete sono respinti.

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