Borlaug, chi era costui? In pochissimi lo ricordano nonostante egli sia l’inventore della cosiddetta Rivoluzione Verde, che gli valse il premio Nobel per la Pace nel non lontanissimo 1970.
Borlaug, chi era costui? In pochissimi lo ricordano nonostante egli sia l’inventore della cosiddetta Rivoluzione Verde, che gli valse il premio Nobel per la Pace nel non lontanissimo 1970. Così questo Carneade qualunque è in realtà la persona che più ha contribuito, grazie ai suoi studi, alla riduzione della fame nel mondo. Inventò infatti un approccio agricolo innovativo che, attraverso l’impiego di varietà vegetali geneticamente selezionate, ha aumentato in maniera esponenziale le produzioni agricole. Fatte queste considerazioni, tempo fa lo psicologo Steven Pinker propose un gioco quasi infantile chiedendo ad un gruppo di persone chi tra Maria Teresa di Calcutta, Bill Gates e Norman Borlaug ritenesse più degno di ammirazione. Risposero tutti che il personaggio più ammirato del ventesimo secolo era Madre Teresa e che l’uomo più ricco del mondo era forse il più odiato da ampi strati della popolazione. Su Borlaug invece nemmeno una parola, visto che i più non avevano idea di chi fosse. Il gioco serviva a evidenziare come certi giudizi collettivi vengano espressi sulla base di un ‘senso morale’ che però spesso non tiene conto della realtà delle cose. E’ infatti riconosciuto come dato certo il fatto che Borlaug abbia salvato miliardi di vite umane, più di chiunque altro nella storia. Se poi si mantiene la stessa prospettiva e si immagina di ammirare qualcuno per l’aiuto che è stato in grado di fornire ai suoi simili, allora anche Gates merita di essere riabilitato, considerato che da tempo impiega le sue enormi fortune per sostenere i Paesi in via di sviluppo a sconfiggere le principali malattie che ancora li dilaniano. Paradossalmente Madre Teresa risulterebbe ultima di questa classifica perché ella regalò sì molte preghiere ma medicinali rudimentali e poco analgesici. Ella aveva, lo si può certamente obiettare, scopi più nobili che andavano oltre la sopravvivenza terrena. Il messaggio che qui vorrebbe passare è solo che a volte si è portati, per partito preso, a considerare negative realtà spesso molto molto utili alla società in cui viviamo. A non fare simpatia sono in particolare gli intelligentoni e i super ricchi, a proposito dei primi aveva già abbondantemente scritto Leopardi nelle Ricordanze: “Argomento di riso e di trastullo / son dottrina e saper; che m’odia e fugge / per invidia non già, che non mi tiene / Maggior di se, ma perchè tale estima / Ch’io mi tenga in cor mio, sebben di fuori / A persona giammai non ne fo segno”.
Ma che strano senso morale!
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