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San Marino, Consiglio Grande e Generale: bilancio sui servizi sanitari dell’ISS

da Redazione

Discussione anche sui prepensionamenti e il taglio dell’1,5% degli stipendi nella Pa sono stati al centro di un acceso dibattito nel corso dei lavori serali e notturni che proseguiranno ad oltranza per tutta la notte, fino alla conclusione dell’esame dell’articolato. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Le novità introdotte dal Bilancio sui servizi sanitari dell’Iss, i prepensionamenti e il taglio dell’1,5% degli stipendi nella Pa sono stati al centro di un acceso dibattito nel corso dei lavori serali e notturni che proseguiranno ad oltranza per tutta la notte, fino alla conclusione dell’esame dell’articolato,

Nel corso dei lavori serali, in particolare, le forze di opposizione chiedono con insistenza il ritiro dell’emendamento del governo “articolo 36 bis”, Prestazioni sanitarie e di sicurezza sociale, che modifica il regime di esenzione da spese odontoiatriche, cure termali, certificazioni sanitarie. Maggioranza e governo attuano alcune modifiche al testo dell’emendamento che alla fine viene approvato.

Altri punti di discussione sono l’articolo 37 “Pensionamento d’ufficio personale alle dipendenze dello Stato” e l’articolo 39 “Disposizioni relative a alle retribuzioni dei pubblici dipendenti rientranti nel nuovo regime retributivo”. Gli emendamenti dell’opposizione per abrogarli sono tutti respinti.

Viene invece accolto l’emendamento di Cittadinanza attiva all’articolo 42, che introduce la Ritenuta di solidarietà per le pensioni più alte. L’ emendamento accolto prevede che il prelievo solidale dalle pensioni venga attinto a partire da chi recepisce 1.750 euro mensili e non 1.500.

Il confronto si è quindi concentrato a lungo anche sull’articolo 44 “Misure applicative della revisione alla spesa pubblica per gli Enti Pubblici e gli Enti a partecipazione statale” che includono i tetti di spesa per Banca centrale e SmRtv.

I lavori proseguono ad oltranza, senza pausa: l’esame dell’articolato andrà avanti per tutta la notte fino alla sua conclusione, prevista per domani.

I lavori nel tardo pomeriggio proseguono quindi all’art.36 “Disposizioni relative ai compensi per lavoro straordinario ed agli emolumenti erogati a titolo di maggiorazione”, su cui il movimento Rete presenta un emendamento soppressivo dell’articolo. Elena Tonnini, Rete: “Chiediamo l’abrogazione perché è errata la modalità di affrontare il discorso degli oneri del lavoro straordinario, riducendo il compenso del 10%. Bisogna fare meno ore di straordinario, ma non pagarle di meno”. Intesa per il Paese presenta emendamento abrogativo dell’articolo. Paride Andreoli, Ps: “La ratio è la stessa di Rete. Meno straordinari, non meno compensi”. Gian Carlo Venturini, Segretario di Stato per gli Affari interni: “Con l’emendamento presentato dalla maggioranza non agiamo sul compenso ma sul numero delle ore”. Rete e Intesa per il Paese ritirano i proprio emendamenti.

Articolo 36 bis. Il governo presenta poi l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 36 bis “Prestazioni sanitarie e di sicurezza sociale” su cui viene aperto un acceso dibattito. Esso prevede che”1) Sono esclusi, a decorrere dal primo Gennaio 2014 i rimborsi relativi alle cure odontoiatriche (le prestazioni odontoiatriche di estrazione, otturazione e correlate ad eventuali patologie gengivali e quelle in favore degli ospiti della Casa di Riposo e dei titolari di pensione sociale erogate fino al 31 dicembre 2013 dall’ambulatorio odontoiatrico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, saranno garantite attraverso la stipula di apposite convenzioni tra l’Iss e gli studi odontoiatrici. 2) Sono esclusi, a decorrere dal primo Gennaio 2014, i rimborsi relativi alle cure termali. 3) Con decorrenza dal primo Gennaio 2014, il terzo comma dell’art. 4 della Legge 28 settembre 1992 n. 80, è sostituito dal seguente: “Ove le pensioni e gli altri redditi non siano sufficienti, la differenza dell’importo della retta e quanto corrisposto dall’anziano è posta a carico dei famigliari fino al terzo grado di parentela, anche se non conviventi”. 4) Dal primo gennaio viene aggiunto il comma che segue: “Entro il 31 marzo di ogni anno il Congresso di Stato provvederà all’aggiornamento delle quote relative alla rette della Casa di Riposo e del Servizio Territoriale Domiciliare dell’I.S.S.”. 5) Le certificazioni richieste dagli assistiti aventi ad oggetto richiesta danni a seguito di incidente stradale, assicurazione personale infortuni; sono rilasciate dai medici della U.O.C. Cure Primarie e Salute Territoriale dietro pagamento di un contributo pari ad euro 50 per ogni certificazione. I certificati ad uso attività sportiva non agonistica per adulti maggiori di età, sono rilasciati dai medici della U.O.C. Cure Primarie e Salute Territoriale dietro pagamento di un contributo pari ad euro 25 per ogni certificazione; il contributo è stabilito in euro 40 nel caso in cui per il rilascio della certificazione si renda necessaria l’erogazione di esami di diagnostica. 6) Con decorrenza 1° Gennaio 2014, i lavoratori stagionali titolari di permesso di soggiorno non continuativo inferiore ai dodici mesi avranno diritto unicamente alle prestazioni sanitarie per cure e interventi urgenti e non procrastinabili, conseguenti esclusivamente a malattia o infortunio occorsi durante il periodo di permanenza in Repubblica con esclusione di qualsiasi patologia anche pregressa rispetto all’instaurazione del rapporto di lavoro e conseguentemente alla durata del permesso di soggiorno”.

 

Francesca Michelotti, Su:”E’ inaccettabile portare una materia così delicata sotto forma di emendamento. E’ un gesto di forza inaccettabile che va a toccare il nervo sensibile della popolazione sammarinese. Chiedo il ritiro del provvedimento affinché se ne possa discutere in maniera approfondita. Questo emendamento è un insulto alle istituzioni”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “E’ un attacco al sistema sanitario gravissimo e portato avanti con un emendamento, un metodo inaccettabile. Tra gli altri, evidenzio il comma 10, fatto apposta pare per le badanti, per non dare assistenza sanitaria a certe categorie. Questo è un emendamento fascista”.

 

Mimma Zavoli, C10: “Ai consiglieri che si reputano di centrosinistra chiedo come possono accettare una normativa di questo genere. Cari signori del Psd dovreste farvi una serie di domande. Chiediamo di ritirare questo emendamento”.

 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Non mi piace come è formulato l’articolo 36 bis al comma 10, può generare problemi seri, si aprono ragionamenti sbagliati, chiederei quindi di valutare l’articolo senza il comma 10”.

 

William Giardi, Upr: “Sarebbe bello mantenere i livelli attuali di gratuità dei servizi sanitari, ma mi sembra che, tra le tante cose introdotte cui si può essere a favore, c’è quella dei certificati a pagamento. E’ legittimo che al termine della prestazione si chieda una certificazione che viene fatta nei diritti dell’individuo. Proporrei di lasciare però al comitato esecutivo di redarre un elenco e il tariffario per i rispettivi certificati ad uso privato”.

 

Gian Nicola Berti, Ns: “Prima ho sentito qualcuno che dava del fascista a tutti quanti, questo non è un provvedimento di sinistra, né di destra, è provvedimento sulla sanità. Entrerei nel merito: i comma 1 e 2 riguardano le prestazioni odontoiatriche, ovvero i relativi rimborsi. Ora l’Iss ha cercato di fare economia e di fare convenzioni con i medici disponibili a fare i prezzi migliori. E quelli di Rete vogliono prima togliere le indennità, poi però non vogliono togliere i rimborsi sulle cure termali. Volete sostenere tagli all’inverosimile o privilegi all’inverosimile a seconda della convenienza”.

 

Franco Santi, C10: “Non è con un emendamento in finanziaria che si possono decidere quali prestazioni sono rimborsabili o meno”. Andrea Belluzzi, Psd: “Intervenendo come fanno alcuni consiglieri di minoranza la classe politica non dà un’informazione corretta”.

 

Luca Santolini, C10: “Sottolineo la soddisfazione del ritiro del comma 10 annunciato da parte del segretario, è una cosa sensata”.

 

Matteo Zeppa, Rete: “L’articolo 36 bis è frutto di un blitz ben architettato. Ritirate l’emendamento”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Dire che le cure termali e quelle odontoiatriche siano dei privilegi non è il giusto approccio, i cittadini che vi ricorrono non sono dei privilegiati”.

 

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Le cure sanitarie non devono essere un tema scollegata al reddito. Lo stato deve garantire saluti tutti i cittadini, infatti quando si parla di convenzioni con medici odontoiatri si continua a garantire assistenza. Condivido la scelta del segretario di ritirare il comma 10”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Chiedo il ritiro dell’intero emendamento e di poterlo confrontare in altre circostanze, come il segretario già fatto su altri temi di rilevanza. Chiedo sia possibile discuterne in seconda battuta con maggior cognizione di causa”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Qui troviamo un vero esempio di tagli lineari, rispetto alle spese termali, odontoiatriche e i certificati, un modo per fare cassa. Fare tagli selettivi sarebbe stato meno semplice”.

 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Ci saremo chiesti come mai facciamo questo intervento, non è a caso. Quando è stato presentato il bilancio Iss è riportata la tabella con il programma di risparmi sulle spese sanitarie e socio sanitarie. Ci saranno altri interventi nei prossimi mesi che governo e maggioranza hanno il dovere di fare per mantenere i servizi che abbiamo. Chiedo di contestualizzare gli interventi alla luce della situazione che il Paese st vivendo. Dobbiamo ridurre oggi di molto il bilancio Iss e ridurre significa fare economie. Il testo è migliorabile, soprattutto nella parte sui certificati. Posso integrare con un emendamento all’articolo 36 bis, al comma 5, in cui si specifica meglio il grado id parentela, ‘fino familiari di secondo grado anche se non conviventi’, al comma 7 si sostituisce ‘con decorrenza 1 gennaio2014, si dà mandato al comitato esecutivo di stilare un tabellario’. Accettiamo in sostanza la proposta del consigliere Giardi. Invece il comma 10 non viene integrato nell’articolo”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Anche in questo caso gli emendamenti sono stati visti e sottoscritti da alcune forze politiche, ma le altre non sono state neanche minimamente coinvolte”.

 

L’emendamento aggiuntivo del governo ‘articolo 36 bis’ viene approvato a maggioranza.

 

Articolo 37, “Pensionamento d’ufficio personale alle dipendenze dello Stato”.

 

Viene presentato un emendamento soppressivo di Su; Francesca Michelotti, Su: “E’ una disposizione discriminatoria. Si tenta di traslare su fondi pensionistici gli oneri degli stipendi queste persone per alleggerire il bilancio pubblico, è un’operazione di maquillage superficiale, il bilancio comporta risorse pubbliche al pari del fondo pensioni. Ci riesce difficile comprendere ragioni diverse”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Restano delle perplessità sul risparmio indotto da questa norma, se norma deve essere fatta, allora sia fatta per tutti i dipendenti del pubblico impiego. Si stabiliscono parametri con cui, in deroga al sistema pensionistico attuale, per l’anno 2014 si può concedere il prepensionamento. Si fanno distinzioni per dipendenti di seria A e B, per i dirigenti è possibile rinviare di tre mesi, il comma 4 è invece preoccupante perché le nomine dei dirigenti Iss sono state fatti di recente, hanno in media 62 anni di età. Allora per loro non vale il prepensionamento, chiediamo l’abrogazione di questo distinguo, fatto per dare la possibilità ai neo nominati di proseguire di qualche anno ad altri invece si impone di non poterlo fare”.

 

Andrea Zafferani, C10: “La scelta fatta dal governo è non condivisibile ed è offensiva per le nuove generazioni, si fa un regalo ad una fascia lavoratori che non ha raggiunto i requisiti della normativa previdenziale, si concede loro una pensione piena e si attinge al fondo in modo da penalizzare le generazioni future”.

 

Franco Santi, C10: “Chiedo al governo di rimandare questo intervento dopo aver valutato in modo ponderato le sue conseguenze alla luce di dati e proiezioni. Perché potrebbe esserci un peggiorativo rispetto la cura che si vuole mettere in campo per curare la malattia. Aspettiamo 6 mesi, diamoci tempo più lungo”.

Marco Podeschi, Upr: “Aumenta la forbice tra pubblico e privato. Bisogna fare delle simulazioni sull’effetto sul fondo pensione”.

 

Ivan Foschi, Su: “Qui non si parla di aggiustamento, ma di interventi di grande importanza. Non ci basta l’assicurazione del governo, è un provvedimento che altera gli effetti della riforma pensionistica”.

 

Giovanni Lonfernini, Upr: “C’è il dubbio che questa manovra sia un escamotage per spostare i costi sul fondo pensioni. Cosa il governo intende fare, una volta applicato il meccanismo con nuovi ingressi nella Pa, per la copertura di quei posti, per non aprire derive clientelari?”.

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Non ci inventiamo niente, quanto previsto da questo articolo e da quello successivo è previsto in diversi documenti. Ricordate l’allegato Z, la spending review a pagina 263 della relazione. Con questo articolo e con quello successivo che fissa il limite massimo delle sostituzioni al 25% si avvia un percorso di rinnovamento generazionale. I posti vacanti da coprire saranno integrati attraverso bandi di concorso per eliminare gradualmente il precariato e i processi di stabilizzazione. Questi sono elementi importanti di valutazione che in un momento come quello attuale deve portare a considera non negativamente questo primo intervento strutturale che potrà evitare licenziamenti e misure più pesanti per chi rimane in servizio”.

 

Gli emendamenti di Su e di Rete sono tutti respinti.

 

Emendamento del Governo aggiuntivo dell’articolo 38 bis, Tasso di sostituzione. “Le nuove assunzioni di personale dovranno rispettare il complessivo tasso di sostituzione fissato per il 2014 nella percentuale massima del 25% del personale collocato a riposo o dimesso dal servizio a mente del precedente articolo 37”.

 

Marco Podeschi, Upr: “Come avete calcolato la percentuale 25%? Avete calcolato l’impatto sulle retribuzioni della Pa?”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Chiedo se sono stati individuati i settori strategici della Pa e punto il dito contro la discrezionalità del governo, si continuano a ignorare le indicazione del Greco”.

 

Andrea Zafferani, C10: “E’ sensato porre un tetto alle riassunzioni, ma come avviene la selezione delle nuove professionalità?”.

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Il 25% è stato definito sulla base delle necessità degli ultimi anni e sulla base dei settori considerati strategici, come scuola e sanità, per cui sono previste deroghe. Le modalità di selezione sono bando di concorso o bando di selezione. Entro giugno sarà fatto il decreto previsto da questo articolo”.

 

L’emendamento del governo è approvato.

 

Cittadinanza attiva, Emendamento aggiuntivo – Art. 38 Bis (Incentivi esodo Pa)

 

Andrea Zafferani,C10: “Do notizia dell’accordo avvenuto con la maggioranza, per un testo non uguale alla nostra proposta ma che ci soddisfa, La nostra proposta prevedeva la corresponsione di un incentivo economico al dipendente pubblico che decide volontariamente di uscire da Palla per avviare un’attività di impresa. Noi prevedevamo la stessa attività anche da dipendente nel privato, ma si è ritenuto più appropriato limitarsi all’attività di impresa. Il dipendente potrò godere quindi di un incentivo economico per un certo tempo ed essendo ritenuto non essenziale non deve essere sostituito. Noi prevedevamo un incentivo del 40% per 4 anni, la soglia è stata abbassata leggermente ma presente. Speriamo sia uno strumento utilizzato, lo monitoreremo nel tempo”.

 

Guerrino Zanotti, Psd: “La maggioranza ha inteso accogliere lo spirito dell’emendamento presentato da Cittadinanza attiva apportando alcune modifiche che restringono il campo di applicazione dell’incentivo all’esodo volontario della Pa a quei dipendenti in ruolo di età inferiore a 55 anni e da almeno 10 anni a contratto tempo indeterminato, limitato a chi intende intraprendere lavoro autonomo o attività di impresa”. L’emendamento di Ca viene approvato a maggioranza”.

 

Articolo 39. Riduzione della spesa ‘Disposizioni relative alle retribuzioni dei pubblici dipendenti rientranti nel nuovo regime retributivo’.

L’emendamento di Rete interamente soppressivo dell’articolo 39 viene respinto.

 

Marco Podeschi, Upr: “E’ inaccettabile il taglio lineare dell’1,5% sulle retribuzioni, avrei sinceramente preso una strada diversa”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Capisco la necessità di ridurre il disavanzo, le difficoltà, e questo emendamento rientra nell’azione di poter ridurre il disavanzo del 2014. C’è poi un aspetto grave perché per i precari della Pa viene previsto un taglio del 5%, il segretario ci spieghi questa disparità di trattamento”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Il nostro movimento si è sempre dichiarato favorevole a un certo tipi di tagli, ma contrario a tagli lineari, qui c’è anche qualcosa di più. Vediamo introdotti tagli straordinari non più necessari, strumenti iniqui, pensati solo per far cassa. Al comma 7 importante iniquità tra nuovo e vecchio regime”.

 

Matteo Zeppa, Rete: “Questo articolo creerà le disuguaglianze all’interno della Pa che tempo fa sono state create tra lavoratori frontalieri e residenti. Manovra attuata in maniera sconsiderata”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Ascolto da un po’ di articoli i commenti dell’opposizione e non ho sentito dire che il movente delle nostre iniziative siano due cose, che non vogliamo allungare la fila dei disoccupati e non vogliamo mettere a rischio il pagamento dei dipendenti pubblici. Quindi i prepensionamenti, la riduzione degli acquisti, il contributo dell’1% che chiediamo. Io dall’opposizione non ho ascoltato una proposta per farci entrare un euro in più. Si dice ‘andatali a prendere dove ci sono’, ma quando lo facciamo ci dite che siamo il partito delle tasse. Capisco che fare demagogia è facile, ma non avete uno straccio di idea e di alternative per far mantenere al Paese lo stato sociale, siete i professionisti dell’abrogazione. Noi non cerchiamo consenso, abbiamo la responsabilità di concludere un bilancio, questa è la differenza”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Abbiamo fatto molte proposte per portare risorse, ma quando si toccano certi interessi voi non le accettate, ricordo i tagli alle indennità al 20%. Meglio togliere il 5% a chi è precario che non ha indennità. Lei è estremamente falso”.

 

L’emendamento di Rete è respinto.

 

Articolo 42. All’emendamento del governo modificativo e aggiuntivo dell’articolo 42 “Ritenuta di solidarietà”, che introduce un prelievo per le pensioni più alte, sono presentati due emendamenti, uno di Cittadinanza attiva e uno di Rete. Accolto l’emendamento di Cittadinanza attiva, di conseguenza viene ritirato quello di Rete.

 

Ivan Foschi, Su: “Questo modo di affrontare emendamenti importanti svilisce questi temi, fare i dibattiti insieme ai pipistrelli non valorizza le istituzioni. Può sembrare marginare, ma stabilire che il prelievo inizia da 1750 euro al mese invece che 1.500 è significativo perché in questo momento è difficile arrivare a fine mese”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Il nostro emendamento va nella direzione di quello di Cittadinanza attiva, ma noi spostiamo l’asticella, perché i primi due scaglioni individuati siano esenti dal contributo solidarietà”.

 

Guerino Zanotti, Psd: “L’introito complessivo stimato da questo intervento è di circa un milione di euro”.

 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Ringrazio per il dibattito che vede una condivisione ampia sulla proposta del governo. Aderiamo all’emendamento di Cittadinanza attiva che determina una maggiore equità e non inficia il concetto solidarietà di ritorno, chiederei quindi la votazione integrando con il primo emendamento di Cittadinanza attiva con lo scaglione 1750, 01, anziché 1.500 euro”.

 

L’emendamento di Cittadinanza attiva approvato a maggioranza, Rete ritira il suo in quanto soddisfatto dell’accoglimento della proposta di C10-Su.

 

Art.43 (Norme relative alle locazioni attive e passive e censimento immobili pubblici utilizzati da privati) due emendamenti, uno abrogativo di Intesa per il Paese, uno modificativo comma 3 di Rete per esentare dall’aumento previsto del 20% per “i locatari il cui reddito famigliare pro-capite annuo sia inferiore a 8.500 euro” e per i locatari “il cui unico reddito famigliare derivi dall’attività svolta nel locale di proprietà dell’Ecc.ma Camera, a patto che tale reddito famigliare pro-capite non sia superiore a 12 mila euro”. Entrambi gli emendamenti sono respinti.

Viene quindi presentato l’emendamento di Intesa per il Paese aggiuntivo dell’articolo 43 bis, “Immobile Kursaal” per individuare una nuova sede per l’emittente San Marino Rtv e per la Gendarmeria entro il 30 giugno 2014,”affinché l’immobile kursaal sia disponibile a un’opera complessiva di valorizzazione a fine culturale – turistico per l’anno 2015″. L’emendamento viene respinto.

L’emendamento del governo all’Art. 44, (Misure applicative della revisione alla spesa pubblica per gli Enti Pubblici e gli Enti a partecipazione statale) prevede che “a decorrere dal 1° gennaio 2014 un tetto annuale pari ad euro 180 mila lordi per le nuove retribuzioni e i nuovi compensi”, è dato poi mandato al congresso di Stato di sottoscrivere l’accordo triennale per la remunerazione dei servizi prestati da Banca Centrale per tutto il Settore Pubblico Allargato con una riduzione complessiva, rispetto al 2012, di un milione di euro per ciascun anno”. Ma si prevede anche che “sugli stipendi del personale dipendente e sui compensi dei collaboratori delle Società ed Enti partecipati dallo Stato è applicata, per l’anno 2014, una riduzione pari all’1,5% di tutte le voci retributive o di compenso”.

Gli emendamenti presentati dall’opposizione:

Intesa per il Paese modificativo dell’articolo 44 “Trasferimenti e disposizioni a Banca Centrale della Repubblica di San Marino”, ai fini del contenimento e riduzione costi Bcsm. Oltre a prevedere la riduzione delle voci di spesa, si prevede di limitare gli emolumenti al personale e ai consulenti a tetto di 100 mila euro annui per il biennio 2014-2016.

Rete, presenta un emendamento modificativo volto a ridurre “i costi amministrativi, ivi compresi gli emolumenti del personale, di una percentuale non inferiore al 10%”, e operando un intervento di riduzione per le retribuzioni lorde superiori ai 4 mila euro mensili, di una percentuale non inferiore al 10%. Ci sono poi tre emendamenti in subordine sempre per introdurre dei tagli nei costi di Bcsm.

Cittadinanza attiva presenta un emendamento per ridurre lo stanziamento per Bcsm del 30% rispetto allo stanziamento 2012.

 

Paolo Crescentini, Ps: “Chiedo se ai dipendenti SmRtv, partecipata Rai e sottoposti a contratti industria, sia lecito estendere la riduzione compensi dell’1,5%, se è possibile uniformare le due categorie”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “Non c’è motivo per chi si astiene, su problema posto di Crescentini è problema , ma non credo porti a vertenze dei dipendenti visto l’importo minimo contemplato. In Bcsm prevedere limite per future nomine è elemento importante, elementi riduzione spesa sono quelli previsti da spending review”.

 

Matteo Zeppa, Rete: “Per rendere merito parzialmente, al di là della critica costruttiva, questo tipo di emendamento del governo, rispetto prima lettura, è da ammettere che ha del coraggio. Gli emendamenti erano stati pensati rispetto prima lettura che non andava a specificare i tagli”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Era punto necessario per introdurre trasparenza in tutte le partecipate con ciò che stiamo chiedendo alla cittadinanza. Chiederei di ritirare emendamenti e che ci si possa riconoscere tutti in quello dell’esecutivo in quanto più omnicomprensivo ed equilibrato”.

 

Simone Celli, Ps: “Noi di Ps e Upr apprezziamo ragionevolezza segretario Felici ma riteniamo nostro emendamento venga riconfermato perchè contiene dettagli su Bcsm, ci auguriamo comunque disponibilità al confronto resti”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Non li ritiriamo”. Ivan Foschi, Su: “Li ritiriamo in quanto superati”.

 

L’emendamento di Intesa per il Paese e quelli di Rete sono respinti.

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