Home NotizieAttualità Franchigia per i frontalieri, Arlotti scrive a Letta e Saccomanni

Franchigia per i frontalieri, Arlotti scrive a Letta e Saccomanni

da Redazione

Il deputato PD riminese in merito all’urgenza di stabilizzare la franchigia per i lavoratori frontalieri.

 

Il deputato PD riminese Tiziano Arlotti ha inviato questa mattina una lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta e al ministro dell’Economia e finanze Fabrizio Saccomanni in merito all’urgenza di stabilizzare la franchigia per i lavoratori frontalieri. Di seguito alcuni passaggi della missiva.

“Con l’approvazione al Senato della Legge di Stabilità 2014 non si è purtroppo avuta alcuna risposta in merito alla stabilizzazione della franchigia fiscale per gli oltre 11.000 lavoratori frontalieri residenti in Italia, che ogni giorno varcano i confini nazionali per prestare la loro opera in Francia, Principato di Monaco, Svizzera (nella fascia oltre i 20 km dal confine), Austria, Slovenia e Repubblica di San Marino. Nonostante l’emendamento alla Legge di Stabilità presentato con ben 35 firme di altrettanti Senatori, per mancanza di copertura non vi è stata alla fine la possibilità di dare risposta al problema che riguarda tali lavoratori e le loro famiglie, che in questi giorni si sono trovati costretti a pagare la seconda rata di acconto Irpef per il 2014 calcolata sul 100% dell’imponibile, senza tenere conto della franchigia. Molti lavoratori, per questo, hanno persino dovuto ricorrere a prestiti bancari, e ci stanno implorando di intervenire sulla questione subissandoci ogni giorno di telefonate, lettere e messaggi. Sono disperati e scioccati. Proprio quest’anno, infatti, era stato dibattuto alla Camera il tema del lavoro frontalieri, con l’approvazione il 22 ottobre – pressoché all’unanimità – di due mozioni finali che impegnavano il Governo a sospendere la seconda rata di acconto Irpef del mese di novembre, e a inserire nella Legge di Stabilità 2014 la definitiva stabilizzazione della franchigia. La legge che lo scorso luglio ha ratificato l’Accordo contro le doppie imposizioni fiscali, pubblicata il 1 agosto in Gazzetta Ufficiale, prevede inoltre, nel Protocollo aggiuntivo firmato il 13 giugno 2012 a Roma, il preciso impegno dell’Italia a definire la franchigia per i lavoratori frontalieri. Si tratta di atti parlamentari inequivocabili, e la sofferenza e lo sconcerto dei lavoratori hanno trovato espressione nelle scorse settimane anche in due importanti manifestazioni di piazza organizzate a Ventimiglia e a Rimini. Ricordo poi che la Legge Finanziaria 2008 (L. 244/2007) aveva previsto una franchigia di esenzione di 8000 euro per i redditi da lavoro dipendente prestati all’estero in zone di frontiera, rinnovata di anno in anno fino ad oggi e abbassata a 6.700 euro per il 2012-13. Pertanto dal 2010 ad oggi si è avuto un pesante ridimensionamento in termini di valore, e dal 1 gennaio 2014 non vi sarebbe più alcuna copertura. Credo dunque sia giunto il momento di dare a questi lavoratori e alle loro famiglie la risposta definitiva che attendono, vivendo ogni anno nella precarietà e nell’impossibilità di fare i conti di quanto percepiranno effettivamente. La gravità della situazione appare del tutto evidente e in questi giorni, insieme ad altri colleghi, ripresenterò l’emendamento in materia”.

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