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San Marino, Consiglio Grande e Generale: il dibattito sul Bilancio di previsione 2014

da Redazione

Nella seduta pomeridiana anche i bilanci pluriennali 2014/2016.Il report dettagliato dell’agenzia Della Torre.

 

Nella seduta pomeridiana del Consiglio grande e generale continua il dibattito sul Bilancio di previsione 2014 dello Stato e degli Enti pubblici e sui bilanci pluriennali 2014/2016, in seconda lettura, ormai giunto a oltre metà del suo corso. In seduta notturna proseguiranno gli interventi rimasti dei 62 previsti.

 

Di seguito una sintesi degli interventi del pomeriggio.

 

Comma 5.

 

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Il testo che esaminiamo è uno scoglio importante: la finanziaria dell’anno scorso prevedeva un bilancio in perdita di 33 mln di euro. A ottobre il deficit sceso a 25 mln, con il progetto in seconda lettura verrà ridotto a 16 mln di euro, è un risultato rilevante. La cittadinanza sta chiedendo alla politica coraggio nelle scelte e, per la prima volta, finalmente vedo che maggioranza e governo stanno iniziando questo percorso. Sicuramente molti provvedimenti verranno contestati, l’opposizione metterà il dito nella piaga perché alcuni sono impopolari, ma vanno fatti e la politica deve prendersi questa responsabilità. Le linee guida in materia di contenimento di costo sono due: il ‘progetto Pa’ prevede il pre-prensionamento per i prossimi tre anni a 59 anni o 40 anni di versamenti contributivi. Ciò consente un risparmio tra i 3 e i 7 mln di euro e un risparmio di occupazione di 600-650 persone. Il ‘progetto Pa’ prevede infatti che queste persone siano rimpiazzate solo per un 20-25% con giovani sammarinesi laureati, che conoscono la lingua inglese e hanno capacità informatiche. Altro impopolare provvedimento è quello sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Il divario pubblico-privato è insostenibile, la cittadinanza in più occasioni ci chiede di intervenire su questo e sarà previsto un contenimento dell’1,5%. E’ una percentuale limitata, ma è un segnale. Vorrei sollecitare maggioranza e governo ad avere però più coraggio sulle politiche per lo sviluppo. Abbiamo portato adesso in congresso i decreti attuativi della legge per lo sviluppo, in questo momento è importante non solo tagliare e contenere, ma anche creare risorse ed occupazione”.

 

Giovanni Lonfernini, Upr: “Ci troviamo oggi a discutere una legge con una forte valenza politica ed è bene dire che sta succedendo in Aula. Il Consiglio si confronta senza nemmeno la presenza di un membro di governo. E’ assurdo che non si diano un metodo di rotazione durante questo dibattito. Questa mattina abbiamo avuto la pazienza di ascoltare gli 8 membri di governo, avremo ora intenzione di fare loro domande. Mi appello alla Reggenza, questa non è una sessione ordinaria. Upr e Ps non avevano e non hanno particolari aspettative rispetto al bilancio, ci troviamo di nuovo di fronte a una presa d’atto, secondo una linea di coerenza metodologica che regna in maggioranza. Il segretario Felici ha parlato della necessità di attraversare il collo di bottiglia in cui si trova la politica sammarinese, ma ascoltando gli interventi dei suoi colleghi di governo mi pare siano più in mezzo al guado. Si sono limitati ad essere rivolti con la testa all’indietro. Non è un bel segnale. Oggi ho ascoltato molta cerimonia, ma manca la politica. Mi chiesto, il tavolo per lo sviluppo ha permesso il dialogo? Allo stesso modo, non mi pare che la riforma fiscale sia stato oggetto di dialogo. Sul Decreto per lo sviluppo, noi dell’opposizione non abbiamo visto accolta una virgola. Ieri abbiamo evidenziato le perplessità su progetto di legge debole. Oggi ci prospettate una legge omnibus, c’è di tutto, per esempio l’articolo 10 sull’Ente poste, è altamente programmatico, che senso ha? Noi ne chiederemo l’abrogazione. Con l’articolo 12 facciamo un legge per confermarne una che è già in vigore. Il contributo di solidarietà poi aumenta il carico fiscale per i pensionati. Poi l’articolo 62 sulla riforma scolastica, non avrebbe meritato un confronto preliminare, un dibattito consiliare? Così si fa un blitz e si mortifica la cultura della scuola”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “Le avremo sbagliate tutte, ma il coraggio di prendere scelte questa maggioranza ce l’ha. Se avessimo detto che avremmo approvato la riforma fiscale in 2 giorni non ci avrebbe creduto nessuno. Dall’opposizione volete continuare a dire che non si farà nulla? Questa maggioranza ha dimostrato di avere il coraggio di fare. L’impegno di oggi è portare il passivo del deficit a 16 mln di euro, è uno sforzo che nessun governo e nessuna maggioranza ha mai fatto. E frutto di molti tagli e molte entrate. Per ridurre i costi della PA si sono previsti12 mln di euro di tagli agli enti. Stiamo chiedendo a tutto il sistema di fare risparmi. Se per una volta si è chiesto ai dipendenti pubblici un contributo è perché vogliamo ricordarci che c’è chi al 27 prende uno stipendio e chi invece al 31 spera di poter andare avanti un altro mese, come i lavoratori autonomi. Non sono provvedimenti facili e popolari. Siamo tutti chiamati a pensare prima al paese che alla propria posizione. C’è una maggioranza e un opposizione, noi non possiamo venire meno all’impegno preso con nostri elettori. Forse siamo stati carenti su un aspetto. Si è detto che è stato un anno di spending review e con poco impegno per dare corso allo sviluppo, prendiamolo non come critica ma anche come impegno da prendersi. Non esiste un intervento sul bilancio se non con lo scopo di portare i conti pubblici in tranquillità, è l’unico modo per mantenere l’economia. Se vogliamo sostenere le nostre imprese, abbiamo bisogno di risorse che ci sono solo se c’è un bilancio in equilibrio”.

 

Antonella Mularoni, Ap: “Oggi dobbiamo ragionare di tagli e contenimento delle spese dopo anni di prosperità. Non è facile ma negli Usa sono fallite alcune città perché non sono riusciti in questo intento. Dovremo iniziare a ragionare su quello che il paese può permettersi in tema di spesa corrente e quello che invece non può più sostenere. Se è vero che, da un lato, di rigore solo si muore, dall’altro, dobbiamo riconoscere che lo Stato non può più farsi carico di certe spese. Dobbiamo favorire il ricambio generazionale all’interno della P.A. anche attraverso percorsi di formazione. L’impegno da parte di tutto il Consiglio Grande e Generale mirerà a fare ragionamenti di prospettiva per pensare alle possibilità di sviluppo e di introito ulteriori per questo Paese. Bene la riforma fiscale ora però dobbiamo favorire investimenti su San Marino e dobbiamo porci il quesito di come mai altre località sono più appetibili. Se l’economia riparte in maniera forte le mie preoccupazioni potranno essere attenuate in caso contrario lo Stato dovrà farsi carico in parte della situazione”.

 

Andrea Zafferani,C10: “La riforma fiscale non porterà più di 5,5 milioni di euro netti al bilancio dello Stato, l’aumento della tassazione sui redditi certi ridurrà la domanda, i consumi e quindi le entrate future, obbligando a nuovi inasprimenti fiscali solo per mantenere il livello delle entrate. Una scelta, quella della riforma fiscale, che è quindi non condivisibile sotto tutti i punti di vista. Serviva quindi ancor di più agire sui risparmi di spesa. Ma anche qui dovevano essere tagli strutturali, che potessero ridurre la spesa non per un anno, ma per sempre. Dovevano essere tagli veri, non lineari ma selettivi e mirati, per tutelare la funzionalità dei servizi e le fasce deboli della popolazione. Anche in questo bilancio queste scelte mancano quasi completamente. Noi abbiamo delle idee in merito per creare un sistema sostenibile finanziariamente e tutelante per le fasce deboli. Spero se ne possa parlare e che non si arrivi anche qui col fatto compiuto in aula, perché se l’obiettivo fosse quello di caricare continuamente oneri sui fondi pensione, questa scelta sarebbe delittuosa e andrebbe denunciata con forza. Per il resto è buio pesto. Tagliare fondi agli Enti, e penso in particolare al taglio di 2,5 milioni di euro all’Iss significa tagliare le spese sulle spalle delle fasce più deboli, aprire la strada all’introduzione di ticket sanitari. Ed a proposito dei ticket, sicuramente non si faranno adesso perché l’opposizione ha lanciato l’allarme e quindi è meglio fermare per un po’ le bocce; ma, cari cittadini, si farà tra qualche mese perché altrimenti l’Iss non riuscirà a far quadrare i conti a causa dei tagli del Governo e, se saranno confermate le linee ipotizzate, si farà senza esenzioni, senza distinzioni e senza tutele per le fasce deboli della popolazione. Su questo ci sarà la nostra massima attenzione. Inoltre, sempre su questa falsariga, inserire norme come la riduzione del trasferimento ai fondi pensione dal 10% al 5% oppure come la riduzione della spesa per il personale della PA attraverso pensionamenti anticipati senza nessun disincentivo significa fare un operazione di maquillage finanziario che riduce le spese sul bilancio e le aumenta sul fondo pensioni, anticipando come detto la necessità di una ulteriore riforma previdenziale. Gli stipendi? Noi siamo fermamente contrari ai tagli lineari, perché non consentono di raggiungere nessun obiettivo nobile di miglioramento della funzionalità della macchina pubblica, penalizzano le fasce più deboli della popolazione. La via invece sarebbe un’altra: responsabilizzare i dirigenti nella gestione dei propri servizi. Sviluppo? Servirebbe un’azione decisa, come detto, una medicina amara per qualche anno per recuperare risorse da usare per lo sviluppo del Paese, grazie al quale ottenere nuova crescita e nuovi posti di lavoro, incamerando entrate. Invece si procede per piccoli passettini: fino a ieri ad esempio ci si gloriava di non toccare gli stipendi mentre oggi si interviene toccandoli poco, domani inevitabilmente si interverrà toccandoli un po’ di più, ma sempre e soltanto per coprire i buchi. E questo vale per tutti i tagli, senza una direzione per il futuro. Non è questa la scelta giusta”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Credo che siano poche le persone in questo paese fiduciose sul futuro. Certo la situazione non è facile da affrontare e richiederebbe risposte veloci e puntuali ma da un anno a questa parte le risposte non sono giunte. Si sarebbe potuto mettere a posto i conti lanciando al contempo anche una serie di interventi per dare respiro alla nostra economia che noi, in questa maniera, stiamo uccidendo. A nostro parere potrebbero essere definite una serie di misure per consentire un rilancio dell’edilizia grazie ad esempio a interventi statali per la ristrutturazione di locali pubblici. A quanto si capisce si aumentano inoltre gli accreditamenti degli asili privati ma in questo momento si stanno liberando posti negli asili nido pubblici perché le mamme stanno perdendo il posto di lavoro. E allora perché questa misura? Sui prepensionamenti siamo estremamente contrari nel creare distinzioni tra dipendenti normali e dirigenti, soprattutto dirigenti dell’Iss”. 

 

Massimo Cenci, Ns: “Abbiamo parlato all’inizio sessione di corruzione e voto di scambio che hanno caratterizzato il nostro passato e hanno inciso sul nostro sviluppo e sui dati di bilancio. Innegabile che abbiamo avuto in passato una serie di assunzioni non funzionali al progetto di una Pa efficiente, così come abbiamo avuto aumenti di livello non giustificati e stipendi fuori scala. Sicuramente c’è tanta colpa di chi ha concesso, ma anche tanta colpa e complicità di chi ha chiesto in tempi di campagna elettorale. Poi abbiamo affrontato il tema della riforma fiscale, ritengo sia uscita una buona riforma anche se non era quella originariamente pensata. Fatto queste due premesse, oggi affrontiamo la legge di bilancio. Siamo riusciti ad arrivare a 16 mln di euro di deficit, valore oggi accettabile, perché dobbiamo continuare a garantire il nostro stato sociale. Chi ritiene ci sia bacchetta magica per far arrivare oggi una montagna di soldi puliti a San Marino si sbaglia e non ha avuto nessuna lezione del passato. La logica da seguire è quella di intervenire sulla spesa pubblica a prescindere da partiti, famiglie e categorie di appartenenza: oggi prevale nel Paese un senso di profonda ingiustizia. Contesto che la forbice pubblico- privato, visto che sussiste da tanti anni, non vada affrontata. E’ opportuno ora uno sforzo comune. Accolgo l’invito del segretario Felici di provare a ragionare sugli emendamenti per arrivare, se possibile, a posizioni comuni .Questo è uno dei passi di un percorso in cui deve essere chiaro dove vogliamo arrivare”.

 

Fabio Berardi, Pdcs: “Abbiamo varato una riforma fiscale importante, ma sullo sviluppo c’è ancora molto da fare sui vincoli per l’occupazione e sulla questione residenze, per esempio. Oggi parliamo di tenuta dei conti pubblici, apprezzo lo sforzo fatto all’ultimo momento per ridurre un ulteriore deficit da 25 a 16 mln di euro, anche se dall’opposizione si dice che è ancora poco. Credo sia già un ottimo risultato, non privo di tensioni ma il governo è riuscito ad andare fino in fondo anche se ho un po’ di critica su un approccio poco organico e razionale, condizionato dal poco tempo. Di elementi ne avevamo alle spalle, mi riferisco all’allegato Z di qualche anno fa, un lavoro che ci indica già 110 punti su cui lavorare, poi il lavoro revisione della spesa pubblica. C’è un grosso lavoro da fare su numeri della Pa che vanno rapportati ai parametri europei: da insegnanti ai medici, ai magistrati, abbiamo numeri più alti rispetto alla media Europea, per spesa e retribuzioni. Servono parametri universali più europei in molti settori, per tendere alla normalizzazione e al riavvicinamento tra pubblico e privato. Ci sono ancora dei dislivelli da pareggiare, sacche di privilegio da valutare e ancora dobbiamo cominciare di lì”.

 

Federico Pedini Amati, Ps: “La Repubblica di San Marino si trova in una pesantissima recessione, lo stato delle cose che non aiuta una ripresa economica in maniera agevole. La questione che da più tempo l’opposizione solleva è la mancanza assoluta di coraggio per mettere in campo un intervento a livello strutturale di rilancio economico. Il segretario Lonfernini ha fatto un ampio riferimento sul rilancio turistico-commerciale, un settore fondamentale per far ripartire la Repubblica. C’è molta carne sul fuoco, il segretario Felici ha anticipato che ci sarà una riduzione dei costi di Bcsm di circa il 10% sugli stipendi. Ma quello che mi stupisce è che nell’andare a mettere mano alla riduzione della spesa pubblica, rispetto agli stipendi, si sta portando avanti un meccanismo di tagli orizzontali che porteranno benefici dell’1,5%, ma la cosa brutta è che gli stipendi vengono tagliati dal più basso al più alto e di per se non è un meccanismo a difesa delle classi disagiate e non può essere condiviso. Ho sentito parlare di una possibile parificazione degli stipendi pubblico-privati, faccio una proposta provocatoria: se tagli devono essere, facciamoli. A chi prende, come dipendente Pa, da 2,500 euro a 3 mila euro mensili, i tagli siano di 200 euro mensili, dai 3 mila ai 3 mila e 500 euro, si riducano di 400 euro, di 600 euro a chi prende di più, in modo che tutti gli stipendi restano comunque degni. Invece no, si propone in Consiglio un taglio orizzontale anche a stipendi minimali di persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Questo non si può condividere. I tagli li vota anche l’opposizione se sono tagli, ma non si può inficiare lo stato sociale più debole”.

 

Augusto Michelotti, Su: “Progettazione e programmazione sono assenti in questo bilancio. Idee e prospettive nessuna. Futuro nero. Fiscalità iniqua, paura tanta. Così come i tagli, molti dei quali sono sbagliati e diretti verso il settore più debole. Non si può fare una buona politica senza scontentare nessuno. Per quanto riguarda l’Iss posso solo constatare che è iniziato lo smantellamento: si toglie la pietra nell’angolo della casa e nel giro di pochissimo tempo verrà giù tutto. Ho sentito il segretario Mussoni parlare a lungo della disparità tra dipendenti pubblici e privati:  diceva che ‘la disoccupazione c’è nel privato, ma non nel pubblico’ e questo è un discorso pericoloso perché tende ad insinuare un argomento particolare, ovvero si inizia a profilare l’ipotesi di licenziamenti anche nel pubblico. Inaccettabile. Invece di intervenire sugli sprechi, si preferisce adottare misure indiscriminate che finiranno per colpire le fasce più deboli della popolazione andando a colpire un caposaldo della nostra comunità: la gratuità delle prestazioni sanitarie”.

 

Gian Nicola Berti, Ns: “Non è corretto attentare alla tranquillità dei cittadini facendo affermazioni non veritiere. Già in questa sessione consiliare abbiamo cercato di fare un intervento molto importante, ovvero la riforma tributaria appena licenziata. L’equità fiscale, inserita dalla riforma tributaria, e il potenziamento dei tagli alla spesa, legati alla spending review, potranno creare un fondamentale volano per la nostra economia. La lotta all’evasione è un obiettivo raggiungibile. Siamo aperti al confronto e questo passaggio rappresenta semplicemente un inizio, manca ancora tanto al traguardo. I problemi attuali non dipendono soltanto da noi, bensì da alcuni errori del passato. Gli errori sono attribuibili a tutti: alla classe politica, ai cittadini, all’imprenditoria e all’inefficienza dell’apparato pubblico. Tenere San Marino in black list è una scusa per impedire a questo paese di svolgere appieno la propria sovranità e di inserirlo tra i paesi europei integrati. Non tollero più l’associazione San Marino-malavita organizzata: una distorsione che ritroviamo spesso sui media italiani. Inizio un po’ a riflettere sull’anomalia di una Riviera adriatica infestata di camorra e ’ndrangheta che sostiene che la causa di tutto ciò sia San Marino, mentre io penso il contrario, ovvero che l’avvicinamento della malavita a San Marino sia dovuto alla vicinanza con la Riviera. L’Italia ha paura di una piccola realtà come quella sammarinese e dobbiamo iniziare a dire tutti insieme “basta”, a perseguire le nostre imprese che vogliono avere diritto di cittadinanza quando fanno impresa all’estero. San Marino presta un’assoluta collaborazione alle autorità italiane. Infine andiamo avanti con convinzione sul percorso che dovrà rendere le retribuzioni del sistema privato equivalenti a quelle del settore pubblico”.

 

William Giardi,Upr: “Le mie aspettative su questa legge sono state disattese. Nella pochezza dei contenuti per lo sviluppo assume un significato il contenimento della spesa. Io non sono contrario alla politica dei pensionamenti, però mi piacerebbe capire se su questi prepensionamenti sono stati fatti calcoli ben precisi. Nell’Iss sono previsti  30/40 prepensionamenti, ma siccome non mi risulta che i direttori abbiano indicato degli esuberi nei propri dipartimenti, mi viene da pensare che queste persone verranno prontamente sostituite. Volevo poi parlare anche di alcuni temi come quello della disparità tra dipendenti pubblici e privati. Se a San Marino fossero introdotti concorsi seri si potrebbe allora spiegare perché un pubblico prende più di un privato. Ma così non è. Per quanto riguarda l’Iss posso dire che sta già affondando perché si tratta di un sistema che non può reggere. Prima del ticket però si possono mettere in campo altre misure che risulterebbero più accettabili. Concludo dicendo che rimango piuttosto stupito ascoltando le parole del consigliere Cardelli che con entusiasmo abbraccia questa legge. Non capisco dove un consigliere così giovane possa intravedere uno sviluppo prospettico in questa normativa. Il problema non è la riforma Felici in se, ma la riforma Felici in te”.

 

Rossano Fabbri , Ps: “Il ragionamento del collega Berti è in alcune parti anche condivisibile, ma io mi chiedo, poteva San Marino fare meglio? Penso alla possibilità che nel 2006 avevamo avuto di chiudere l’accordo bilaterale con l’Italia . Avremmo avuto meno problemi da superare oggi nelle relazioni internazionali. E magari non avremmo avuto il problema ossessivo di uscire dalla black list. Tornando al bilancio, le entrate accertate sono 589 milioni di euro e le uscite sono 626 milioni di euro, dunque si registra un disavanzo di 36 milioni di euro. Da notare che c’è un forte disallineamento rispetto alle stime fatte in sede di previsionale. A giugno 2013 il debito pubblico ammonta a 96 milioni di euro. Siamo molto perplessi sulla legge previsionale del 2014 perché manca di concretezza e di scelte mirate per garantire il rilancio della nostra economia. C’è disomogeneità progettuale. Consideriamo carente la proposta che ci viene sottoposta e proporremo una serie di emendamenti per cercare di introdurre l’azione di rilancio di cui il nostro paese necessita”.

 

Oscar Mina, Pdcs: “La legge di bilancio dovrà tendere verso il contenimento e la razionalizzazione delle spese, ma dovrà valutare anche infrastrutture strategiche per garantire le entrate dello Stato. Penso all’università; in tempi di crisi investire sull’istruzione è uno degli elementi più importanti, ma qui mi pare si parli molto di investire su docenti e personale, più che sugli studenti. Non è una critica ma una considerazione. Su questo settore, che potrebbe essere un indotto importante per la Repubblica, si dovrebbe riflettere per incrementare gli introiti dal circondario. Altro punto è il piano strategico del turismo, che è una componente essenziale sulla politica nazionale e che può consentire una crescita economica e l’occupazione. Sugli enti pubblici allargati il trasferimento economico rappresenta l’80% delle uscite del bilancio, un dato altamente significativo. Ci sono settori in cui lo straordinario sta diventando una piaga da un milione e mezzo di euro, bisogna rivedere gli aspetti organizzativi. Sulla camera di commercio, Cvb, Smtv, ci sono dati impressionanti. Sono esempi su cui valutare aspetti su cui intervenire”.

 

Alessandro Mancini, Ps: “Ancora una volta non possiamo non sottolineare la difficile situazione dei rapporti con l’Italia. La permanenza in black list oggi è ancora una realtà. Il dato più preoccupante della nostra economia è il Pil, abbiamo perso ben 31 punti percentuali, la chiusura delle aziende i 1.300 disoccupati testimoniano la situazione. Il debito è destinato a crescere, abbiamo ascoltato che il disavanzo 2014 sarà di 16 mln di euro che dovranno sommarsi ai 95 mln attuali. Sono sufficienti per capire la difficoltà. Visto la difficoltà del sistema economico e il disequilibrio dei conti pubblici, la legge doveva essere diversa. Ma è mancato il confronto annunciato un anno fa e che doveva coinvolgere tutte le forze politiche, i sindacati, le categorie economiche e tutti gli attori. Confronto che doveva esserci sulla riforma tributaria, sulla revisione della spesa e sullo sviluppo. Nonostante il tavolo per lo sviluppo, il confronto non c’è stato. Delle nostre proposte, nessuna è stata accolta. Con il progetto di legge sul bilancio siamo tornati alla vecchia impostazione di legge omnibus. Ultima riflessione sui pre-pensionamenti: sono contrario per due ragioni, primo perché significa fare un giochino di bilancio, riducendo la spesa tutta sul bilancio e aumentare il fondo pensioni. Secondo, perché c’è da chiedersi come verranno rimpiazzate queste risorse umane. Sarà la volta buona, che si affronterà il problema con la mobilità interna o l’ennesimo strumento per riaprire la stagione di clientelismo? Infine, con questa legge di bilancio restiamo lontani dall’avvicinare pubblico al privato”.

 

Luca Santolini, C10: “Concedo al segretario Felici di aver fatto un buon riferimento, ha parlato per l’ennesima volta di una disponibilità al confronto, forse a Natale si è tutti un po’ più buoni. Per il nuovo assestamento del sistema previdenziale, che andrà in difficoltà tra non più 15 anni, si pensa a una sua auto-sostenibilità, cosa che vediamo con favore, a meno che i costi siano scaricati sulle future generazioni. Il sistema attuale non è sostenibile e può essere superato, speriamo si apra il ragionamento sulla solidarietà generazionale. Nel testo diverse ci sono sottolineature da fare: cifre non sono sufficienti per la riqualificazione energetica, è incomprensibile la ratio dell’articolo 35 sulla riduzione degli stipendi dei dipendenti che hanno accettato il nuovo regime, lasciando intatti quelli del vecchio regime. Quindi prepensionamenti che scaricano le spese sul fondo pensioni. Le nostre proposte: abbiamo previsto un emendamento modificativo per l’aumento dell’imposta sui beni di lusso, uno sullo stanziamento del fondo disabilità per raddoppiarlo, quindi proponiamo incentivi a favore dei dipendenti pubblici che si mettono in proprio. Crediti monofase, ancora non si fa nulla per la messa a bilancio dei residui, ma così si falsano i bilanci. Proponiamo interventi per raggiungere l’80% di raccolta differenziata, riproponiamo l’introduzione del co-finanziamento degli eventi, lo sportello unico per le imprese, proponiamo la residenza speciale a chi decide di investire in territorio con l’obbligo di assunzione di sammarinesi. Proponiamo incentivazioni a rotazione per vendere prodotti di categorie diverse, abbiamo un emendamento per poter confrontarsi sulla cannabis a scopo terapeutico. Sono solo alcune proposte di emendamento, vedremo nella discussione se alle parole seguiranno i fatti e si potrà avere un confronto reale”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Questa mattina dai segretari ho sentito un po’ di confusione. Felici parlava tempo fa dell’eliminazione di interventi straordinari, ma oggi sembra prevederli, parla del rapporto con l’Italia, mentre non lo fa il segretario Valentini che preferisce citare Malta e il suo esempio per giustificare l’aumento del carrozzone diplomatico. Il segretario Belluzzi demolisce la legge delle libere professioni di Mussoni, affermando che non è il momento di far lavorare di più chi ha già un lavoro. Il segretario Lonfernini ci dice che dobbiamo occuparci di occupazione, ma nulla ha fatto sulla questione appalti. Mussoni parla di finanza e industria ed evita di parlarci del ticket sanitario, intervento che prima ha promosso, poi ha deciso di far cadere sul comitato esecutivo dell’Iss. Il tema delle politiche energetiche è affrontato in Finanziaria, ma in contrasto con la decisione del congresso di Stato. Poco tempo fa si è parlato di un nuovo piano energetico, per cui si stanziano solo 300 mila euro di incentivi. Il congresso trova una soluzione dando mandato di costruire un impianto a gas per produrre energia alla Dundee Corporation, società canadese. Si parla spesso di internazionalizzazione, ma a livello internazionale non ci si sta muovendo verso il principio di sostituzione di una risorsa rispetto a un’altra, ma sul risparmio energetico. Mi viene da pensare, se tutti quei soldi dati fino ad ora al parco scientifico fossero stati finalizzati per un indirizzo preciso di ricerca, avremmo avuto già dieci anni di vantaggio, il tempo dedicato per la costruzione del parco, in cui la ricerca avrebbe risolto già il problema che oggi ci troviamo ad affrontare in emergenza. Di un’azienda canadese che usa il gas per fare energia non ne avremmo bisogno se il governo facesse un giro ad Ancona, dove è stata inaugurata da poco una casa che non consuma energia. All’efficienza energetica diamo invece briciole”.

 

Roberto Venturini, Pdcs: “Solo uno sforzo congiunto da parte di tutti i cittadini potrà consentire di mirare al pareggio di bilancio. Sforzo che dovrà essere proporzionato alla capacità contributiva di ognuno. Ora però occorre cambiare passo. I tagli lineari lascino spazio alla meritocrazia. Si operi un dimagrimento nel numero dei dipendenti del settore pubblico allargato grazie a un programma triennale di prepensionamento. Proponiamo l’accorpamento di uffici o unità operative e, nella sanità, l’accorpamento di reparti sotto utilizzati”.

 

Tony Margiotta, Su: “La crescita economica del nostro paese è stata un disastro tanto che San Marino è in continua decrescita. Peggio di noi solo la Grecia. I disoccupati sono 1.427 e le aziende che hanno chiuso negli ultimi 5 anni sono 1.157. Quello che preoccupa maggiormente è il rischio di degrado che la nostra comunità può avere se non iniziamo a pensare a come risolvere questi problemi. Ci sono 40 famiglie che ogni mese si rivolgono alla Caritas oltre a tutte quelle famiglie che preferiscono chiedere aiuto ai propri familiari. E noi ci ritroviamo una Finanziaria studiata solo per fare cassa. Il segretario Valentini non ha detto assolutamente niente sui rapporti con la vicina Italia: noi ci troviamo ancora in black list. Avremo perso un’occasione se maggioranza e governo non avranno atteggiamento collaborativo e di condivisione. Avremo perso un’occasione se ancora una volta maggioranza e governo vorranno mantenere la propria bandierina sulla legge di bilancio”.

 

Stefano Canti, Pdcs: “La crisi non è dietro le nostre spalle, ma anzi siamo nella fase più acuta. Diventa non più rinviabile un controllo rigoroso dei conti pubblici. Non possiamo più dire ‘faremo’ ma dobbiamo dire ‘fare ora’. Da una prima analisi si evince che le disposizioni sul contenimento della spesa sono superiori a quelle sullo sviluppo economico. Risposta concreta alla necessità di una revisione della spesa corrente. I primi provvedimenti individuati dal governo di spending review mirano a diminuire le componenti accessorie delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. L’obiettivo del pareggio di bilancio rappresenta la priorità dell’esecutivo perché uno Stato che non ha conti pubblici in ordine non garantisce stabilità alle imprese e dunque risulta meno attrattivo. Il nostro paese è sottoposto a una continua campagna diffamatoria e a causa della prolungata permanenza nella black list italiana: così le imprese non lavorano con serenità. Tornando nel merito della legge: valuto positivamente anche la possibilità di prepensionamenti d’ufficio perché per perseguire l’obiettivo della riduzione della spesa corrente il governo aveva due strade da seguire: 1) ricorrere alla mobilità nel settore pubblico, incrementando disoccupazione 2) favorire l’esodo dei dipendenti dimettendoli dal servizio e mettendoli a riposo. Pertanto credo che con i prepensionamenti anticipati il congresso di Stato abbia intrapreso la via più efficace. La Finanziaria contiene diversi provvedimenti per ridurre la spesa e ritengo che la coerenza del governo sia la migliore difesa delle nostre idee”. 

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