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Titanka! Il ‘Pay per click’ può davvero aiutare il mio business?

da Redazione

Per attrarre navigatori e trovare nuovi clienti non è sufficiente registrare un dominio e creare un sito web funzionale ed accattivante. Per avere successo in rete è fondamentale presidiare le prime posizioni sui motori di ricerca perché è proprio lì che gli utenti ricercano informazioni prima degli acquisti.

 

di Sara Baldinacci


Per attrarre navigatori e trovare nuovi clienti non è sufficiente registrare un dominio e creare un sito web funzionale ed accattivante. Per avere successo in rete è fondamentale presidiare le prime posizioni sui motori di ricerca perché è proprio lì che gli utenti ricercano informazioni prima degli acquisti.

Una soluzione immediata ed efficace per dare al tuo sito ottima visibilità ad un costo ragionevole è quella di attivare campagne di Pay per Click attraverso Google AdWords. L’obiettivo di una campagna ben riuscita non è solo la visibilità, investire in Pay per Click infatti permette di generare traffico qualificato, visite approfondite e un tasso di conversione molto positivo.

Google ha creato una piattaforma Pay per Click apparentemente semplice da utilizzare, molto meno elementare è però definire una strategia vincente che garantisca qualcosa in più della mera visibilità, cioè un ROI (ritorno sugli investimenti) positivo.

Mi capita spesso di parlare con clienti “pentiti” della Pay per Click, che si sono scottati con campagne mal gestite che si sono trasformate in vere e proprie perdite di denaro oltre che di tempo.

L’errore più comune è quello di non misurare i risultati. Così come ogni altra attività sul web, infatti, non sfruttare la possibilità di misurare le performance è un errore grave e ingenuo. Le metriche fondamentali da tenere sotto controllo sono: Click Through Rate (la percentuale tra le visualizzazioni dell’annuncio e i click ricevuti al sito); Costo medio per click; Punteggio di qualità delle parole chiave scelte; Costo per Conversione; Frequenza di rimbalzo; Pagine/visita; Durata media della visita.

Una Campagna Pay per Click non significa solo un annuncio testuale da pubblicizzare sui motori di ricerca.

Negli anni il sistema AdWords si è evoluto, sviluppando diverse formule pubblicitarie dedicate ad altrettante piattaforme di visualizzazione, in questo modo ai classici annunci di testo sui motori di ricerca si sono aggiunti nuovi tipi di annunci. Per esempio You Tube, che è un servizio Google, permette di far girare annunci in formato video, ma anche come banner grafici e testi in sovrimpressione ai video visualizzati dagli utenti. Il network dei siti partner di Google Adsense permette di pubblicare banner grafici anche animati e interattivi. New entry del panorama AdWords è infine la piattaforma Google Shopping, una realtà interessante soprattutto per chi ha un e-commerce, perché consente di far comparire annunci con la foto del prodotto e informazioni base (prezzo, disponibilità, costo di spedizione) direttamente sul motore di ricerca quando un utente effettua una query con la parola chiave relativa. In fase di progettazione di una campagna è infine necessario pensare local, perché il 92% delle ricerche effettuate da smartphone hanno carattere locale, e pensare multi-dispositivo: gli annunci girano anche su dispositivi mobile, ed è necessario tenere a mente che l’utente in mobilità ha abitudini di consumo e intenzioni di acquisto differenti dall’utente che naviga dal pc di casa. In conclusione possiamo dire che gestire una campagna Pay per Click che porti visite di qualità, contatti e vendite dirette, richiede competenze, monitoraggio quotidiano, voglia di sperimentare e una approfondita analisi dei dati.

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