Uno degli aspetti più controversi della legge è, invece, l’abbassamento del prelievo fiscale per i lavoratori autonomi.
SAN MARINO – È una valutazione articolata quella emersa nel dibattito dei delegati sindacali sul progetto di legge di riforma tributaria uscito dalla commissione consiliare. Da un lato è stato evidenziata, tra i risultati, l’introduzione della no tax area a tutela dei redditi più bassi; al contempo si è arrivati ad una rimodulazione che abbassa, rispetto alle prime versioni della proposta di legge, le aliquote della tassazione dei lavoratori dipendenti. Ad esempio, per il reddito medio da lavoro dipendente, intorno ai 25.000 euro, la tassazione prevista è di 1.164,00 euro (con un aumento di 771,05 euro rispetto alla tassazione attuale), contro i 2.933,52 euro della proposta iniziale. Un elemento particolarmente positivo, è il superamento della tassa etnica, arrivando alla parificazione del trattamento fiscale tra lavoratori frontalieri e residenti.
Uno degli aspetti più controversi della legge è, invece, l’abbassamento del prelievo fiscale per i lavoratori autonomi. Si tratta di una misura ingiustificata che non va affatto nella direzione dell’equità, tanto più considerando che queste categorie hanno dichiarato, nella maggior parte dei casi, redditi inverosimili. Un reddito da 25.000 euro per la categoria artigiani, ad esempio, passa dagli attuali 2.840,59 euro a 2.687,50 euro per il periodo 2014-2017, per poi scendere ulteriormente a 2.067,50 dal 2018.
Sul fronte dei sistemi di accertamento dei redditi, le richieste della CSU sono state accolte parzialmente.
Nello specifico: è stata introdotta una Commissione formata da Governo, sindacato e categorie economiche che ha lo scopo di monitorare il funzionamento generale della nuova legge fiscale, con particolare attenzione all’efficacia degli strumenti messi in campo per far emergere i redditi reali di tutti i contribuenti. Tra i compiti vi è anche quello di formulare pareri che accompagneranno l’iter di approvazione dei numerosi decreti attuativi della Riforma, anche se tali pareri non saranno vincolanti.
Non è stata accolta la istituzione di una Banca dati centralizzata di raccolta dei dati finanziari con il superamento della riservatezza bancaria, finanziaria e assicurativa interna a San Marino. Tuttavia è stata prevista la facoltà per l’Ufficio Tributario di accedere alle informazioni economiche e patrimoniali di tutte le banche dati della Pubblica Amministrazione, anche presso autorità estere sulla base degli accordi in materia. In tal modo è possibile incrociare i dati dei diversi uffici pubblici: ufficio tributario, catasto, registro automezzi, ecc. per verificare i beni posseduti.
Viene poi stabilito che la dichiarazione dei redditi deve indicare i beni mobili ed immobili iscritti nei pubblici registri della Repubblica di San Marino, e in particolare capitali e strumenti finanziari detenuti all’estero, e beni quali aeromobili da turismo, imbarcazioni da diporto, autoveicoli, immobili e terreni.
A fronte della richiesta della CSU di creare un corpo di Polizia tributaria, il progetto di legge prevede l’istituzione di un Nucleo Operativo Antifrode, costituito da pubblici ufficiali, che agisce in collaborazione con l’Ufficio Tributario.
Viene introdotto l’obbligo di utilizzo della SMAC CARD; da un lato è una forma di tracciabilità di tutte le transazioni effettuate dagli operatori economici; dall’altro, offre al contribuente la possibilità di dedurre dalla sua dichiarazione una parte delle spese sostenute, abbassando in tal modo il proprio reddito imponibile.
Il progetto di legge prevede l’obbligo di emettere fattura, parcella o titolo equipollente nella compravendita dei beni o prestazione di servizi. La regolamentazione di questa modalità viene demandata a successivi decreti.
Molto deludente è la trattazione in merito al reato di evasione fiscale, che scatta solo per un importo di 25.000 euro, equivalenti a circa 150.000 euro di imponibile, e al caso di dichiarazione infedele, che scatta solo ad una soglia di 75.000 euro, corrispondenti a 450.000 imponibili. La CSU aveva chiesto che tali reati scattassero per importi molto inferiori, al fine di creare un vero effetto deterrente.
Il dibattito proseguirà con le assemblee con tutti i lavoratori e i pensionati che saranno organizzate fin dai prossimi giorni. Assemblee che, in alcuni casi, potranno essere organizzate anche al di fuori dell’orario di lavoro, proprio per coinvolgere tutti i lavoratori. Nelle assemblee i lavoratori e i pensionati potranno esprimersi sul proseguo dell’azione sindacale.
Nell’attivo sono stati inoltre evidenziati anche alcuni aspetti particolarmente problematici e preoccupanti presenti progetto di legge finanziaria (bilancio revisionale) per il 2014.
In particolare: l’eventuale introduzione di ticket su ricette ed esami (aspetto, questo, presente nella relazione sull’ISS); il non versamento all’ISS delle risultanze attive della gestione del fondo pensioni, come avvenuto anche nell’esercizio finanziario in corso, con un mancato versamento all’Istituto Sicurezza Sociale di 22 milioni di euro; l’abbattimento del 5% della retribuzione dei lavoratori precari nella PA; il dimezzamento del contributo dello Stato sui fondi pensione attivi; la sospensione degli ingressi nei cantieri integrativi; la trasformazione dell’ente poste in Spa; tagli unilaterali al contratto PA (es. tagli alle indennità pari al 20%).