Ha spiato per 7 mesi l’unica collega donna nel bagno dell’azienda utilizzando una telecamera nascosta. Poi si è “dimenticato” i video sul computer dell’ufficio: questo ha portato alla condanna di un uomo di Pietracuta, con la bizzarra imputazione di violazione di domicilio.
SAN MARINO – Violazione di domicilio. È questo il reato per cui è stato condannato un uomo di Pietracuta, dipendente di un’azienda di San Marino. In realtà il domicilio che è stato violato, per ben sette mesi, con una telecamera nascosta, è il bagno dell’azienda. L’uomo infatti ha spiato a lungo e in maniera seriale l’unica collega donna, scaricando poi i file dei filmati sul computer dell’ufficio.
Lì sono stati trovati per caso successivamente, dopo che l’uomo aveva lasciato quel posto di lavoro, ed è scattata la denuncia. Peccato che nel Codice Penale sammarinese non ci sia un reato più “calzante” per questo genere di comportamento, così il Commissario della Legge Alberto Buriani ha dovuto ripiegare sulla violazione di domicilio.
L’uomo è stato condannato a 6 mesi, pena sospesa, e al risarcimento dei danni (comprese le spese di costituzione di parte civile) in sede civile. La provvisionale è stata quantificata in 5 mila euro.